di Worldwatch Institute, edizione Ambiente
Pagine: 496 | Costo ?: 20.00
La «Bibbia» dell’economia sostenibile è in libreria in Italia. Si tratta del Rapporto più importante a livello mondiale sullo stato ambientale del nostro pianeta, che quest’anno propone soluzioni innovative per cogliere la sfida dello sviluppo sostenibile e i vantaggi offerti dalle nuove tecnologie e dai nuovi strumenti di mercato: «State of the World 2008. L’innovazione per un’economia sostenibile».
Il Worldwatch Institute, il più autorevole osservatorio sui trend ambientali del nostro pianeta, ogni anno propone risposte innovative e sostenibili per un mondo in continuo mutamento. L’edizione 2008 di «State of the World» parla di una nuova rivoluzione industriale e delle innovazioni sostenibili su cui si gioca il futuro del pianeta: città a rifiuti-zero, mercati del carbonio, biomimesi e biodesign, produzioni a ciclo chiuso, microfinanza, cohousing, investimenti socialmente responsabili, leggi sul ritiro dell’usato.
Quest’anno il Worldwatch Institute focalizza il proprio Rapporto (il 25° della serie e il 21° pubblicato in Italia) su una serie di temi legati alla gestione locale delle risorse e alle strategie di coinvolgimento dei cittadini e delle comunità, nell’ottica di una transizione verso un’economia più attenta agli effettivi bisogni delle popolazioni. Ripensare i nostri modi di produrre e di consumare, costruire un’economia a basso contenuto di CO2, proteggere le risorse idriche e quelle alimentari, rafforzare le comunità anche attraverso una più attenta gestione di tutto ciò che è bene comune: molte sono le esperienze e le soluzioni descritte nel volume. Un processo pienamente in corso che conduce alla riformulazione degli stessi parametri con cui misuriamo concetti quali sviluppo, progresso, benessere.
L’economia dell’intero pianeta si regge sul petrolio, il cui prezzo cresce in maniera inesorabile, con un conseguente drammatico aumento dei costi dei prodotti plastici, dei trasporti e di tutte le materie prime energetiche. Per contrastare questi fenomeni è necessario trovare un’alternativa pulita al petrolio, ma soprattutto dobbiamo rinnovarci, cambiare il nostro modo di vivere e la nostra economia. Questi i temi al centro dell’edizione 2008 di «State of the World».
«Lo ?State? di quest’anno rappresenta bene quanto di positivo si sta facendo, in tutti i campi ? ha commentato Gianfranco Bologna, Direttore Scientifico e Direttore Programma Sostenibilità e curatore dell’edizione italiana di State of the World ? per cercare di invertire o, perlomeno, modificare la rotta attualmente percorsa dai nostri insostenibili modelli di sviluppo. Nel campo del mercato e dei nuovi mercati che contemplano gli ecosistemi e i servizi offerti da essi al nostro benessere, nel campo finanziario, delle iniziative locali e dei network attivi sui modelli di produzione e consumo, nel campo della produzione nel settore privato, nel campo della biomimesi, nel campo del commercio ecc. Il Rapporto cerca di fare il punto delle varie iniziative che sono state messe in pratica, comprese quelle più innovative, ancora non molto diffuse. È un modo concreto per guardare in positivo al futuro e indicare i segni di cambiamento già in atto sui quali si può costruire ancora di più».
«Con la continua crescita dei consumi, la crescita della popolazione e la crescita del prodotto globale lordo, la trasformazione del nostro pianeta rischia certamente di aggravarsi ancora e la ricchezza della biodiversità rischia drammaticamente di perdersi con effetti significativi sul benessere dell’umanità. Diventa quindi ancora più importante avviare percorsi concreti di economia sostenibile, come indicato dallo ?State of the World 2008?», ha concluso Bologna.
Edizioni Ambiente pubblica ormai da dieci anni l’edizione italiana del Rapporto sullo stato del pianeta, in libreria dal 27 di febbraio. Come tutti i volumi della collana Saggistica e Manuali, anche Lo State 2008 è a Impatto Zero. Tutte le emissioni di anidride carbonica generate dalla sua produzione, stampa e distribuzione sono compensate con la tutela di una foresta in crescita in Costa Rica, la cui superficie è calcolata grazie al procedimento scientifico di Impatto Zero.