Xylella, risultati positivi di una nuova ricerca

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ulivi curati
Ulivi curati che hanno ripreso a vegetare
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Per investigare il controllo di questo agente fitopatogeno, è stato valutato un composto contenete rame e zinco complessata con idracidi di acido citrico monitorando l’attività batterica in vitro e in planta

La vicenda della Xylella fastidiosa che ha colpito gli ulivi del Salento è ancora lontana dal prendere una chiara direzione verso un trattamento risolutivo. La stranezza è che schiere di ricercatori si alternano al suo capezzale per trovare una soluzione. Da una parte l’Unione europea spinge per risolvere drasticamente, dall’altra ricercatori forti di questa posizione intendono procedere con maniere forti e dall’altra ricercatori che fra mille difficoltà cercano una soluzione.

Pubblichiamo i risultati di una ricerca che offre soluzioni promettenti, resa nota in questi giorni.

Ma non possiamo non stigmatizzare la chiusura ascientifica da parte di qualcuno. Quando una materia è incerta, la ricerca non può arroccarsi su nessuna posizione ma deve instancabilmente, con l’aiuto di tutti, trovare una via di uscita.

Ecco, a seguire, la sintesi del lavoro (1).

Il batterio Xylella fastidiosa subsp. pauca è associato con la «sindrome del disseccamento rapido» nella regione Puglia nel Sud dell’Italia. Per investigare il controllo di questo agente fitopatogeno, è stato valutato un composto contenente rame e zinco complessata con idracidi di acido citrico (Dentamet®) monitorando l’attività batterica in vitro e in planta.

Sono state usate microscopia laser confocale, spettrofotometria e spettroscopia di emissione atomica per determinare se il composto aveva raggiunto la rete degli xilemi delle foglie, dei rami e ramoscelli degli ulivi per rilasciare lo zinco e il rame all’interno dello xilema. È stato anche condotto uno studio di tre anni in un uliveto contenente alberi adulti della cultivar «Cellina di Nardò» e «Ogliarola salentina», e ufficialmente dichiarato infetto dalla X. fastidiosa subsp. pauca, per determinare se il composto avesse un effetto sulla gravità della malattia.

Ogni anno, dall’inizio di aprile fino ad ottobre (con eccezione di luglio e agosto), sulle chiome degli ulivi sono stati applicati sei trattamenti spray al 0,5% (v:v) di prodotto. Il composto ha ridotto la gravità dei sintomi in entrambe le cultivar. La maggior parte degli alberi non trattati è morta entro la fine del periodo di test, mentre tutti gli alberi trattati sono sopravvissuti con un buono stato vegetativo misurato attraverso un indice di differenza di vegetazione normalizzato.

Delle PCR quantitative in tempo reale sono state realizzate da giugno 2016 fino a settembre 2017, seguendo le procedure ufficiali stabilite dall’Organizzazione per la Protezione delle piante europee e del Mediterraneo (European and Mediterranean Plant Protection Organization). L’analisi ha rivelato una riduzione statisticamente significativa di densità di cellule di X. fastidiosa nelle foglie degli alberi trattati.

Questi risultati promettenti suggeriscono che per ridurre la gravità della X. fastidiosa, una gestione integrata che includa potature regolari ed erpicatura del terreno unita a trattamenti spray primaverili ed estivi con il prodotto citato, è probabile che riesca a controllare efficacemente la malattia.

 

(1)

Marco SCORTICHINI (1), Jianchi CHEN (2), Monica DE CAROLI (3), Giuseppe DALESSANDRO (3), Nicoletta PUCCI (4), Vanessa MODESTI (4), Alessia L’AURORA (4), Milena PETRICCIONE (1), Luigi ZAMPELLA (1), Francesco MASTROBUONI (1), Danilo MIGONI (3), Laura DEL COCO (3), Chiara Roberta GIRELLI (3), Filippo PIACENTE (5), Nicola CRISTELLA (6), Paolo MARANGI (6), Francesco LADDOMADA (7), Michele DI CESARE (7), Gianluigi CESARI (8), Francesco Paolo FANIZZI (3) and Stefania LORETI (4)

(1) Council for Agricultural Research and the Analysis of Agricultural Economics (CREA), Research Centre for Olive, Fruit Trees and Citrus, Via Torrino 3, I-81100 Caserta, Italy

(2) U.S. Department of Agriculture, Agricultural Research Service, 93648 Parlier (CA), USA

(3) Department of Biological and Environmental Sciences and Technologies (Di.S.Te.B.A), University of Salento, Campus Ecoteckne, Via Prov.le Lecce-Monteroni, I-73100 Lecce, Italy

(4) Council for Agricultural Research and the Analysis of Agricultural Economics (CREA), Research Centre for Plant Protection and Certification, Via C. G. Bertero 22, I-00156 Roma, Italy

(5) AgriBioTech, Viale Unità d’Italia 450/10, I-74122 Talsano (TA), Italy

(6) Studio Agro-Ambientale e Ingegneria Terranostra srls, Via XXIV Maggio 10, I-74020 Lizzano (TA), Italy

(7) Volare Alto srls, Via Pirandello 31, I-74012 Crispiano (TA), Italy

(8) NEPRI srl, Start up Innovazione e Divulgazione Ricerca in Agricultura, Via M. Cifarelli 6/A, I-70124 Bari, Italy