La Sicilia prepara le sue Guide

894
Tempo di lettura: 5 minuti

Grazie all’Università dei Parchi e ai seminari, nasce Federscursionismo Sicilia, un’associazione atta a promuovere la cultura dell’escursionismo a piedi, in bicicletta, con gli sci e con qualsiasi altro mezzo a ridotto impatto ambientale. L’impegno di un pugno di professionisti seguiti dall’entusiasmo di Franco Tassi

Guide1

Oggi nel nostro paese, è quanto mai strategico e fondamentale il ruolo della guida naturalistica, in ambito turistico, al fine di fornire un servizio di qualità, in particolare nelle aree protette, la figura professionale necessita di un qualificato percorso formativo, finalizzato non solo a consolidare le conoscenze scientifiche, ma attribuire uno status quo di «interprete del territorio».
L’Università dei Parchi inizia la sua attività formativa nel 1987, ideata dal prof. Franco Tassi, come risposta del Parco Nazionale D’Abruzzo (considerato all’epoca esempio di avanguardia e modello di riferimento per le Aree protette, non solo italiane), a seguito della crescente domanda dei giovani e meno giovani interessati alla moderna e attiva conservazione della natura e delle sue risorse.

Una lunga preparazione

Centrato sui temi più attuali e significativi riguardanti Parchi e Riserve Naturali, si svolge continuativamente per oltre vent’anni, dal 1987 al 2001, con ben 22 edizioni distribuite tra primavera e autunno nel Parco Nazionale d’Abruzzo e in una vasta gamma di Aree protette circostanti.
Oltre mille persone qualificate, provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero, partecipano al Seminario acquisendo una nuova, ricca e dinamica «cultura dei Parchi» ed entrando (professionalmente o volontaristicamente) nel mondo della conservazione attiva, e in molti casi diventando veri e propri «manager della Natura».
Al successo del Seminario, sostenuto dal 1994 in poi dal Centro Parchi internazionale di Roma, ha contribuito con impegno il personale del Parco, con l’entusiastico apporto volontaristico e la disinteressata collaborazione del Comitato parchi nazionali.
L’Università dei Parchi dispone di denominazione e marchio esclusivi, debitamente registrati, dopo un lungo periodo di pausa, con l’ultima attività svolta nel 2003 in Trentino, nel 2012 è stato organizzato un Campus in Sicilia tra Etna ed Alcantara, quindi nel 2013 uno Stage a Capri.
Il Campus in Sicilia del 2012 è stata l’occasione per consolidare le sinergie con un gruppo di giovani, motivati a strutturare una base professionale attinente la figura della guida naturalistica. Grazie alla disponibilità del prof. Franco Tassi quindi il supporto di Carmelo Nicoloso e del Comitato Parchi in Sicilia, a dicembre del 2012 si costituisce Federscursionismo Sicilia, un’associazione atta a promuovere la cultura dell’escursionismo a piedi, in bicicletta, con gli sci e con qualsiasi altro mezzo a ridotto impatto ambientale.
Scopo precipuo di Federescursionismo Sicilia sin dalla costituzione è stato quello di creare un coordinamento guide naturalistiche, organizzate attraverso una mirata attività professionale, seguendo lo standard internazionale della Montain Leader. L’associazione siciliana presieduta da Dario Teri, ha istituito un Comitato tecnico scientifico composto da autorevoli e competenti esperti, tra questi il prof. Salvatore Aridiacono, il prof. Domenico Cavarretta, il prof. Fancesco Maria Raimondo, il prof. Pietro Signorello ed il prof. Franco Tassi, quindi grazie alla collaborazione dello storico direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, la struttura didattica per le attività formative, si è basata sul modello dell’Università dei Parchi. Dal 2013 ad oggi sono stati organizzati 6 corsi di formazione in Sicilia, di cui 2 a Catania, 2 a Palermo, 1 a Siracusa ed 1 nel Parco dei Nebrodi, con il conseguimento dell’attestato ad oltre 100 guide naturalistiche.

