Biodiversità. Risorse per lo sviluppo

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foto di Pina Catino
La prima vittima è la biodiversità
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Laura Maria Padovani, Paola Carrabba, Barbara Di Giovanni, Francesco Mauro

«Osserva in profondità, nel profondo della natura, solo così potrai comprendere meglio ogni cosa». Questa frase del grande Einstein può riassumere il senso del volume «Biodiversità. Risorse per lo sviluppo», edito dall’Enea nella collana Focus e distribuito gratuitamente on line, inoltre, la copertina è stata arricchita del Logo «2010 anno internazionale della Biodiversità».

Un libro che non solo ci racconta la nascita del termine, le tappe che hanno segnato il suo cammino, gli uomini che ne hanno fatto la storia, ma vuol essere il contributo dell’Enea alle celebrazioni dell’Anno internazionale della Biodiversità che si è aperto ufficialmente a Berlino l’11 gennaio. Anche l’Italia ha aderito all’iniziativa «Countdown 2010», proclamata dalle Nazioni Unite, che si propone di ridurre la temuta perdita di biodiversità entro lo scadere di quest’anno.

Saranno tanti gli eventi attraverso i quali si cercherà di avvicinare l’opinione pubblica alle tematiche ambientali.

Il volume può essere uno strumento proprio per osservare e comprendere l’ambiente in cui viviamo e i problemi legati alla diversità biologica, la perdita di ricchezza e varietà sul nostro pianeta rischia di mettere in serio pericolo la nostra stessa sopravvivenza.

Attraverso la lettura potremo renderci conto di quanto la vita della specie umana sia legata a quella delle altre specie sulla Terra e che tutelare l’ambiente significa tutelare noi stessi, il rischio d’estinzione ci riguarda.

I quattro autori, L. M. Padovani, P. Carrabba, B. Di Giovanni e F. Mauro, in duecento pagine ci fanno capire che la biodiversità è un patrimonio universale e per questo preservarla deve diventare la nostra priorità. Essa rappresenta «una risorsa fondamentale per lo sviluppo socio-economico; ma è altrettanto evidente che solo politiche di sviluppo sostenibile possono garantire la conservazione della biodiversità» (pag.10).

Ma cos’è la biodiversità? Sfogliando il testo, man mano, questo concetto, che inizialmente può sembrare astratto, prende corpo, così come accade quando apparecchiamo le nostre tavole dove sono i sensi a riconoscerne l’importanza. I sapori della nostra dieta mediterranea dipendono dalla salute della flora e della fauna del pianeta. Ad esempio è la specificità genetica dei microrganismi presenti in alcune grotte a determinare il gusto tipico di alcuni formaggi. L’Italia è il paese europeo più ricco di biodiversità e il pensiero di sprecare questo tesoro dovrebbe allarmarci e renderci maggiormente responsabili.

La perdita di varietà delle forme di vita nel mondo minaccia l’equilibrio dell’ecosistema Terra. Le parole di un proverbio indiano sono un monito per tutta l’umanità: «Quando avrete abbattuto l’ultimo albero, quando avrete pescato l’ultimo pesce, quando avrete inquinato l’ultimo fiume, allora vi accorgerete che non si può mangiare il denaro».