L’accordo internazionale in corso di discussione

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Il Congresso Mondiale sui Rapaci svoltosi nel 2003 a Budapest ha votato una risoluzione per un nuovo accordo internazionale tra i governi per la tutela dei rapaci migratori. A seguito di questa risoluzione il governo britannico ha sottoposto all’attenzione della commissione scientifica del segretariato della Convenzione di Bonn sulle specie migratrici la possibilità di svolgere un’indagine tra gli Stati Membri al fine di valutare l’opportunità di questa iniziativa.
Il Department for Environment, Food and Rural Affairs del Governo britannico ha quindi affidato al Nature Bureau uno studio che è stato pubblicato nel 2005 (Assessment of the Merits of an Instrument Under the Convention on Migratory Species Covering Migratory Raptors, DEFRA, settembre 2005).
Il rapporto, oltre ad evidenziare lo stato sfavorevole di conservazione dei rapaci migratori eurasiatici-africani, ha esaminato la predisposizione degli Stati Membri, degli Istituti scientifici e delle ONG verso un nuovo accordo per la protezione dei rapaci migratori con un Memorandum of Understanding e un Action Plan internazionale. Il 90% dei soggetti intervistati si è espresso favorevolmente.

A seguito del rapporto, durante la riunione del Segretariato della Convenzione di Bonn svoltasi a Nairobi nel Novembre 2005, si è deciso di continuare ad esplorare la possibilità di giungere, entro il 2008, alla redazione di questi nuovi strumenti per la tutela dei rapaci a livello transnazionale. Sono attualmente in corso contatti (quali scambio di informazioni, questionari ecc.) tra gli Stati Membri della Convenzione per giungere alla definizione di un accordo. Il nostro paese è, in ambito europeo, tra i più importanti per i rapaci migratori, ospitando una delle più rilevanti rotte di migrazione per l’attraversamento del Mediterraneo (Capo Bon – Sicilia – Stretto di Messina -Penisola). Oltre allo Stretto di Messina, esistono moltissime aree dove gli studi scientifici hanno dimostrato una fortissima concentrazione di rapaci migratori (piccole isole del Tirreno e Circeo, Salento, valichi liguri e valichi alpini, Conero ecc.). Inoltre persistono nel paese situazioni di forte criticità per la conservazione delle specie migratrici.

(Fonte Wwf)