In attesa del riconoscimento giuridico

Il passo più arduo quello del riconoscimento giuridico dalla Regione Sicilia, in considerazione del recepimento normativo di una figura prevista dall’ordinamento legislativo nazionale, quale professione equipollente alle guide naturalistiche e Guide Ambientali Escursionistiche, previste nella ex legge nr. 8/2004.
Un tavolo tecnico avviato dalla Regione Sicilia con i diversi attori presenti in ambito professionale delle guide escursionistiche, ha visto in prima linea Federesursionismo Sicilia, che si adopera affinché si possa ottimizzare il decreto emesso dall’assessorato regionale al turismo per quanto attiene la figura della «guida di media montagna». Al momento s’è in attesa della definizione dei parametri relativi agli esami abilitanti e contestuale istituzione dell’elenco speciale.
Occorre tenere in considerazione che esistono già una molteplicità di soggetti che operano a vario titolo da molti anni nel settore, in tutta la regione Sicilia, e tra questi vi sono anche persone che si sono qualificate attraverso corsi di formazione organizzati da enti accreditati dalla regione nei primi anni 2000 o da associazioni di categoria come Federscursionismo Sicilia, che hanno svolto le attività col patrocinio di Parchi e riserve, nonché delle principali Università siciliane (circa 100 professionisti). In totale stime approssimative contano almeno 500/600 persone impegnate nel settore del turismo naturalistico.
La qualità dei servizi offerta da questa categoria di soggetti, seppur fino ad oggi non riconosciute ufficialmente in Sicilia, si può facilmente evincere grazie agli strumenti digitali. Basti consultare i siti di recensioni online per verificare quanto siano generalmente apprezzati i servizi offerti dagli accompagnatori di cui sopra all’interno di varie organizzazioni e agenzie.

Il ruolo delle guide

Relativamente all’ambito di esercizio della «neonata» professione, in un contesto ove insistono ed operano altre categorie nello stesso territorio, le direttive comunitarie e le consuetudini impongono oramai una visione orientata al libero mercato e al soddisfacimento del consumatore. Altresì sono ormai note le numerose sentenze che hanno annullato limitazioni degli ambiti di azione (vedi sentenza Corte Costituzionale nr. 459) con la sola esclusione di attività rischiose o tecniche che richiedono specifiche competenze (vedi l’uso di materiali alpinistici quali corde, piccozze e ramponi, in cui utilizzo in Sicilia è estremamente ridotto, riservato alle guide alpine o dell’insegnamento e accompagnamento sugli sci, di competenza dei maestri di sci).
Proprio l’ambito sciistico, un settore turistico nazionale tra i più articolati ed organizzati, che conta in Italia oltre 14.000 maestri di sci, si ritiene offra la linea da seguire. Pur esistendo 3 differenti specializzazioni (Maestri di sci, di fondo e di snowboard) che operano nello stesso contesto ambientale, la montagna, senza sovrapporsi si suddividono il lavoro unicamente in funzione della richiesta del mercato. Allo stesso modo il turista/escursionista che visita la Sicilia dovrebbe poter scegliere di rivolgersi alla figura professionale che ritiene possa soddisfare maggiormente le proprie aspettative: la guida turistica per la visita di città e siti a valenza archittettonico/storico/culturale, la guida vulcanologica per chi desidera una figura specializzata nell’accompagnamento in ambiente vulcanico, l’accompagnatore di Media Montagna per chi desidera essere accompagnato in escursione nei più svariati contesti naturalistici. Ivi compresa l’Etna, l’ambito probabilmente più conteso. Si fa infatti presente che l’Uimla (Union of International Mountain Leader), l’unica associazione internazionale di riferimento a livello mondiale al pari delle guide alpine, riconosce quali equipollenti, le figure di Accompagnatore di Media Montagna e quella di Guida Vulcanologica, poiché condividono analoga formazione e competenze.
La stessa norma nazionale 6/89 non esclude che vi possano essere competenze concorrenti e che pertanto l’esercizio delle attività di accompagnamento possa avvenire anche nello stesso ambito da parte di figure diverse tra loro.
Qualsivoglia restrizione in tal senso, oltre a continuare a generare contrasti campanilistici tra le categorie professionali, lederebbe i suddetti principi di libera concorrenza a scapito del libero mercato, che per sua natura però tende a compensare la legge economica della domanda-offerta e che pertanto, in mancanza di una adeguata offerta regionale, porterebbe a far subentrare soggetti di altre regioni o nazioni per sopperire alla domanda sempre più crescente.