L’Italia punti al 100% di energia rinnovabile al 2050 e riformi la legislazione

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    Serve una nuova programmazione secondo il ricercatore del Cnr nominato nel Comitato scientifico nazionale di Legambiente

    «In India è appena entrata in funzione una centrale fotovoltaica da 650 megawatt costruita in soli 8 mesi. Impianti di analoga potenza vengono costruiti in tutti i grandi Paesi che fanno a gara nel superarsi nella leadership del solare. L’Italia non può e non deve rimanere indietro. E mirare con determinazione al 100% di energia rinnovabile al 2050». Lo ha detto il ricercatore del Cnr Mario Pagliaro, in margine alla notizia della nomina nel Comitato scientifico nazionale di Legambiente, la più grande associazione ambientalista italiana.

    «Serve una nuova programmazione pubblica che favorisca in modo intelligente il passaggio accelerato all’energia rinnovabile, che ormai costa molto meno di quella convenzionale» aggiunge il chimico del Cnr, che è uno dei ricercatori italiani più citati al mondo nel campo delle nanotecnologie e della scienza dei materiali.

    «La nuova legislazione dovrà favorire, e non ostacolare, la rapida solarizzazione di tutti gli edifici sostituendosi a regolamenti obsoleti e schemi tariffari che di fatto disincentivano l’autoproduzione di energia».

    Secondo lo studio appena pubblicato dai team di Meneguzzo e Pagliaro al Cnr, al 2050 all’Italia serviranno 730 miliardi di kWh per alimentare con l’elettricità pulita anche l’intero settore dei trasporti e i fabbisogni di energia di fabbriche ed edifici. L’energia necessaria verrà prodotta facendo crescere di 16 volte l’attuale parco fotovoltaico e di 21 volte quello eolico.

    Oltre 120 miliardi di kWh verranno dalla solarizzazione fotovoltaica del patrimonio edilizio esistente. «La rivoluzione delle energie rinnovabili e della bioeconomia – conclude Pagliaro – vedrà coinvolta attivamente una gran parte dei giovani italiani, inclusi molti di quelli che in questi anni hanno lasciato il Paese».

    In funzione a Palermo nuovi lampioni fotovoltaici

    Ma anche in Italia qualcosa, lentamente, si muove. Sono in funzione da pochi giorni i 10 lampioni fotovoltaici che illuminano la sede e il perimetro di un’area sul lungomare del Foro Italico di Palermo dove sono in corso i lavori per una nuova area verde attrezzata dedicata alla promozione dell’attività motoria e della vita attiva all’aria aperta. La luce emessa dai Led incorporati nei nuovi lampioni previene l’inquinamento luminoso tipico delle vecchie lampade, mentre l’assenza di cavi elettrici interrati, in un’area che sarà frequentata da bambini e sportivi, elimina i rischi per la sicurezza.
    L’installazione dei lampioni è stata autorizzata dalla Soprintendenza regionale, in margine alla presidenza Amg di Mario Pagliaro. «La Regione Siciliana – dice Pagliaro, che incontrò i funzionari regionali per illustrare i pregi della nuova tecnologia – deve dotarsi di Linee guida all’avanguardia per promuovere l’installazione delle tecnologie del solare in tutte le aree sottoposte a tutela del patrimonio storico-artistico e del paesaggio».
    Il team coordinato da Pagliaro al Cnr ha da poco pubblicato sulla letteratura scientifica internazionale le Linee guida per l’integrazione architettonica del solare nei centri storici e nelle isole minori della Sicilia, quelle per l’illuminazione stradale a Led, e quelle sulla tecnologia del solar lighting.
    L’illuminazione stradale in Italia costa circa due miliardi di euro, con un consumo energetico pro capite di 107 kWh (chilowattora): più del doppio della Germania e della Gran Bretagna, che aveva spinto due anni fa l’allora Commissario alla spending review a suggerire lo spegnimento selettivo dei lampioni.
    «Non solo non sarà necessario spegnere alcun lampione – aggiunge il ricercatore del Cnr – ma i Comuni hanno la possibilità concreta di convertire alle nuove tecnologie tutti i punti luce, migliorando al contempo radicalmente la qualità dell’illuminazione».
    «Per farlo – conclude Pagliaro, che è anche componente del Comitato scientifico nazionale di Legambiente – occorre elaborare la progettualità per accedere alle risorse comunitarie per l’efficienza energetica e l’energia solare, e riformare adeguatamente la legislazione».