Contro Monsanto e Syngenta Putin pronto anche ad una guerra

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api miele
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Pubblicato, dopo anni di studi e osservazioni, un dossier che in termini rigidamente scientifici dimostra che le sementi trattate con insetticidi neuro-attivi come i neonicotinoidi, di cui la Monsanto e la Syngenta detengono i brevetti, stanno travolgendo la biodiversità del pianeta. A farne le spese in maniera catastrofica sono le api ed altri insetti impollinatori

«Monsanto e Syngenta, stanno per azzerare la vita sul nostro pianeta». Non sono parole nostre quelle citate ma di Vladimir Putin che, dopo aver letto una relazione sulla morte delle api e di altri insetti utili all’uomo a causa degli Ogm, si è espresso in questo modo alla stampa russa e allo stesso Segretario di Stato Usa John Kerry, in occasione di un incontro a Mosca, lo scorso mese. Scioccante è stata l’affermazione che il presidente russo ha successivamente fatto sia a Kerry sia ai suoi collaboratori e cioè: «che una guerra potrebbe essere la conseguenza necessaria per fermare la Monsanto».
Ma cosa sta accadendo di così serio che si invoca addirittura una guerra mondiale?
Dal ministero delle Risorse naturali e dell’ambiente della Federazione russa (Mnre), è stato pubblicato, dopo anni di studi e osservazioni, un dossier che in termini rigidamente scientifici dimostra che le sementi trattate con insetticidi neuro-attivi come i neonicotinoidi, di cui la Monsanto e la Syngenta detengono i brevetti, stanno travolgendo la biodiversità del pianeta. A farne le spese in maniera catastrofica sono le api ed altri insetti impollinatori. Putin e il suo staff scientifico hanno invitato Obama a bloccare la diffusione di questi semi killer in tutto il mondo. Il presidente degli Usa si è rifiutato di prendere provvedimenti in merito e così si è incrinato il rapporto tra i due Paesi. Putin ha detto, senza mezzi termini, al Segretario di Stato John Kerry, «di essere estremamente indignato sulle scelte di Obama che continua a garantire una protezione globale delle sementi e dell’impianto di bio-genetica dei giganti Syngenta e Monsanto». Di fronte ad un crescente «sterminio di api» il Cremlino avverte che ciò potrebbe diventare «la causa scatenante di una guerra mondiale».
Il dossier pubblicato dagli scienziati russi, oltre a dimostrare i danni che potrebbero derivare dalla scomparsa di tutti gli insetti impollinatori del pianeta, afferma che questo insetticida, se lasciato incontrollato, potrebbe distruggere la capacità del nostro mondo di coltivare abbastanza cibo per sfamare l’umanità.
La situazione è divenuta così grave, in base alle relazioni presenti nel Mnre, che la Commissione europea al completo la scorsa settimana ha istituito un divieto precauzionale di due anni su questi pesticidi «ammazza api». Seguendo l’esempio della Svizzera, Francia, Italia, Russia, Slovenia e Ucraina, ognuno dei quali aveva precedentemente bandito queste forme di organismi geneticamente modificati dal proprio territorio.
Due dei neonicotinoidi più temuti (e messi al bando) sono Actara e Cruiser fatte entrambe dall’azienda Bio-Tech svizzera e dal gigante dei pesticidi Syngenta AG. Nella relazione degli scienziati russi si fa notare che Syngenta, con i colossi del bio-tech come Monsanto, Bayer, Dow e DuPont, ora controlla quasi il 100% del mercato globale per pesticidi, piante e semi geneticamente modificati. Queste «brave persone» ora sono in grado di controllano la vita vegetale su questo pianeta e, di conseguenza, la nostra. Tutto questo fa parte del Power Green, «filosofia strategica» che gli Usa avviarono subito dopo la seconda guerra mondiale, perché si era già compreso che il mondo si poteva e si può sottomettere soprattutto affamandolo.
