Cancellate le esercitazioni militari nel Parco dell’Alta Murgia

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Il Wwf esprime soddisfazione per l’importante risultato raggiunto con la cancellazione delle esercitazioni militari di settembre con armi da fuoco nel Parco nazionale dell’Alta Murgia, che verranno sostituite con attività addestrative diverse. Pubblichiamo il comunicato integrale

A seguito della devastante campagna di addestramento che aveva seriamente compromesso i cicli ecologici dell’area naturale protetta, si era sollevato un moto di protesta che chiedeva l’immediato annullamento delle attività militari nel Parco. Una situazione diffusa su tutto il territorio nazionale che richiedeva non solo l’intervento del mondo ambientalista e pacifista, ma anche delle immediate soluzioni politiche e strategiche di largo respiro.
Associandosi all’impegno del Presidente del Parco dell’Alta Murgia, Cesare Veronico, il Wwf aveva denunciato lo «spettacolo indecente» che aveva coinvolto decine di migliaia di ettari del territorio murgiano, con inquinamento di aria, acqua e suolo, in quanto le esplosioni prodotte nelle simulazioni di guerra rilasciano inquinanti in atmosfera, con rischi anche per la salute umana. Una situazione insostenibile che coinvolge ampiamente il territorio, interessando una superficie pari a quasi un terzo dell’area Parco.
Concordiamo con il Presidente della commissione Difesa del Senato, Nicola Latorre, che ha affermato la necessità di «Preservare l’area protetta del Parco Nazionale dell’Alta Murgia senza inficiare l’addestramento dei militari italiani impegnati nelle missioni internazionali». Ma torniamo a chiedere con convinzione che queste esercitazioni, anche senza l’uso di armi da fuoco, non si debbano più svolgere in aree naturali protette in quanto incompatibili con la mission stessa dei Parchi, con la tutela e la salvaguardia dell’ambiente e con le attività di educazione, ricreazione e turismo.
«Auspichiamo che il risultato raggiunto in Puglia – dichiara Mauro Sasso, Vice Presidente del Wwf Puglia – possa essere esteso a tutte le aree parco nazionali che, come emerso nel recente meeting “Road to UP” a Castel del Monte, affrontano le stesse problematiche. Questa prima vittoria ci stimola ad insistere nelle nostre legittime rivendicazioni e per questo il Wwf sosterrà tutte le iniziative utili a raggiungere un’intesa tra il ministero dell’Ambiente e il ministero della Difesa per eliminare le attuali servitù militari».