PM10 – In Toscana resistono alcune criticità

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I dati 2009 ed il trend regionale 2005-2009. Nonostante la tendenza alla diminuzione restano ancora 10 stazioni su 25 oltre la soglia dei 35 superamenti giornalieri del valore di 50 µg/m3

In Regione Toscana la gestione tecnica delle reti di rilevamento della qualità dell’aria è effettuata da Arpat che, con le sue strutture territoriali, gestisce i diversi Cop (Centri operativi provinciali) e valida quotidianamente i dati rilevati con la pubblicazione del bollettino giornaliero. Parallelamente vengono svolte le verifiche di conformità dei dati su base mensile (per l’ozono nel periodo aprile-settembre), trimestrale ed annuale, implementando la serie dei dati storicizzati nel Database centrale del Sistema informativo regionale ambientale della Toscana (Sira). Tale procedura consente di ottenere risultati di elevata affidabilità dei dati nel rispetto dei criteri di efficienza richiesti dalle normative nazionali e comunitarie (minimo 90% dei dati validi).

I dati storicizzati costituiscono gli unici dati ai quali Arpat si riferisce per la valutazione della qualità dell’aria a norma di legge e la redazione dei rapporti regionali, provinciali, locali.

Per poter soddisfare le richieste di informazione sullo stato della qualità dell’aria, coniugando le necessità divulgative con il mantenimento del percorso di verifica tecnica che si avvale anche di strumenti statistici da impiegare su lunghe serie di dati, sono stati prioritariamente processati i dati 2009 dell’inquinante PM10 monitorato nelle stazioni di rete regionale individuate nella Dgrt n. 377/06.

Nella tabella sono riportati i dati rilevati per il parametro PM10 nel 2009 e gli indicatori (medie annue e numero di superamenti) del periodo 2005 – 2009 delle stazioni facenti parte della Rete Regionale, con l’indicazione dell’anagrafica della stazione, del tipo di zona (urbana-periferica-rurale) e del tipo di stazione (traffico-fondo-industriale).

Sono inoltre riportate alcune osservazioni generali sui trend rilevati in regione per il PM10 nel periodo 2005-2009, che si può considerare un arco temporale sufficientemente lungo per evidenziare le tendenze depurate dalla variabilità annuale delle condizioni meteorologiche (ventosità, presenza di stabilità atmosferica, altezza media dello strato di dispersione degli inquinanti, piovosità, ecc.), che giocano un ruolo rilevante nel determinare i livelli di concentrazione di inquinanti in atmosfera. Osservazioni di maggior dettaglio e relative a zone specifiche del territorio regionale, potranno essere svolte solo dopo avere acquisito il set di dati validati di tutti gli inquinanti sottoposti a monitoraggio nelle diverse zone.

Da questa prima analisi dei dati, aggregati per costruire gli indicatori previsti dalle norme in vigore, si può evidenziare:

– la conferma della tendenza ad un generico miglioramento, in atto già da alcuni anni, sia per l’andamento delle medie annuali sia per il numero dei giorni di superamento della soglia di 50 µg/m3;

– questo miglioramento è più evidente per le stazioni classificate urbana-fondo, considerate dalla Direttiva europea 50/CE/2008, in fase di recepimento da parte dell’Italia, come rappresentative della reale esposizione della popolazione.

Nei grafici 1, 2 e 3, si evidenzia il miglioramento della situazione nelle stazioni classificate Urbana Fondo nel periodo 2005-2009, con:

– riduzione del 40% dei giorni di superamento della soglia dei 50 µg/m3 (da 377 a 223 giorni) e conseguente riduzione dei giorni di superamento della soglia dei 50 µg/m3 eccedenti i 35 superamenti giornalieri consentiti in un anno (da 121 a 24 giorni);

– riduzione di oltre il 15% della media delle medie giornaliere (da 33,8 a 28,3 µg/m3).

Rimangono comunque alcune criticità:

– resta pressoché invariato negli anni il numero di stazioni che superano la soglia di 40 µg/m3 per la media annuale (per il 2008 e 2009 sono 2 su 25, stazioni ubicate a Firenze, classificate Urbana Traffico);

– nonostante il trend in diminuzione (vedi grafico 4), restano ancora 10 stazioni su 25 oltre la soglia dei 35 superamenti giornalieri del valore di 50 µg/m3, di cui 2 stazioni classificate Urbana Fondo.

(Fonte Arpat, Riferimento tecnico Marco Chini, redazione Fiammetta Dini)