Dalla società industriale a quella della conoscenza

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Per stimolare i mutamenti degli assetti produttivi e della crescita delle opportunità di lavoro per i giovani, accelerando lo sviluppo armonico della società della conoscenza, il Laboratorio di Ricerca Educativa/Egocreanet del Diparimento di Chimica della Università di Firenze, organizzerà una serie di eventi, come la «Tuscany – NanoWeek 2011»

La crisi strutturale che stiamo attraversando è una fase della trasformazione epocale della società industriale in società della conoscenza.

In estrema sintesi possiamo dire che la crisi contemporanea assume una sua caratterizzazione locale che sostanzialmente dipende dall’introduzione dell’automazione nei processi produttivi dell’industria meccanica e manifatturiera, che ha progressivamente modificato la logica organizzativa della fabbrica e la divisione del lavoro produttivo.

L’automazione meccanica, infatti, incorpora e sostituisce lavoro manuale e intellettuale nel processo di innovazione della produzione; tale cambiamento è stato realizzato in funzione di un flusso di capitali molto elevato per sopperire alle spese di modifica degli impianti, per la loro manutenzione ed ammortamento.

Il ricorso a capitali finanziari sempre più elevati a carico delle imprese che sono state caratterizzate da un alto tasso di ri-convertibilità e di innovazione meccanica, ha reso possibile l’aumento dei consumi, ma allo stesso tempo ha acuito la rigidità delle tipologie di produzione dei prodotti e pertanto ciò ha contribuito a mantenere la tradizionale scissione tra lavoro manuale e intellettuale, diminuendo in entrambi i settori di lavoro delle potenzialità di impiego nella impresa.

Le opportunità di lavoro, in tempi di espansione dei consumi, sono state pertanto assorbite dal terziario e dai servizi alla impresa, ma oggi, con la crisi che dai cicli congiunturali è divenuta crisi strutturale, le opportunità di impiego, si sono trasformate in licenziamenti dal lavoro e in varie forme di precariato ed infine nella decrescita dello sviluppo e nel corrispettivo aumento della disoccupazione in particolare per le giovani generazioni di diplomati e laureati.

A rendere più complessa questa deriva della decrescita, che ormai assume effetti preoccupanti nei riguardi del futuro delle giovani generazioni è intervenuto il processo di globalizzazione dei mercati ed i processi di internazionalizzazione della produzione, indirizzati alla ricerca di un profitto, essenzialmente basato sul minor costo di manodopera ed anche delle maggiori libertà di inquinare l’ambiente. Infine la de-localizzazione della produzione industriale, che ha favorito il recente sviluppo dei mercati dei paesi emergenti, oggi rende assai difficile, in particolare per la Piccola e Media impresa italiana, confrontarsi sul terreno della competitività mantenendo inalterata la sostanza delle tipologie di produzione meccanica e manifatturiera.

Servono nuovi sistemi d’impresa

A conclusione di questa breve analisi risulta evidente che per uscire dall’attuale crisi strutturale che si fa sempre più critica, diviene più evidente, per i paesi a più antica industrializzazione, la necessità di dare sviluppo a nuovi sistemi di impresa in settori concettualmente e tecnologicamente innovativi, quali ad esempio le nano e le bio-tecnologie, che hanno una elevata correlazione con la ricerca, così da permettere una progressiva riorganizzazione strategica delle tipologie di produzione locali correlandole alla formazione di nuove professionalità trans-disciplinari e di management di reti di produzione e sviluppo.

Il cambiamento strategico dei sistemi di produzione, costituisce pertanto la scommessa vincente dello sviluppo contemporaneo, che certamente necessita di costruire innanzitutto una visione innovativa di insieme, che interessa sia la natura sia la cultura territoriale della produzione e della gestione manageriale del sistema di produzione, in modo da attuare un ampio partenariato tra Università, Scuole ed Imprese, complessivamente capace di dar vita ad una nuova struttura organizzativa e di sostenibilità economica e sociale, fondata su rinnovati rapporti multi-attoriali tra ricerca impresa e formazione finalizzati ad attuare quella inversione di enfasi tra la tradizionale competitività della impresa e la condivisione dello sviluppo economico e dei saperi che è alla base della costruzione della società della conoscenza.

Per raggiungere lo specifico obiettivo di stimolare i mutamenti degli assetti produttivi e della crescita delle opportunità di lavoro per i giovani laureati e diplomati, accelerando lo sviluppo armonico della società della conoscenza, il Laboratorio di Ricerca Educativa/Egocreanet del Diparimento di Chimica della Università di Firenze, ha iniziato a co-organizzare per il 2011, una serie di eventi con altri Enti disponibili a collaborare per la co-operazione solidale dello sviluppo regionale in Toscana.

Tra essi la «Tuscany – NanoWeek 2011», sarà orientata a stimolare la formazione e la riqualificazione di nuove professionalità transdisciplinari e manageriali, derivanti dalle capacità di utilizzo delle nano-tecnologie in relazione alle innovazioni organizzative di una rete di imprese e di ricerca. Tale iniziativa per la quale si ricercano ancora ampie collaborazioni tra gli esperti del settore di ricerca e sviluppo nano-tecnologico e del management innovativo nell’ambito del cambiamento degli assetti produttivi co-organizzati in Poli di sviluppo Tecnologico. Pertanto la «Tuscany NanoWeek» (la cui prima manifestazione è programmata presso l’Asev di Empoli il prossimo marzo), si propone di divenire una iniziativa periodica ed itinerante per far conoscere ad un vasto pubblico lo sviluppo delle opportunità della ricerca e della produzione nano-tecnologica in Toscana, al fine di indirizzare le prospettive di collaborazione tra ricerca ed impresa nel campo dello sviluppo di nuovi materiali nano-tech, sia nella produzione sia per l’ecologia e la salute, ed anche esplorare quali siano le possibilità di investimenti finanziari e di impatto delle nuove applicazioni nano-tech sul mercato internazionale.

Inoltre per mettere in evidenza il disallineamento dei sistemi produttivi e la carenza di strategie e di azioni ed impegni finanziari, volti ad avvicinare lo sviluppo produttivo nel passaggio dalla società industriale, ormai in netto declino, rispetto alle esigenze di sviluppo e la futura società della conoscenza, Egocreanet/Lre, in collaborazione con il giornale telematico Nove da Firenze, organizzerà, sabato 19 marzo 2011, presso la Sala Luca Giordano della Provincia di Firenze, il convegno sul tema «Intelligenza strategica» in occasione della «Settimana europea del Cervello». Tale iniziativa è orientata ad individuare la strategia di cambiamento della mentalità politica economica e sociale, necessaria per permettere la programmazione di attività scientifiche culturali ed artistiche a sostegno del cambiamento strategico dello sviluppo, favorendo nella promozione e nel dialogo, la capacità di generare una chiara visione d’insieme, tale che permetta di sostenere le nuove sfide del cambiamento strutturale ed economico, attuando una inversione di enfasi tra la tradizionale competitività della impresa e la condivisione con Università, ed enti pubblici e privati di ricerca per sviluppo scientifico-tecnologico

Coloro che si ritengono interessati a collaborare con le suddette iniziative promosse da Egocreanet/Lre, c/o Dip.Chimica Unifi ed altri enti collaboratori, possono contattare: Paolo Manzelli email: (055/4573135).