Cop 9, si entra nel vivo. L’Arabia Saudita e l’Opec vogliono aiuti

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Alla nona la Conferenza delle Parti firmatarie della Unfccc in corso di svolgimento a Milano, si sta entrando nel vivo. E intanto, mentre la Russia sta chiarendo la sua posizione, in realtà è pronta a ratificare il trattato di Kyoto in cambio del suo accesso alla Wto, i cambiamenti climatici, secondo l’Oms, uccidono 150mila persone l’anno.

Vediamo ad oggi la situazione così come appare nell’evolversi delle discussioni e nell’esame delle bozze di accordo.

Sulla questione sinks forestali c’è l’accordo: nessuna esclusione degli alberi geneticamente modificati, nessuna esclusione delle monoculture, e le foreste devono essere composte di alberi alti almeno 2 metri e occupare almeno il 10% della superficie forestata.

Accordo non raggiunto per quanto riguarda l’assistenza e gli aiuti per la vulnerabilità ai cambiamenti climatici dei Paesi particolarmente poveri o con certe caratteristiche di criticità (Stati costituiti da piccole isole, Stati con coste basse, Paesi aridi e semiaridi, Paesi con caratteristiche ambientali particolarmente critiche, ecc, come descritto nell’Art. 4, paragrafi 8 e 9 della Convenzione Unfccc)

L’Arabia Saudita ed i Paesi Opec stanno bloccando la creazione di un fondo delle Nazioni Unite (SCCF: Special Climate Change Fund con dotazione iniziale di 410 milioni di dollari), per risolvere i problemi di vulnerabilità ed adattamento ai cambiamenti climatici ed in particolare per venire incontro alle esigenze di minimizzare le conseguenze negative (o i danni) dei cambiamenti climatici per i Paesi più poveri, ma anche per ridurre gli impatti derivanti dall’attuazione delle misure di mitigazione dei cambiamenti del clima (riduzione delle emissioni).
In sostanza, se le Nazioni Unite aiutano i Paesi poveri per ridurre la loro vulnerabilità ai cambiamenti del clima, Arabia Saudita e Paesi Opec vogliono essere aiutati per ridurre la loro vulnerabilità economica al Protocollo di Kyoto: vogliono il risarcimento dei danni che saranno loro causati dall’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto.