La chimica italiana eccelle nel mondo

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Cnr e Università di Trieste fra i leader in Europa nel campo della chimica per lo sviluppo sostenibile. Significative le ricerche sul palladio, un metallo, oggi alla base delle produzioni di farmaci, materiali per l’elettronica, polimeri e prodotti della chimica fine, ovvero i processi più avanzati e redditizi dell’industria chimica internazionale

Sono entrambe italiane le copertine che la maggiore rivista europea nel campo della catalisi, «ChemCatChem», dedica ai lavori dei Gruppi di ricerca di Mario Pagliaro al Cnr di Palermo e Paolo Fornasiero all’Università di Trieste.

La rivista raccoglie i contributi scientifici di 30 fra i maggiori chimici del mondo nel campo delle reazioni rese possibili dal palladio, un metallo, oggi alla base delle produzioni di farmaci, materiali per l’elettronica, polimeri e prodotti della chimica fine, ovvero i processi più avanzati e redditizi dell’industria chimica internazionale.

«La ricerca chimica italiana – dice Fornasiero, docente a Trieste, fra gli scienziati italiani più citati al mondo – è all’avanguardia internazionale, ma è largamente sottofinanziata. Per eccellere con pochi finanziamenti, diventa quindi cruciale sviluppare collaborazioni scientifiche con istituti di livello internazionale».

«Il Cnr – aggiunge Pagliaro, che a Palermo coordina le attività di un Gruppo che collabora con ricercatori di 14 Paesi – è parte centrale dell’eccellenza della chimica italiana nel mondo».

Nella prima valutazione della qualità della ricerca pubblicata dall’Anvur nel 2013 relativa al periodo 2004-2010, il Cnr aveva registrato il maggior arretramento fra gli Enti di ricerca italiani, superiore al 16%.

«Da allora – aggiunge Pagliaro – la situazione è radicalmente migliorata, in particolare nel campo della chimica in cui il Cnr ha dato numerosi nuovi contributi di rilievo internazionale, utili anche al sistema produttivo italiano che si proietta nel mondo».

La ricerca nel campo della catalisi è fondamentale nel ridefinire la transizione energetica e produttiva dal sistema produttivo basato sulle fonti fossili, a quello nuovo basato sulle fonti di energia e di materia rinnovabili, ovvero l’energia solare e le biomasse.

La sfida è quella di sviluppare catalizzatori solidi più selettivi, più stabili e molto meno costosi. Nel corso degli ultimi cinque anni, i Gruppi di ricerca di Fornasiero e Pagliaro hanno introdotto numerose innovazioni, avviando anche attività di formazione internazionali finalizzate ad attrarre in Italia giovani ricercatori da tutto il mondo.