Continua il cammino per valorizzare parchi e musei minerari

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Una legge che intende disciplinare, in un quadro di sviluppo sostenibile, le attività di utilizzo e valorizzazione del patrimonio minerario dismesso, nel rispetto dei principi di salvaguardia della sicurezza dei territori interessati, della salute e della sicurezza degli operatori, dei lavoratori, dei fruitori e visitatori dei siti minerari dismessi oggetto di valorizzazione a fini turistici, culturali, sociali e di ricerca scientifica…

Si è svolta presso la Biblioteca regionale «Bruno Salvadori» di Aosta la V riunione di Rete nazionale dei parchi e dei musei minerari (Remi), organizzata dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), in collaborazione con il Parco minerario regionale della Valle d’Aosta.
Dopo la Presentazione a luglio alla Camera della Proposta di legge n. C. 4566 26/06/2017 «Tutela e valorizzazione dei siti minerari dismessi e del loro patrimonio storico, archeologico, paesaggistico, ambientale», la riunione è stata l’occasione anche per presentare il quarto prodotto della collana di documentari Remi «Terre di zolfo. La comunità oltre la miniera», dedicato alla storia, cultura e sviluppo dei siti minerari di Formignano e Perticara nel Parco dello zolfo delle Marche.
«Villaggio Globale» ha in precedenza affrontato la questione della rete Remi scrivendo di un incontro avvenuto presso la sala Biblioteca Malatestiana di Cesena di presentazione della Rete nell’ambito della IV Riunione e, successivamente, in occasione della presentazione della Proposta di legge avente come obiettivo quello di mettere in collegamento permanente tutti i siti che già sul territorio operano per il recupero delle aree minerarie dismesse attività questa molto importante anche ai fini della riqualificazione culturale e turistica di molti territori.
I lavori proseguono pertanto come proseguono le riunioni itineranti della Rete che ha preso maggiore vigore a seguito proprio della presentazione della Proposta di legge che ha come finalità quella di conservare, tutelare e valorizzare, anche per garantire il benessere economico e sociale dei territori interessati, i siti minerari dismessi e i beni a corredo della cessata attività mineraria, nonché il patrimonio tecnico-scientifico e storico-culturale, sia di valenza materiale sia immateriale, e ancora il patrimonio ambientale e paesaggistico che i siti minerari dismessi conservano come elemento identitario dei luoghi.
Una legge che pertanto intende disciplinare, in un quadro di sviluppo sostenibile, le attività di utilizzo e valorizzazione del patrimonio minerario dismesso, nel rispetto dei principi di salvaguardia della sicurezza dei territori interessati, della salute e della sicurezza degli operatori, dei lavoratori, dei fruitori e visitatori dei siti minerari dismessi oggetto di valorizzazione a fini turistici, culturali, sociali e di ricerca scientifica.
Perché con la cessazione delle attività minerarie, nella seconda metà del 900, sul territorio nazionale è rimasto un consistente patrimonio minerario da conservare, riconvertire e riqualificare. Un patrimonio di notevole valore che riveste un interesse storico, paesaggistico, ambientale, naturale, architettonico, di storia del lavoro, scientifico, tecnologico e culturale. Un patrimonio che, da un censimento effettuato da Ispra, consiste in 2.990 siti minerari dismessi di cui circa 765 in Sicilia, 427 in Sardegna, 416 in Toscana, 375 in Piemonte, 294 in Lombardia, ecc.
Di questi siti parte sono qualificati, rivalorizzati e riconvertiti ma l’assenza di coordinamento tra Regioni e Stato ha portato ad una legislazione frammentaria e non omogenea, situazione che fa da apriporta alla proposta di Legge che mira, per l’appunto, ad affrontare compiutamente aspetti relativi all’attività di valorizzazione e di fruizione di siti minerari dismessi, di pianificazione e programmazione per lo sviluppo dei bacini estrattivi, di tutela dei beni minerari.
La mappa dei Siti Remi, è visualizzabile con il programma Google Earth.