L’inquinamento aria causa 90mila morti l’anno

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Sima sottolinea i dati Enea che denunciano mortalità in aumento a Roma e a Milano per clima e aria. Accelerare su transizione energetica, Italia primo paese in Europa per decessi da inquinamento

L’Italia è il primo paese in Europa per morti attribuibili all’inquinamento atmosferico con circa 90mila decessi prematuri all’anno. Lo afferma la Società italiana di medicina ambientale (Sima), commentando la ricerca diffusa da Enea secondo cui il rischio mortalità al 2050 risulta in aumento a Roma e Milano, per effetto della concentrazione di inquinanti nell’aria, come l’ozono e il PM10.

«Gli effetti diretti dell’inquinamento sulla salute umana interessano diversi apparati ed organi — spiega il presidente Sima, Alessandro Miani —. Le patologie dell’apparato cardiovascolare rappresentano la prima causa di morte in Italia (Eventi coronarici e Infarto Miocardico Acuto, 9.000 casi/anno – Ictus cerebrali, 12.000 casi/anno), seguiti dalle patologie dell’apparato respiratorio (7.000 decessi prematuri/anno). Gli effetti indiretti dell’inquinamento portano fino al +14% di aumento di incidenza per tutti i tumori nei siti inquinati (Mesoteliomi, 1.900 casi/anno da esposizione ad amianto – Tumori testicolari, +36% d’incidenza nei siti inquinati – Leucemie, +66% d’incidenza nei siti inquinati – Linfomi, +50% d’incidenza nei siti inquinati – Sarcomi dei tessuti molli, +62% d’incidenza nei siti inquinati – Tumori polmonari, +29% d’incidenza nei siti inquinati – Tumori vescicali o renali, +32%  nei siti inquinati – Tumori della mammella, +50% d’incidenza nei siti inquinati)».

«È imprescindibile e non più rimandabile agire in fretta e sinergicamente con l’Europa per ridurre drasticamente le principali sorgenti emissive dell’inquinamento atmosferico attraverso una transizione energetica rinnovabile che abbandoni quanto prima l’uso di combustibili fossili», conclude Miani

 

(Fonte  Sima, Società italiana di medicina ambientale)