Questo Sistri non s’ha da fare

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Il Sistri è un sistema che in 5 anni ha visto il susseguirsi di 24 provvedimenti legislativi con innumerevoli modifiche, 7 rinvii e il tutto per non renderlo ancora pienamente funzionante. E ancora si cerca di capire come comportarsi e se veramente si è obbligati a versare somme inaudite per ottemperare ad un obbligo di legge che prevede il versamento di un contributo annuale in scadenza al 30 giugno

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«L’industria chimica è pronta a ripartire e a trainare la ripresa, come modello di sviluppo e fornitore di soluzioni irrinunciabili per l’innovazione tecnologica»; così Cesare Puccioni, rieletto Presidente degli industriali chimici fino al 2017, ha esordito a Milano, all’annuale assemblea di Federchimica a seguito della nomina.

Secondo Puccioni l’industria chimica possiede un incredibile patrimonio di imprenditorialità, tecnologia, risorse umane, creatività, e ha resistito tenacemente alla crisi.
Lo stesso prosegue affermando che da anni si sta gestendo l’emergenza e ora si è «pronti a spiccare il volo» anche se risulta necessario un contesto esterno migliore.

Sembra evidente che senza le riforme, a partire da quella della Pubblica amministrazione, molte delle imprese coinvolte potrebbero non farcela e questo non significa ambire a minori controlli ma gestire l’argomento con regolamenti più semplici, chiari e fruibili avendo il supporto di un’amministrazione che sia al servizio delle imprese e non contro di esse.

I principi ispiratori del nostro lavoro – ha proseguito Piccioni – devono essere sempre la tutela della salute, la sicurezza e la protezione dell’ambiente, elementi questi garantiti da più di 1.900 normative a livello europeo sull’argomento e dall’impegno profuso dalle imprese chimiche per rispettarle. Durante l’assemblea si è anche discusso di due argomenti che risulta particolarmente urgente gestire, ossia rifiuti e bonifiche. E parlando di rifiuti non si poteva certo tralasciare l’argomento legato al Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri) che, secondo Puccioni «è un sistema di tracciabilità sconosciuto in tutti gli altri Paesi europei». Il Sistri è un sistema che in 5 anni ha visto il susseguirsi di 24 provvedimenti legislativi con innumerevoli modifiche, 7 rinvii e il tutto per non renderlo ancora pienamente funzionante.

Inoltre in Italia – ha proseguito Puccioni – è obbligatorio bonificare un terreno che in tutti gli altri Paesi europei è considerato normale. Le soglie sono, infatti, molto più basse, al punto che talvolta non esistono nemmeno strumentazioni adeguate per misurarle. È indispensabile facilitare le bonifiche invece di renderle inattuabili.

Interessante è anche notare la posizione dell’attuale ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, il quale, sempre in occasione dell’Assemblea annuale di Federchimica, ha ammesso, in merito al Sistri: «bisogna avere il coraggio di compiere un passo indietro e raggiungere l’obiettivo in altro modo».

Una frase, neanche troppo criptica, che lascia spazio a varie interpretazioni, tra le quali prevale sicuramente quella di una possibile quanto imminente e necessaria cancellazione totale del sistema e degli obblighi che ha generato a carico delle imprese obbligate al suo utilizzo.

Insomma questo Sistri non s’ha da fare e i soggetti coinvolti, ancora cercano di capire come comportarsi e se veramente si è obbligati a versare somme inaudite per ottemperare ad un obbligo di legge che prevede il versamento di un contributo annuale in scadenza al 30 giugno.
Il governo, se parla in questi termini, abbia almeno la decenza di informare gli utente dando linee guida che in maniera chiara elenchino quelli che sono i veri obblighi che se non rispettati, risultano soggetti a sanzioni. Noi continuiamo ad essere vigili sull’argomento informando gli addetti ai lavori.

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