Ma per favore l’ipocrisia lasciamola al 2013…

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Piuttosto che ravanare il fondo del barile per cercare foto, notizie impossibili per poter essere originali, basterebbe respirare e guardare i propri polmoni per capire che stiamo abdicando a qualcosa di fondamentale: vivere. Piuttosto che lamentarci dei partiti, del governo, dell’informazione spazzatura e venduta chiediamoci se siamo in grado di riconoscere quella vera, sincera che cerca di migliorarsi e, soprattutto, aiutiamola. Un augurio particolare ai ricercatori da parte di Vincenzo Valenzi

A Natale si diventa tutti più buoni e chi ha il diabete alto deve stare attento tante sono le dolcezze che si spargono a piene mani. Alla fine dell’anno tutti fanno promesse a tutti, forse per autoconvincersi che si deve fare qualcosa, una sorta di training autogeno collettivo. Poi, il due gennaio è già tutto archiviato…
Che tristezza infinita. Sono molto più coerenti gli animali. Quest’uomo, incapace di assumersi responsabilità, questi italiani incapaci di mantenere uno straccio di impegno. Sanno solo parlare, lamentarsi ed ammirare quello che si fa all’estero e, se sotto casa, c’è un giovane che sta facendo innovazione lo si deride, non lo si aiuta, e quando il poveretto cede o è preso in carica all’estero, tutti a dire: io lo ammiravo, io lo sostenevo e gli ho dato coraggio, ed altre idiozie vuote e inutili.
Se una persona ha fame, ha bisogno di un po’ di pane ora, non domani. Ma tutti sono lì su Facebook, a spingersi e a rincorrersi per dire cosa? Un «mi piace» non basta.
Piuttosto che ravanare il fondo del barile per cercare foto, notizie impossibili per poter essere originali, basterebbe respirare e guardare i propri polmoni per capire che stiamo abdicando a qualcosa di fondamentale: vivere. Piuttosto che lamentarci dei partiti, del governo, dell’informazione spazzatura e venduta chiediamoci se siamo in grado di riconoscere quella vera, sincera che cerca di migliorarsi e, soprattutto, aiutiamola. Non aspettiamo che muoia per dire: ero un lettore affezionato e ora mi manca. L’affetto si fa sentire finché si è vivi, non lo si dichiara quando si muore…

E allora tanti auguri, e giro a tutti, in particolare ai ricercatori, questo pensiero di Vincenzo Valenzi, un ricercatore serio, curioso e innamorato della ricerca che si pone domande e favorisce i luoghi e le occasioni per confrontarsi. Un po’ quello che indegnamente cerchiamo di fare anche noi da più di 15 anni, in solitudine e con scarsi aiuti…

In un Natale che tende a riportarci ai vecchi tempi delle Grotte dove Gesù nacque, al freddo e al gelo, con molte case che non possono permettersi alte temperature e grandi feste, ci si può domandare se abbiamo toccato il fondo e sta cominciando la risalita dell’Italia o ancora si può scendere nei fondi classifica e nella crisi.
Salvatori e uomini del destino a parte (che come la storia insegna prima o poi arriva l’ora che si debbono salvare più che altro loro stessi), tocca ancora una volta a tutti gli italiani rimboccarsi le maniche e prendere in mano il loro destino consci più che mai che l’Italia e cosa degli italiani, che sono gli azionisti primi dello Stato e che debbono esercitare la loro attività e il loro controllo affinché tutto vada al meglio.

Tra turbolenze varie che miracolosamente tendono a trovare una qualche sintesi grazie a ciò che resta della Grande Politica, che deve riprendere spazio a tutti i livelli mettendo al centro l’interesse generale del Paese, sul fronte scientifico e tecnologico segnaliamo una svolta decisiva sulla frontiera della ricerca&sviluppo della Fusione Fredda che pare uscire dalle inutili querelle identitarie (scienza o pseudoscienza, spazzatura, truffa, ecc.) per entrare nel portafoglio delle grandi università e dei grandi Enti pubblici e privati nazionali che dopo varie incertezze si apprestano a recuperare il terreno perduto per tentare di vincere la corsa all’oro della Fusione fredda.
Non solo Fusione fredda (o Lenr come piace ai teorici chiamarla oggi) all’orizzonte vicino. Dal Genio italico delle varie latitudini e isole giungono nuove scoperte, nuove metodiche che potranno contribuire a combattere le malattie e il dolore che minano sempre di più i grandi trionfi che la rivoluzione industriale del Novecento ci ha dato in Occidente e in Italia, che deve tornare ricca e competitiva su tutti i campi, dalle catene montuose delle Alpi e degli Appennini alle sue migliaia di Km di coste marine che debbono tornare ad essere Centri di Cure climatiche, che stanno tornando in auge grazie agli studi francesi sulle Alpi di Briançon e alle ricerche del dipartimento di Patofisiologia di Kiev sulla climatoterapia della Tubercolosi resistente ai farmaci sui Carpazi in uno slancio scientifico moderno a cui la storica Scuola italiana deve riagganciarsi.
Dal Genio sardo pare arrivare una nuova sintesi tra mente e corpo (la Psiconeuroanalisi) che pare capace a contrastare l’insorgenza del mostro sempre più diffuso della demenza nelle sue varie forme. Pare proprio che il tentativo di Freud di portare la psicoanalisi su una base organica tenda a maturare e un ampio studio internazionale è in gestazione per poter verificare queste nuove chance di lotta alle malattie degenerative che colpiscono l’organo principe che abbiamo tra le ossa craniche.
Della Farmacoelettrodinamica e delle emergenti tecnologie elettroquantistiche di diagnosi e di guida alla terapia abbiamo lungamente parlato durante il 2013 ed è auspicabile che il 2014 ci porti quegli studi rigorosi che ci verifichino se siamo effettivamente in grado di abbattere il rapporto rischi/benefici e di migliorare anche quello costi benefici nella terapia farmacologica. In un tempo in cui sempre più persone (anche in Occidente) non possono accedere alle cure farmacologiche e in cui si parla sempre più di cure personalizzate delle verifiche rigorose forse sarebbe il caso di metterle in agenda con tutto il rispetto per big farma e per i suoi interessi.
Cari saluti e auguri di un 2014 di successi e felicità.