La gestione sostenibile e strategie di contrasto ai processi di desertificazione. Un profondo cambiamento per realizzare la Rivoluzione verde e Transizione ecologica e inclusiva del Paese Italia
Si svolgerà oggi, presso l’Università del Salento a Lecce, il 1° workshop su «Acque sotterranee e reflue: gestione sostenibile e strategie di contrasto ai processi di desertificazione. Il caso del Salento» organizzato dal Laboratorio di geofisica applicata, georisorse e diagnostica territoriale del Dipartimento di scienze e tecnologie biologiche ed ambientali dell’Università del Salento e con il patrocinio dell’Ordine dei geologi della Puglia (Org).
Un seminario che pone l’attenzione sulla salvaguardia della risorsa acqua, una problematica che necessita di un adeguato livello di conoscenze allo scopo di programmare interventi conservativi e, nel contempo, razionalizzarne la gestione indirizzando, senza bloccarli, i processi di sviluppo in atto e fornendo strategie di contrasto ai processi di desertificazione.
La gestione delle acque sotterranee ha un’importanza notevole rappresentando l’acqua la più importante risorsa rinnovabile di qualunque territorio ed in particolar modo nel Salento la gestione delle acque sotterranee è importante vista l’assenza di una vera e propria idrografia superficiale e costituendo pertanto l’unica risorsa idrica naturale.
Oggi più che mai, la salvaguardia delle risorse naturali, ed in particolare le risorse idriche, deve tener conto della loro sostenibilità in funzione dello sviluppo economico-sociale. Il Salento, infatti, è particolarmente vulnerabile ai cambiamenti climatici in atto e l’aumento delle ondate di calore e dei periodi di siccità mettono sotto pressione gli acquiferi limitandone il loro utilizzo per scopi irrigui e potabili.
Le zone costiere, inoltre, rischiano di subire gli effetti legati all’incremento del livello del mare con conseguente aumento dell’intrusione salina. I processi di desertificazione non riguardano più gli scenari dei modelli, ma oramai sono già in atto e ciò impone di agire subito. È necessario quindi un profondo cambiamento per realizzare la Rivoluzione verde e la Transizione ecologica e inclusiva del Paese Italia favorendo l’economia circolare e un’agricoltura più sostenibile. In questo contesto, il riuso dei reflui appare un’azione prioritaria e da perseguire per, da un lato, evitare lo spreco di un prodotto, il refluo per l’appunto che deve essere considerato risorsa, e dall’altro, conseguentemente, per ridurre gli emungimenti dalle falde sotterranee.
Il workshop, che vede nella prima giornata di lavoro interventi finalizzati a chiarire lo stato quali quantitativo delle acque sotterranee con l’analisi e le prospettive per l’uso razionale e poi ancora a definire lo stato dell’arte e le possibilità future relative alla gestione delle acque reflue, perseguendo lo scopo di avvicinare quanto più possibile la società civile al tema della gestione delle risorse idriche, vedrà nella mattinata di domani, i tecnici dell’Acquedotto pugliese condurre i partecipanti alla visita del Depuratore di Lecce e dell’impianto di Fitodepurazione di Melendugno.
Una prima edizione che vuole rappresentare per i tecnici un’occasione di dibattito e per il territorio una imperdibile occasione di avvicinamento alle tematiche dell’acqua nella certezza che una società più informata e consapevole possa attuare con maggiore convinzione la transizione ecologica verso la quale si deve, tutti insieme, tendere.
Elsa Sciancalepore