«Sempre più frequentemente assistiamo ad episodi illegali durante l’esercizio della caccia. Sembra progressivamente prendere consistenza un nuovo fenomeno che sconfina dall’ordinaria attività venatoria in atti contro legge. Una sorta di “cacciabracconaggio” tristemente testimoniata dai numerosi individui di specie protette rinvenuti feriti o uccisi. Un fenomeno allarmante che il costante ed irresponsabile richiamo alla deregulation venatoria sostenuto da certa politica rischia di favorire ed alimentare», dichiara Raniero Maggini vice Presidente Wwf Italia
Le oltre 300 guardie volontarie venatorie del Wwf, che durante tutto l’anno fanno un prezioso lavoro di vigilanza sul territorio in coordinamento con il Corpo Forestale, Carabinieri e le Polizie provinciali in particolare sono un termometro di quello che succede sul campo.
Dalle guardie infatti arrivano fin troppo spesso segnalazioni di sequestri di armi e trappole detenute illegalmente, abbattimenti di specie protette, casi di maltrattamenti e molto altro.
Un esempio su tutti è il nucleo di Guardie del Wwf di Salerno che ha portato avanti l’operazione «Ali Spezzate» nell’area del bacino del Sarno, compreso il Parco Regionale del fiume Sarno e del fiume Sele, congiuntamente alle forze dell’ordine competenti per territorio, operazione che si è protratta per circa due mesi ed ha consentito di sequestrare:
5 frantoi oleari per illecito smaltimento di acque di lavaggio ed acque di vegetazione nel fiume Sele; tre aziende zootecniche per danneggiamento di bellezze naturali, illecito smaltimento di reflui zootecnici nel fiume Sele; tre industrie per scarico abusivo nel fiume Sarno ed illecito smaltimento di rifiuti; di segnalare 8 depositi incontrollati di rifiuti speciali; sequestrare 7 fucili da caccia artigianali ed oltre 600 cartucce cal. 12 oltre a varie armi ed attrezzi da caccia; 18 mezzi di caccia vietati ed in particolare richiami acustici con il verso di varie specie; di denunciare 16 persone per maltrattamento animali; denunciare 4 persone per il reato di uccellagione.
Anche nel Delta del Po la situazione del bracconaggio è preoccupante e per questo il Wwf di Rovigo lancia un appello ai cittadini perché scrivano alla Provincia «Ciò che è stato fatto sinora per combattere la vergogna del bracconaggio nel Delta del Po, una delle zone umide più importanti d’Europa, è con tutta evidenza troppo poco. Come cittadino chiedo con fermezza alla Provincia di Rovigo di esercitare il massimo sforzo affinché sia risolto in via definitiva tale problema» e chiede a tutti di partecipare alla raccolta firme sul sito.
(Fonte Wwf)