Il pomodoro Bronzeo può alleviare le infiammazioni intestinali

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Un pomodoro maturo della linea «bronzeo»
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Si tratta di un alimento nutraceutico con un altissimo potere antiossidante dovuto alla presenza di molecole antiossidanti naturali, i polifenoli. I polifenoli sono presenti nella dieta in diversi frutti (come mirtilli, uva, ciliegie, fragole, more) e bevande come tè, vino e caffè, e in questo pomodoro li ritroviamo in un unico, sostanzioso concentrato

Più di 2,2 milioni di europei e 1,5 milioni di americani soffrono di infiammazioni croniche intestinali, per le quali, ad oggi, non esiste una cura. I polifenoli, una famiglia di metaboliti secondari derivati dalle piante, possono rappresentare una valida strategia terapeutica per la cura dei sintomi di tali patologie. Da una ricerca dell’Istituto di scienze delle produzioni alimentari del Consiglio nazionale delle ricerche (Ispa-Cnr), unità di Lecce, in collaborazione con Cathie Martin ed Eugenio Butelli del John Innes Centre, Norwich e con Marcello Chieppa dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) «S. De Bellis» di Castellana Grotte (Ba), emerge che una giusta combinazione di polifenoli può attenuare i sintomi dell’infiammazione intestinale.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista «Frontiers in Nutrition».

Abbiamo voluto approfondire la ricerca andando a porre alcune domande ad Angelo Santino, ricercatore dell’Ispa-Cnr.

Da dove nasce l’idea del pomodoro Bronzeo?

L’idea del pomodoro Bronzeo nasce da una collaborazione internazionale tra il Ispa-Cnr di Lecce ed il John Innes Centre, Gran Bretagna. Negli anni passati, infatti, sono state sviluppate, utilizzando un approccio di ingegneria genetica, diverse linee di pomodori arricchite in singole classi di polifenoli. A partire da queste linee abbiamo ottenuto il pomodoro bronzeo, che riesce ad accumulare flavonoli, antociani e stilbenoidi sia nella buccia sia nella polpa. Si tratta di un alimento nutraceutico con un altissimo potere antiossidante dovuto alla presenza di molecole antiossidanti naturali, i polifenoli. I polifenoli sono presenti nella dieta in diversi frutti (come mirtilli, uva, ciliegie, fragole, more) e bevande come tè, vino e caffè, e in questo pomodoro li ritroviamo in un unico, sostanzioso concentrato. In collaborazione con l’Irccs «S. De Bellis» di Castellana Grotte, abbiamo studiato gli effetti che può avere una dieta a base del pomodoro Bronzeo nelle infiammazioni intestinali. Durante la somministrazione della dieta a base di pomodoro bronzeo abbiamo osservato un cambiamento della microflora intestinale con una crescita di microrganismi benefici per la salute, e un rallentamento nella progressione di questa patologia.

Quali gli svolgimenti in corso?

Al momento siamo ancora in una fase prettamente sperimentale, per ulteriori approfondimenti sugli effetti di questo pomodoro solo su modelli animali. Essendo infatti questi pomodori ottenuti mediante ingegneria genetica possono essere coltivati solo in condizioni controllate. Ma ci auspichiamo che in futuro il pomodoro bronzeo possa essere coltivato, magari in paesi come gli Usa, il Canada o altri dove vige una legislazione meno restrittiva, e possa essere utilizzato anche su volontari.

Quali potrebbero essere i risvolti futuri anche nel sociale e sotto il profilo didattico ed economico?

Il pomodoro bronzeo è un ottimo sistema modello per studiare gli effetti dei polifenoli naturali nella prevenzione di molte patologie umane (non solo le infiammazioni intestinali ma anche patologie cardio-vascolari, neurodegenerative e altre a base infiammatoria). Il pomodoro Bronzeo ci dà la grande opportunità di studiare e individuare gruppi di biocomposti più attivi che potranno essere utilizzati in diete «personalizzate», a seconda della patologia.