Il progetto Rete Natura 2000

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Natura 2000 è il principale strumento della politica dell’Unione europea per la conservazione della biodiversità. È una rete ecologica istituita ai sensi della Direttiva «Habitat» 92/43/Cee per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario.

Rete Natura 2000 Basilicata nasce grazie all’impegno comunitario per ottimizzare l’utilizzo delle risorse e per favorire la possibilità di nuove forme di finanziamento da destinare alle azioni che supportino la conservazione della biodiversità e delle risorse naturali. Nato nel 2008 il progetto ha avuto un finanziamento pari a 5,4 milioni di euro.

Il processo Rete Natura 2000 è stato attivato in Basilicata quattro anni fa e rappresenta un interessante modello metodologico con numerosi aspetti innovativi in termini di: multidisciplinarità, gestione della complessità, pianificazione integrata, partecipazione dei cittadini e delle istituzioni locali. Rete Natura 2000 è costituita da 53 siti che, nel complesso, coprono un territorio di 170.479 ettari, pari al 17,1% della superficie totale lucana.

Il progetto Rete Natura 2000 potrà rappresentare uno strumento potente per la pianificazione dello sviluppo sostenibile della Regione. Il modello applicato in Lucania consente una profonda revisione degli obiettivi di «crescita e sviluppo», non più riferiti al solo potere d’acquisto bensì orientati verso una dimensione complessa del concetto di benessere. La Regione Basilicata, detentrice di un rilevante patrimonio ambientale, agricolo e culturale, rappresenta oggi nel panorama nazionale un importante laboratorio per testare e praticare quel cambiamento che l’Europa auspica grazie alla convergenza delle politiche agricole, ambientali, culturali e produttive.

Su 27 siti monitorati, 11 sono le tipologie di habitat considerati di particolare valore per la presenza di specie rare: in Europa ne sono stati identificati 34. Solo in Basilicata dunque vi è il 30% delle aree «privilegiate» per la ricchezza della biodiversità. Centoventitré sono gli habitat denominati di «nuova indicazione», cioè l’insieme di porzioni di bosco, superfici, pascoli e parchi fluviali sui quali insistono specie animali e vegetali che non erano state censite nelle campagne di monitoraggio precedenti. All’interno di questi nuovi habitat sono state individuate 239 nuove specie animali e 2.279 specie tra vegetali e arboreee.

Per la realizzazione del progetto, sono stati selezionati 150 professionisti afferenti a diverse discipline, molti dei quali lucani, coordinati da esperti afferenti a quindici diverse istituzioni scientifiche nazionali (tra le quali Università, Enea, Ispra, Inea). Il team, così composto, è stato chiamato ad operare su temi attinenti al mantenimento e potenziamento dei servizi ecosistemici, salvaguardia della biodiversità terrestre e marina, sviluppo delle attività agricole e zootecniche, architettura e pianificazione, analisi e rappresentazione territoriale.

Rete Natura 2000 Basilicata ha messo in atto un modello di sviluppo moderno e fortemente integrato, per conservare insieme al territorio i saperi, le culture e le tradizioni che lo hanno plasmato, cercando di condividere con la gente del luogo la consapevolezza dei valori locali e la responsabilità di gestire correttamente un tale patrimonio, per preservarlo nel tempo.

Pertanto, l’approccio sperimentato nel progetto Rete Natura 2000 potrà rappresentare uno strumento potente per la pianificazione dello sviluppo sostenibile della regione e l’individuazione degli indicatori per misurare nel tempo l’efficacia di azioni e misure intraprese.

Al convegno sono stati presentati i risultati ottenuti in merito a: perimetrazioni dei siti; strumenti per l’analisi della complessità ambientale su scala regionale; proposizione di misure di conservazione; redazione di Piani di gestione. Le attività, che si concluderanno entro dicembre 2012, rappresentano un rilevante contributo all’attuazione delle politiche ambientali e di sviluppo della Regione Lucana.

L’approccio lucano è stato riconsiderato nel pomeriggio, in una specifica tavola rotonda a cui hanno partecipato rappresentanti delle Regioni in cui è stata attivata Rete Natura 2000 per confrontarsi sul delicato tema dei finanziamenti comunitari per lo sviluppo di Rete Natura 2000 in Italia, concentrandosi sul Paf (Prioritised Action Framework) per il quale la Commissione Europea attende l’invio di specifici progetti entro dicembre 2012.

In linea con quanto previsto dall’art 8 della Direttiva Habitat e con la proposizione delle misure di tutela e conservazione degli habitat d’interesse comunitario, la Commissione europea ha chiesto infatti agli Stati membri di individuare le azioni prioritarie di intervento (Paf: Prioritised Action Framework) per il periodo 2014-2020. La redazione del Paf spetta alle Amministrazioni regionali, che sono al contempo responsabili sia dell’attuazione di Rete Natura 2000, sia della gestione dei siti, sia dei programmi operativi afferenti ai vari Fondi comunitari. Il Paf rappresenta un’opportunità da non perdere, per una più efficace pianificazione delle misure e delle risorse da realizzare con il rafforzamento della governance e il coinvolgimento di tutti i soggetti responsabili dei fondi indicati nei documenti di indirizzo della programmazione 2014-2020 come potenziali sorgenti finanziarie per Natura 2000 (Feasr, Fse, Fesr, Fep, Life).

Al convegno hanno preso parte l’Assessore all’ambiente della Regione Basilicata, Vilma Mazzocco; il subcommissario Enea, prof. Piergiuseppe Maranesi e il Presidente del Forum Plinianum, prof. Sandro Pignatti, accademico dei Lincei. Per la parte scientifica i risultati sono stati illustrati da un team in rosa: per Enea da Patrizia Menegoni e Federica Colucci dell’Unità Tecnica Sviluppo Sostenibile ed Innovazione del Sistema Agro-Industriale e per la Regione Basilicata da Antonella Logiurato, dell’Ufficio Tutela della Natura.

L’Enea a sostegno del progetto Rete Natura 2000, si avvale anche del Centro Ricerche della Trisaia, nei pressi di Matera, che costituisce un importante riferimento scientifico e tecnologico sul territorio lucano.

La principale ricchezza dell’Unione europea si compone di molteplici entità che si relazionano sul piano spaziale e temporale restituendoci la complessa realtà dei nostri territori. La biodiversità, il cui valore biologico, estetico e funzionale è inestimabile, costituisce la colonna portante della nostra identità. Essa rappresenta un patrimonio naturale ricco, ma al tempo stesso fragile, che abbiamo il dovere morale di amministrare e trasmettere alle generazioni future. La conservazione della natura è il primo passo per il governo del territorio. Aver fatto ordine in questo campo mette la Basilicata in una condizione di vantaggio di fronte alle sfide del futuro.

(Fonte Enea)