Wwf: L’Italia più vicina al traguardo

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«Maggio sarà un mese storico per la biodiversità italiana: viene avviato un percorso che il Paese attendeva dal 1994 (anno in cui l’Italia ha ratificato la Convenzione internazionale sulla Diversità Biologica) e che dovrà portare il nostro Paese a essere tra i protagonisti nel mondo per la tutela del patrimonio naturale».

Alla vigilia del primo workshop organizzato dal Minambiente per condividere la Strategia nazionale per la Biodiversità (Firenze, 29 aprile) e a meno di un mese dalla convocazione, sempre da parte del Minambiente, della prima Conferenza nazionale per la Biodiversità (Roma, 20-22 maggio), il Wwf esprime soddisfazione per l’azione finalmente intrapresa dall’Italia e ricorda le tappe del proprio contributo a questo percorso importantissimo per il futuro della natura italiana.

Il Wwf Italia è stata infatti la prima Ong a chiedere formalmente al Governo italiano l’adozione della Strategia nazionale e la convocazione di una Conferenza nazionale per la Biodiversità, come sede istituzionale e pubblica per il confronto sugli obiettivi di conservazione nel nostro Paese, obiettivi (finora disattesi) prescritti da accordi internazionali come la Convenzione internazionale sulla Diversità biologica (Cbd), ratificata dall’Italia nell’ormai lontano 1994, e le decisioni del Consiglio europeo sulla Strategia Ue per la Biodiversità.

Quattro anni fa l’avvio del percorso Wwf sul tema: nell’ottobre 2006 il ministero dell’Ambiente sottoscrive un’intesa con cui recepisce i contributi raccolti dal Wwf, attraverso la Conservazione eco-regionale*, per la definizione della Strategia nazionale per la Biodiversità. In seguito il Wwf avvia una collaborazione con la Direzione Protezione della Natura e del Mare del Ministero (Dpnm) per fornire ulteriori contributi tecnici alla stesura della Strategia nazionale, e divulgare la Strategia Ue in Italia e il Countdown 2010. Questa collaborazione ha prodotto nel 2009 otto documenti tecnici tematici che costituiscono un caposaldo della Strategia nazionale che sarà discussa nei tre workshop di maggio e nella Conferenza nazionale Biodiversità del prossimo 20-22 maggio.

Dopo quattro anni di azione mirata del Wwf, il coinvolgimento di centinaia di esperti dei principali enti, istituti di ricerca, università, l’intesa con il ministero dell’Ambiente, gli incontri istituzionali con le più alte cariche dello Stato all’inizio di questo 2010 Anno della Biodiversità, l’attuazione di una Strategia Nazionale per tutelare il ricchissimo patrimonio naturale del nostro Paese non è più un miraggio, ma un traguardo sempre più concreto.

«Il Wwf ha lavorato per anni affinché l’Italia definisse una propria Strategia nazionale per la Biodiversità, prima per gli obiettivi fissati a livello internazionale, e disattesi dall’Italia, del cosiddetto “Countdown 2010”, poi per il nuovo target europeo al 2020 – dichiara Stefano Leoni, presidente del Wwf Italia -. Per questo, la decisione storica di convocare la prima Conferenza nazionale per la Biodiversità è per noi un grande successo. Nell’Anno della Biodiversità, è il momento ideale perché l’Italia si metta finalmente in regola con gli impegni internazionali e agisca per tutelare un patrimonio di biodiversità che non solo ha un inestimabile valore naturale, ma grazie ai servizi che può garantire è anche alla base del nostro benessere e della nostra economia».

Domani a Firenze verrà inaugurato un percorso in tre workshop (organizzati dalla Direzione Protezione della Natura e del Mare del Ministero dell’Ambiente, con il supporto del Wwf Italia e del Dipartimento di Biologia Vegetale dell’Università degli Studi di Roma «Sapienza»), in cui esponenti del mondo accademico ed economico, delle categorie di settore, della società civile e delle istituzioni discuteranno la bozza di Strategia nazionale per la Biodiversità presentata il 13 aprile dal Ministero. Il Wwf auspica che questo ampio confronto prosegua nell’ambito dei lavori della Conferenza nazionale per la Biodiversità e successivamente nel confronto tecnico e politico con le Regioni.

Per questo il Wwf continuerà a monitorare il percorso che deve portare entro la fine del 2010 all’approvazione e adozione della Strategia nazionale Biodiversità da parte della Conferenza Stato-Regioni e del Governo, lanciando la nuova sfida del 2020 per la conservazione della natura e il mantenimento, o dove necessario il ripristino, dei servizi che gli ecosistemi naturali ci assicurano.

* 2004, si parte dalle «eco regioni»: il Wwf avvia in Italia la Conservazione Ecoregionale, strumento del Wwf Internazionale per la conservazione della biodiversità su aree vaste e omogenee dal punto di vista ecologico (le «eco region», appunto, che in Italia sono Alpi e Mediterraneo). L’approccio è lo stesso promosso anche dalla Convenzione sulla Diversità Biologica (Cbd) e prevede strategie e piani d’azione territoriali basati sulla migliore conoscenza scientifica e sul coinvolgimento del maggior numero possibile di attori istituzionali, sociali ed economici interessati alla loro attuazione.

(Fonte Wwf)