Per Jovanotti siamo tutti Eco-nazisti…

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La reazione di Giovanna Amedei, presidente dell’Ordine dei geologi della Puglia

Ma la questione forse più grave è aver riesumato alcune parole che la nostra storia insegna bisogna pronunciare con cautela e nel ricordarle pesare tutto ciò che hanno rappresentato per la storia del nostro popolo e in generale la storia dell’umanità. E non si tratta di licenze poetiche da concedere ad un’artista bensì di responsabilità nell’uso della lingua italiana

Ma erano davvero le spiagge il luogo più adatto per mettere in scena il Jova beach party 2022? 21 date dislocate lungo la penisola che hanno infiammato l’estate… perché se è vero che il Jova beach party, viene scritto sul sito ufficiale, «rappresenti il primo grande evento itinerante al mondo che parla di ambiente perseguendo come obiettivo quello di lasciare il segno senza lasciare segni con concerto studiati fin dalla fase di ideazione progettuale con associazioni del calibro di Wwf e con gli organi competenti di ciascuna istituzione locale», è soprattutto vero che nella realtà uno spettacolo di questo calibro ha certamente un impatto sul territorio.

Lo dice apertamente la Società italiana di geologia ambientale (Sigea) che, in un comunicato stampa, aveva, ad esempio, proposto all’artista di spostare il suo concerto dal Lungomare P. Mennea di Barletta in Puglia al rione Tamburi di Taranto e questo «per far comprendere ai tanti come la qualità dell’ambiente è sinonimo di qualità della vita e benessere individuale e collettivo». Ma sappiamo bene che così non è stato e la doppia data a Barletta come i precedenti e successivi concerti stanno regolarmente facendo sold out. Insomma si tuona su questi eventi fortemente mediatici ma la macchina che li muove è enorme e continua inarrestabile la sua corsa.

Di certo però il malcontento generato è stato avvertito da Lorenzo Cherubini che in un suo sfogo pubblicato su instagram e ripreso da Adnkronos fa sapere come al Jova beach party non ci siano lavoratori in nero, non si tratti di un’operazione di «green wash» parola che, fa sapere, gli fa cagxxx, definendola un hashtag, e anche qui informa su dove eventualmente metterli, gli hashtag. Insomma per Jovanotti il suo Jova beach party «è un lavoro fatto bene, che tiene conto dell’ambiente, se pensate non sia fatto bene venite a verificare, non sparate fuffa». E poi il gran finale… sì perché il «bravo ragazzo» ecologista definendo il suo pubblico, che lo segue in tutta Italia per assistere ai concerti in riva al mare, fantastico e fortemente attento all’ambiente, definisce quindi Eco-nazisti tutti coloro che gli hanno alzato intorno questo gran polverone accusandolo di continuare ad attirare l’attenzione utilizzando la «nostra forza».

Non c’è che dire, Jovanotti ci è rimasto molto male che istituti di ricerca, ricordiamo il Museo laboratorio della fauna minore con la lettera aperta di Valentino Valentini pubblicata su Ortica web.it o ancora il video pubblicato su youtube da Bio Diversi, un gruppo di esperti del mondo naturale (ecologisti, biologi) che crea contenuti divulgativi e associazioni locali, non abbiano condiviso i suoi illustri ideali.

Ma la questione forse più grave è aver riesumato alcune parole che la nostra storia insegna bisogna pronunciare con cautela e nel ricordarle pesare tutto ciò che hanno rappresentato per la storia del nostro popolo e in generale la storia dell’umanità. E non si tratta di licenze poetiche da concedere ad un’artista bensì di responsabilità nell’uso della lingua italiana.

Perché questo termine «Eco-nazisti» riferito da Jovanotti ci si aspetta faccia, giustamente, molto discutere. E arrivano infatti le prime reazioni di Giovanna Amedei, presidente dell’Ordine dei geologi della Puglia (Org), che in uno sfogo apparso sulla pagina fb dell’Org scrive, testualmente:

«Carissimo Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti,

«Ho sentito e risentito le tue parole in questo video e mi spiace resto non solo allibita ma esterrefatta. Sai io appartengo a quella categoria di persone che, per scelta di vita e professionale, fanno parte di quelle che Tu definisci Eco-nazisti.

«Ma credo che siano necessarie alcune precisazioni…

«Per far ascoltare la Tua musica sono stati negli anni costruiti “appositi spazi”’ dalle arene (già storiche) ai teatri, ai palchi nelle piazze agli stadi. E ognuno di questi luoghi ha sottratto spazio alla natura, ha “consumato” suolo naturale.

«Ebbene questi Eco-nazisti ogni giorno si battono perché si possa conservare ancora qualcosa di quei paesaggi naturali che siamo soliti fotografare, si battono perché si rispetti l’ambiente in ogni forma. E siamo gli stessi Eco-nazisti che vengono interpellati quando poi ci sono eventi estremi e si parla di frane e di dissesto idrogeologico.

«Allora caro Jovanotti va bene la voglia di novità, di stupire con nuovi scenari tutti coloro che vengono ai concerti che di certo non sono gratis ma le offese consentimi indirizzale a qualche altro e soprattutto leggi un po’ più di storia e interessati più di ambiente perché alcune tue affermazioni a riguardo sono prive di alcun fondamento.

«Se vuoi mi offro come Tua guida per farti vedere un paesaggio con e senza dune, come cambia la morfologia dei luoghi, come varia il drenaggio delle acque o il soffiare del vento e come si modifica la “sabbia calpestata” senza contare la quantità della stessa che portiamo via “intrappolata” tra le pieghe dei piedi e dei vestiti. Scusami se io come altri colleghi Eco-nazisti per queste cose abbiamo studiato… forse di questi tempi è più importante un motivo orecchiabile che un motivo serio di pensiero.

«Allora…

«J love you natura! In fondo non sono più baby e per fortuna mi guadagno da vivere non “calpestando” né dune né persone ma forse “Sono una ragazza fortunata perché mi hanno regalato un sogno”».

Insomma il concertone dell’estate continua ad infiammare l’estate perché caro Jovanotti non ci sono solo i tormentoni dell’estate, la musica, i ritornelli, la baldoria… ci sta lo studio, l’approfondimento, l’ambiente, che tanto ci fai sapere ti ostini a difendere, e tutti coloro che ogni giorno lo studiano che non possono per questo essere definiti da te «Eco-nazisti» e tu, lo sai bene, puoi, con i tuoi milioni di followers, influenzare troppo…

 

Elsa Sciancalepore