Fermare l’ossessione della crescita

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girasole crescita decrescita Image by Larisa Koshkina from Pixabay
Image by Larisa Koshkina from Pixabay
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Mille esperti indicano un percorso postcoronavirus

In una lettera aperta le fondamenta per una nuova economia: accademici, esperti, artisti, attivisti e organizzazioni di tutto il mondo chiedono di abbandonare la dipendenza dalla crescita al fine di evitare crisi future a favore di una decrescita

Oltre 1.000 esperti e 66 organizzazioni di diversi Paesi, chiedono di adottare la Decrescita per far fronte alla crisi indotta dal Coronavirus al fine di costruire una società più giusta e sostenibile e prevenire ulteriori crisi.

Nella lettera, pubblicata oggi su diverse testate nazionali e internazionali, le istituzioni, la società civile e gli attori economici sono invitati a seguire cinque principi per contrastare l’attuale crisi economica, tenendo conto dei mali sociali e ambientali.

I firmatari della lettera chiedono un ridimensionamento pianificato ma adattivo, sostenibile ed equo dell’economia, che porti a un futuro in cui si possa vivere meglio con meno.

La Decrescita comporta una sostanziale revisione del sistema neoliberista, in opposizione alla cieca fiducia nelle forze del mercato e rifiutando, al contempo, la cosiddetta «crescita verde» e il «disaccoppiamento» (decoupling) come strategie per risolvere gli attuali problemi ambientali e sociali.

«La crisi innescata dal Coronavirus ha già messo in luce molte debolezze della nostra economia capitalista ossessionata dalla crescita, come insicurezza per molti e sistemi sanitari paralizzati da anni di austerità e dalla sottovalutazione di alcune delle professioni essenziali.

«Questo sistema, radicato nello sfruttamento delle persone e della natura, è stato comunque considerato normale, ma tale “normalità” costituiva già una crisi. Per decenni, le strategie dominanti sono state quelle di lasciare la distribuzione economica in gran parte alle forze del mercato e di ridurre il degrado ecologico attraverso il disaccoppiamento (decoupling) e la crescita verde. Questo non ha funzionato, e non funzionerà in futuro», dichiarano i promotori della lettera.

I firmatari della lettera propongono quindi cinque principi per la ripresa dell’economia e per creare le basi di una società giusta:

  1. Mettere la vita al centro dei nostri sistemi economici.
  2. Rivalutare radicalmente quanto e quale lavoro è necessario per una buona vita per tutti.
  3. Organizzare la società intorno alla fornitura di beni e servizi essenziali.
  4. Democratizzare la società.
  5. Basare i sistemi politici ed economici sul principio di solidarietà.

«L’attuale recessione economica non è una Decrescita, anche se erroneamente alcuni la definiscono tale — continuano i promotori della lettera —. Decrescita significa garantire che i bisogni primari di tutti siano soddisfatti indipendentemente dalla crescita dell’economia. Con le giuste politiche in atto, potremmo chiudere gran parte dell’economia per mesi e tutti avrebbero ancora cibo, riparo e assistenza sanitaria a sufficienza. In una società in Decrescita, con economie rilocalizzate, una pandemia come quella da Covid-19 sarebbe meno probabile, si diffonderebbe meno e causerebbe meno sofferenze al di fuori dei suoi effetti diretti sulla salute e delle strazianti misure di distanziamento sociale — concludono —. La crisi economica scatenata dalla pandemia è legata alla nostra dipendenza dalla crescita».

I promotori della lettera invitano le persone e le organizzazioni interessate ad avviare un dibattito aperto per reimmaginare l’economia e la società prendendo spunto dalle esperienze della crisi del Coronavirus.

 

(Fonte Ufficio stampa)