Inquinamento e salute dei bambini. Cosa c’è da sapere, cosa c’è da fare

473
Tempo di lettura: 3 minuti

A cura di Giacomo Toffol, Laura Todesco e Laura Reali, Il Pensiero scientifico Editore

È stato recentemente pubblicato il volume «Inquinamento e salute dei bambini. Cosa c’è da sapere, cosa c’è da fare»; i curatori del volume, Giacomo Toffol, Laura Todesco e Laura Reali sono pediatri di famiglia che fanno parte del gruppo di studio sull’ambiente dell’Associazione culturale Pediatri (Acp). Il gruppo di studio, denominato «Pediatri per un mondo possibile» (Pump) si è costituito in seno all’Associazione 5 anni fa, con l’obiettivo di diffondere le conoscenze scientifiche sulle correlazioni fra ambiente e salute del bambino in particolare tra i colleghi medici, e conseguentemente tra le famiglie dei loro piccoli pazienti.

Si tratta del primo libro uscito in Italia dedicato al rapporto tra inquinamento e salute dei bambini. Il volume tratta il tema dell’inquinamento in tutte le sue possibili declinazioni, da quello atmosferico a quello acustico, dagli studi sulle radiazioni alla questione degli Ogm, dall’inquinamento dell’acqua a quello del cibo, fornendo ai pediatri di famiglia, ai medici di medicina generale e agli specialisti un ricco ventaglio di informazioni scientifiche integrate con raccomandazioni pratiche.

Come spiega il sottotitolo, Cosa c’è da sapere, cosa c’è da fare, il libro non si limita a dare una presentazione teorica su queste tematiche per aumentare l’attenzione sul rapporto ambiente e salute. Ma offre anche suggerimenti pratici su come agire per evitare o ridurre l’esposizione agli inquinanti.

Ogni capitolo si compone infatti di tre parti. La prima, mediante l’uso di semplici scenari clinici, presenta le risposte ai quesiti che frequentemente vengono posti ai medici sui problemi sanitari legati all’inquinamento. Segue una parte più approfondita, che presenta le più recenti evidenze scientifiche delle correlazioni tra inquinamento e salute, frutto dell’attento monitoraggio di numerose e selezionate riviste scientifiche, ed infine ancora una parte pratica, che descrive le principali misure che possono essere messe in atto per ridurre i rischi per la salute. È indirizzato principalmente ai medici, ma è un libro utile anche agli amministratori locali che intervengono su questioni pubbliche che riguardano anche l’inquinamento dell’aria dal traffico o quello acustico delle scuole.

Il libro ha infatti lo scopo di rendere disponibili a tutti coloro che si occupano di bambini sia le conoscenze attuali sulle correlazioni tra inquinamento e salute infantile, sia le modalità più efficaci e documentate per prevenire e ridurre i rischi.

Le conoscenze si basano sul controllo costante delle più prestigiose riviste scientifiche internazionali e sulla lettura critica degli articoli di interesse (riportati nell’ampia bibliografia citata). Le indicazioni pratiche per la riduzione del rischio sono strutturate in modo da essere utilizzate sia da professionisti della salute sia da tutti. A tale scopo è stato inserito un capitolo che tratta delle tecniche, saperi ed attitudini necessari a informare, comunicare e convincere la famiglie.

Questi i capitoli in cui si suddivide il libro: perché lavorare con i genitori e le comunità per un «mondo possibile». L’inquinamento dell’aria esterna. L’inquinamento dell’aria negli ambienti di vita . L’esposizione alle radiazioni ultraviolette. Gli effetti delle radiazioni elettromagnetiche. L’inquinamento acustico. Gli agenti chimici non atmosferici: inquinamento di acqua e cibo. Sulla tavola dei nostri bambini: cibi biologici o convenzionali? La comunicazione del rischio ai genitori: premesse teoriche ed esempi.

Poiché «la salute dei bambini è il principale indicatore della salute di una popolazione», come afferma nella prefazione al volume Roberto Romizi, Presidente dell’ Associazione Medici per l’Ambiente (Isde Italia), la salvaguardia dell’ambiente in cui i bambini vivono diventa l’unica garanzia possibile di migliori condizioni di vita per tutti.

È possibile ridurre i rischi per la salute delle comunità attraverso strategie adattative locali, atte a limitare i cambiamenti ambientali. I medici e gli altri professionisti della salute hanno l’opportunità, le conoscenze e spesso il peso politico, per incrementare il sostegno necessario alle strategie adattative. Essi hanno pertanto un ruolo cruciale nel promuovere la comprensione dell’associazione tra degrado ambientale e rischi per la salute e nell’aumentare la consapevolezza di persone e istituzioni. Possono ottenere tale risultato, facendo comunicazione, informazione, formazione, advocacy e partecipando direttamente alle azioni preventive da intraprendere.

La ricerca e la letteratura scientifica hanno dedicato relativamente poco spazio al problema delle patologie pediatriche ambiente-correlate, con conseguente scarsa consapevolezza dell’entità del problema fra i pediatri ed in generale i medici e gli operatori della salute. Aumentare la consapevolezza del singolo, promuovendo comportamenti personali corretti, può rappresentare il primo passo verso una maggiore coscienza collettiva e di conseguenza verso una maggiore pressione sulle istituzioni, per orientarle verso politiche a favore di uno sviluppo sostenibile.

Esistono numerosi siti web e liste di discussione sulle azioni che medici e altri professionisti del settore sanitario potrebbero intraprendere. Una volta che un medico, e ancor di più un pediatra, è informato e consapevole dell’effetto del degrado ambientale sulla salute dei bambini non può non impegnarsi in questo ambito.

(Fonte Arpat)