Colori profondi del Mediterraneo

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Una mostra che rappresenta una selezione delle oltre 100 immagini che i ricercatori dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) hanno raccolto nel corso di 50 campagne oceanografiche in 900 punti di immersione, e che sono state inserite in un volume di pregio

È stata presentata la mostra fotografica «Colori profondi del Mediterraneo», ospitata dal Museo civico di Storia Naturale di Trieste dal 28 gennaio al 20 marzo.
Una mostra che va alla scoperta di ambienti e specie che vivono nelle «viscere» del Mediterraneo, tra i 50 e i 400 metri di profondità, è questo il tema affascinante e sorprendente della mostra fotografica.
Un mare mediterraneo, mare intercontinentale situato tra Europa, Nordafrica e Asia occidentale, la culla della civiltà occidentale a partire dal mondo antico, che però ha fatto parlare di sé, negli ultimi tempi e non con accezioni positive, a causa della gran mole di incidenti avvenuti nelle sue acque che hanno visto la morte di migliaia di migranti disperati che hanno osato sfidarlo con mezzi non idonei e in cerca di futuro.
Un mediterraneo che nonostante abbia rappresentato la tomba di tanta gente sa ancora regalarci delle sorprese…
La mostra ne è un dato di fatto.
Una mostra che rappresenta una selezione delle oltre 100 immagini che i ricercatori dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) hanno raccolto nel corso di 50 campagne oceanografiche in 900 punti di immersione, e che sono state inserite in un volume di pregio. L’intento è quello di comunicare i risultati di questo lavoro al pubblico, coniugando il rigore scientifico con un linguaggio divulgativo.
Una mostra che è stata presentata in occasione dell’anniversario per i 170 anni di attività del Museo civico di Storia Naturale di Trieste, museo che nato il 17 agosto 1846 su iniziativa del commerciante svizzero Enrico Koch, divenuto primo direttore onorario, raccoglie attualmente circa 4 milioni di reperti e 3 pezzi unici: lo Squalo Carlotta , il più grande squalo carnivoro conservato al mondo, il Dinosauro Antonio, pezzo unico: il maggior Dinosauro Italiano e il più completo d’Europa e la Mandibola di Lonche, primo esempio di otturazione dentale in tutta la Storia dell’Umanità.
Un mostra che mette in evidenza la grande storia che racconta questo mare che seppur tormentato dalla sua posizione centrale nella gestione politica, economica e sociale dell’evoluzione, involuzione, della specie umana riesce ancora a sorprenderci con i suoi colori, i suoi riflessi, la sua vita.