Imparare a disostruire le vie aeree, gesto di responsabilità

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L’attesa inutile di un’ambulanza che, in casi come questi, non potrà mai arrivare tanto velocemente da scongiurare la morte e la incapacità di effettuare la benché minima azione utile ad impedire l’asfissia acuta di chi passa in un attimo dalla vita alla morte hanno fatto da scenario ad una situazione che si ripete con troppa frequenza visto che si parla di circa un morto alla settimana

Leggere di persone decedute per cause banali e gestibili senza eccessive difficoltà è sempre cosa malinconica; sapere che si tratti di ragazzi o addirittura di bambini è cosa ancora più triste e foriera di pensieri e riflessioni.
La notizia di un bimbo (l’ennesimo, nonostante se ne parli troppo poco, in contrapposizione ad un sistema di comunicazione che privilegia l’informazione leggera o addirittura il gossip) morto a causa di un boccone di panino che ostruisce le vie aeree in presenza di tanti adulti incapaci di provvedere alla gestione di questa emergenza lascia perplessi e demoralizzati.
Nello scorso fine settimana, a Roma, in un grande centro commerciale, infatti, si è verificato l’ennesimo incidente evitabile e gestibile che ha avuto come sfortunato protagonista un bimbo che, presso un magazzino Ikea alle porte di Roma, ha trovato la morte in seguito alla ostruzione delle vie respiratorie causata da un boccone del panino che stava consumando senza che, attorno a lui, i tanti adulti presenti siano stati in condizione di mettere in atto quel minimo di manovre di sostegno che possono risolvere l’emergenza ed evitare una conclusione drammatica della vicenda.
L’attesa inutile di un’ambulanza che, in casi come questi, non potrà mai arrivare tanto velocemente da scongiurare la morte e la incapacità di effettuare la benché minima azione utile ad impedire l’asfissia acuta di chi passa in un attimo dalla vita alla morte hanno fatto da scenario ad una situazione che si ripete con troppa frequenza visto che si parla di circa un morto alla settimana a causa di ostruzioni acute ed accidentali delle vie aeree superiori per cause banali e ordinarie.
Il morso di un panino, una caramella, una nocciolina, il pezzo di un giocattolo, un palloncino sgonfio e tanti, davvero tanti, oggetti di piccole dimensioni possono finire nella trachea di chiunque determinando una condizione acuta che, se non si risolve spontaneamente con forti colpi di tosse da parte del malcapitato o con l’aiuto di qualcuno capace di mettere in atto prontamente alcune semplici manovre di disostruzione delle vie aeree, porta sicuramente ad ipossiemia cerebrale (con gravissime conseguenze per tutta la vita) oppure alla morte.
Il fatto che la gran parte di questi incidenti coinvolgano i più piccoli, dai lattanti ai bambini ai ragazzi, dovrebbe alimentare un più diffuso senso di responsabilità e una propensione a saperne di più magari acquisendo le più elementari nozioni di primo soccorso che nella fattispecie prendono il nome di manovre di disostruzione (per adulti e per bambini, visto che fra le due realtà esistono alcune differenze pratiche di comportamento e di gestione).
Purtroppo l’attitudine dei più è quella di disinteressarsi ad eventualità come queste ed affidarsi alla possibilità di mettere in allarme le strutture preposte, chiamando o facendo chiamare un’ambulanza o il presidio sanitario più vicino. Ma in questo caso non serve sostanzialmente a nulla perché i tempi prevedibili perché il personale qualificato possa giungere sul luogo dell’incidente sono sempre (o quasi sempre) del tutto incompatibili con un buon esito della situazione.
Ingoiare accidentalmente un boccone che si spinga verso la trachea scendendo e bloccando le vie respiratorie, ingerire un giocattolino o un palloncino e sentirlo prendere la strada dei polmoni anziché quella dello stomaco, mandar giù una nocciolina ed avvertire un senso di soffocamento quasi immediato è cosa di probabilità tutto sommato elevata e richiede un intervento (salvavita!) veloce e giocato sui tempi dei secondi o al massimo dei minuti poiché ogni rallentamento delle operazioni o ogni esitazione conducono fatalmente alla morte per asfissia oppure alla formazione di gravissimi esiti neurologici invalidanti, che rimangono tali in pratica per tutta la vita.
Cosa fare? Come comportarsi? Il consiglio è quello di sentirsi tutti un po’ più responsabili e fare un passo in avanti nella cultura della gestione delle imprevedibilità e delle emergenze della salute, senza affidarsi sempre all’attesa dell’esperto o del medico, che è anche un modo per scaricare la propria coscienza addossando una volta di più le colpe agli aiuti o all’ambulanza giunti inevitabilmente in ritardo (ma quale ambulanza può arrivare in tempo per un’emergenza che si risolve definitivamente in non più di cinque minuti?).
Tutti, ed in particolare i genitori, dovrebbero interessarsi alle modalità con le quali si pratica una manovra di disostruzione delle vie aeree (leggendo qualcosa sul web, guardando i filmati su youtube, meglio ancora partecipando ad uno di quei mille corsi di pochissime ore organizzati di sabato e domenica in tutti i paesi e città) e che sono un toccasana per la nostra mancata conoscenza e per i nostri dubbi.
Sono corsi interessanti e vitalizzanti, perché fanno sentire tutti i partecipanti entusiasti di apprendere qualcosa di decisivo e prezioso, qualcosa che si può mettere a disposizione di chi ci sta attorno o di chi ha, improvvisamente e senza preavvisi di sorta, bisogno di noi. Un po’ di colpi ben assestati fra le scapole o una manovra di compressione sullo sterno possono rappresentare davvero, in casi come questi, il confine terribile fra la vita e la morte.
Per chi volesse saperne un po’ di più, specie per ciò che riguarda i bambini, consigliamo di visitare uno dei tanti bei siti web sull’argomento, ad esempio quello all’indirizzo http://www.manovredisostruzionepediatriche.com