Il decalogo per salvare l’orso marsicano

352
Tempo di lettura: 2 minuti

Da molti anni il Gruppo Orso raccomanda, spesso inascoltato, di adottare rimedi concreti per sottrarre all’estinzione l’Orso marsicano (Ursus arctos marsicanus), senza dubbio l’animale più importante, amato e minacciato della fauna italiana.

Ecco, in sintesi, i dieci «comandamenti» che potrebbero assicurargli un futuro migliore.

1 – Rilanciare l’immagine dell’Orso, simbolo della Marsica e dell’Abruzzo in Italia e nel mondo.

2 – Divulgare la sua straordinaria storia, realtà e lotta per la vita nelle scuole, nelle organizzazioni culturali e turistiche, negli ambienti giornalistici, accademici e politici.

3 – Rafforzare il presidio del territorio con ampliamento della tutela, miglioramento della sorveglianza, volontariato nazionale e internazionale, massimo coinvolgimento generale.

4 – Ripristinare quella campagna alimentare che per un lungo periodo (1969-2001) aveva offerto risorse naturali, fungendo anche da ammortizzatore sociale per i coltivatori locali.

5 – Evitare tagli forestali di tipo industriale che diradino il bosco e aprano varchi di accesso verso zone remote, frequentate e abitate dal plantigrado.

6 – Mantenere la pastorizia ovina tradizionale nelle aree consentite, ma precludere l’invasione di mandrie bovine esterne, per evitare conflitti con i grandi predatori.

7 – Pur incoraggiando la ricerca scientifica, escludere interventi «invasivi» come ripetute catture, uso eccessivo di radiocollari, disseminazione di esche olfattive.

8 – Render note in modo completo e trasparente le perdite di orsi dell’ultimo decennio, per individuarne, comprenderne e contrastarne le vere cause.

9 – Ristabilire, in luogo del costoso «censimento» su parte dell’areale, un semplice ma efficace metodo di «stima» globale, che abbracci l’intero territorio abitato dall’orso.

10 – Rilanciare il progetto di riproduzione in siti riservati, con madre e cuccioli insieme nel periodo delle cure parentali, e successivo «ricondizionamento» dei giovani alla vita selvatica.

Fin dagli anni Settanta, il Parco nazionale d’Abruzzo è stato all’avanguardia nella ricerca scientifica su Orso, Lupo, Lince, Camoscio d’Abruzzo e Biodiversità, promuovendo tra i primi in Europa indagini approfondite sui grandi predatori e strategie vincenti per la loro salvaguardia: basterebbe ricordare ad esempio le Operazioni San Francesco per il Lupo appenninico e Gattopardo per la Lince, nonché le numerose Campagne in difesa dell’Orso marsicano.

Salvare l’Orso marsicano significa, anzitutto, rivalutare la cultura della convivenza: amare questo eremita vagabondo, infatti, non vuol dire spiarlo, braccarlo, nutrirlo, ma rispettarlo e proteggere la sua dimora, difendendo la pace e il silenzio delle montagne, e l’atmosfera selvaggia delle ultime selve vetuste. Vuol dire insomma saperne cogliere le presenza da mille tracce e indizi, magari osservandolo talvolta da lontano per brevi attimi, e trattenendo il respiro. Consiste nell’essere comunque felici per il solo fatto di sapere che lui, l’ultimo custode di un prezioso mondo altrove scomparso, ancora esiste vive e respira non lontano da noi.