Nel 2012, la multinazionale Syngenta, secondo il rapporto russo, fu ritenuta responsabile penalmente in Germania per aver provocato, attraverso il suo mais geneticamente modificato, la morte di molti capi di bestiame. Negli Usa, poi, venne intentata una class -action per 105 milioni dollari dopo che si scoprì che era stato contaminato con l’Atrazina (erbicida) l’approvvigionamento di acqua potabile per circa 52 milioni di persone in più di 2.000 distretti idrici.
Ma non è solo il dossier della Mnre russa a parlare di pericolo alla vita degli uomini ed animali, anche enti scientifici americani hanno dimostrato i rischi per la vita sul pianeta, tra questi «Abc», una delle più importanti organizzazioni per la conservazione dell’avifauna americana che ha redatto un rapporto di oltre 100 pagine: «L’impatto degli insetticidi più utilizzati dalle nazioni sugli Uccelli». «È chiaro – ha detto Cynthia Palmer, co-autore del rapporto “Pesticid Program Manager” per l’associazione Abc che ha incaricato un esperto di fama mondiale nell’ambiente tossicologo Dott. Pierre Mineau per condurre la ricerca – che queste sostanze chimiche hanno la potenzialità di influenzare l’intera catena alimentare. La persistenza ambientale dei neonicotinoidi, la loro propensione per il deflusso superficiale e per le acque sotterranee di infiltrazione, la loro modalità cumulativa in gran parte irreversibile, sollevano notevoli preoccupazioni ambientali. All’interno di questo rapporto Usa troviamo una rassegna di 200 studi sui neonicotinoidi compresa la ricerca industriale ottenute grazie al Freedom of Information Act statunitense. La relazione valuta il rischio tossicologico per gli uccelli e per i sistemi acquatici e comprende ampi confronti con i più anziani pesticidi che i neonicotinoidi hanno sostituito. La valutazione conclude che i neonicotinoidi sono letali per gli uccelli e per i sistemi acquatici da cui dipendono, infatti si è appurato che un minuscolo chicco di grano o colza trattato con la più antica neonicotinoidi – chiamato imidacloprid – può fatalmente avvelenare un uccello. E basta non più di un decimo di un seme di mais neonicotinoidi al giorno, durante la stagione di deposizione delle uova, per influire in maniera irreparabile sulla riproduzione di questi animali».
Il nuovo rapporto conclude che i livelli di contaminazione da neonicotinoidi sia in acqua, sia in superficie, nei sotterranei degli Stati Uniti e in tutto il mondo sono già oltre la soglia massima per uccidere molti invertebrati acquatici.
Secondo il dossier del Mnre a farne più di tutti le spese al momento sono le api. Questo rischio è stato compreso dall’Ue, per cui è scaturita la moratoria di due anni prima di usare, nei propri Paesi membri, questi semi trattati. Tuttavia il rischio di una catastrofe mondiale nel settore agricolo può arrivare da un momento all’altro a causa di queste piante geneticamente e semi geneticamente modificate. Il crollo della fertilità dei terreni può portare intere nazioni alla fame e, quindi, innescare violente reazioni popolari che possono finire in conflitti locali per diventare alla fine globali. È questa la preoccupazione del Cremlino e Putin, in particolare, contesta duramente Obama perché lo scorso anno ha firmato la «Monsanto Protection Act», una legge che protegge «gli sterminatori di api» mettendoli nel contempo al riparo da ogni possibile ricorso del popolo americano e di altri Paesi. Le relazioni sia del Mnre sia del «Pesticid Program Manager» disegnano un futuro fosco per decine di milioni di persone soprattutto negli Usa perché, a causa dell’esigenza a tutti i costi di far guadagnare dollari su dollari alle grandi industrie mondiali degli Ogm, saranno molti che si ammaleranno e moriranno di tumori ed altre malattie connesse.
E noi in Italia siamo immuni? No! Perché il mangime a base di soia e di mais che importiamo dagli Usa e dal Canada per darlo in pasto ai nostri animali è al 70% Ogm. Quindi la carne che mangiamo, è cresciuta a base di un’alta percentuale di Ogm, ma non finisce qui: questa carne è anche piena di antibiotici. Un pasto certamente non genuino al 100% che a lungo andare può provocare danni alla nostra salute.