Il 2013 sarà l’anno della grande rivelazione?

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Finalmente si apre dopo millenni di oscurantismo la porta della verità… quindi il futuro sarà, come forse volevano dirci i Maya, pieno di sorprese anche entusiasmanti, ma al momento impensabili. Dai ritrovamenti archeologici sulle origini dell’uomo alle teorie dell’équipe del prof. Chang sui «creatori extraterrestri»

Non era la fine del Mondo quello che volevano dirci i Maya, ma forse l’inizio di un’era nuova caratterizzata dall’apertura verso la Verità; la verità sull’origine dell’uomo che noi conosciamo. Non sciamani, maghi, veggenti e santi, ma la scienza stessa comincia ad aprirci gli occhi. È iniziato tutto da pochissimi anni, prima pensare in modo diverso dai dogmi della scienza e delle religioni si correva il rischio di finire «sul rogo». Il merito verso questa nuova apertura lo si deve all’astronomia, alla fisica quantistica e soprattutto alla genetica.
Negli anni 70 gli astrofisici, con in testa la nostra Margherita Hack, affermavano che il sistema solare era un unicum nel cosmo e il nostro pianeta forse la sintesi della stessa evoluzione dell’universo( la solita visione antropocentrica!). Poi grazie ai grandi telescopi orbitanti abbiamo scoperto che l’universo pullula di miliardi e miliardi di sistemi solari e che nella fascia della vita, zona dove i pianeti non sono troppo vicini né troppo lontani dalla stella madre, esistono altri miliardi e miliardi di corpi astrali più o meno grandi della nostra Terra. Tra il 1950 e il 1990 in Iraq dagli scavi archeologici venivano alla luce migliaia di tavolette di argilla con scritture cuneiformi del periodo Sumero (3.500 a.C.) che parlavano degli dei che, dopo vari e lunghi tentativi, riuscirono a costruirci, ossia a trasformare gli ominidi, già esistenti centinaia di migliaia di anni fa sulla Terra, nell’attuale Homo sapiens. E guarda caso oggi la genetica ci dice che nel nostro Dna circa 350mila anni fa fu introdotto un gene anomalo.
Altro colpo è la scoperta dello studioso di lingue antiche Mauro Biglino che ha trovato, dopo 10 anni di ricerche tra i cristiani copti etiopi, una bibbia originale e, dopo averla tradotta, ci ha presentato un nuovo Yahveh, più umano che trascendentale, solo scientificamente e tecnologicamente più evoluto dei popoli di allora.
Le tessere del puzzle ormai ci sono tutte basta metterle insieme. La Chiesa cattolica, con molta astuzia e saggezza, in un incontro tra scienziati nel 2008 affermò che nell’universo possono esistere altre forme di vita anche più intelligenti di noi e che, a differenza di noi peccatori terresti, possono non aver avuto bisogno di un Cristo. Le religioni orientali e soprattutto il Buddismo non hanno mai confutato l’idea della vita intelligente in altri mondi, anzi! Le religioni che invece rimarranno sempre di più spiazzate da questa antica e nuova verità restano ovviamente l’Ebraismo e l’Islam.
Finalmente si apre dopo millenni di oscurantismo la porta della verità… quindi il futuro sarà, come forse volevano dirci i Maya, pieno di sorprese anche entusiasmanti, ma al momento impensabili. Speriamo che tutto ciò porti alla fine delle anacronistiche e incivili guerre di religione.
Quello che segue è un articolo apparso due mesi fa su alcune testate scientifiche e divulgative americane ed europee.

Programmatori extraterrestri

Lo scienziato Chang (Chang è Docente di biologia extraterrestre al Mit Usa) e la sua équipe, hanno comunicato una sorprendente scoperta scientifica: credono che le cosiddette sequenze non codificanti del Dna umano, ovvero quello che si pensava essere Junk (spazzatura), non sono altro che il codice genetico di forme di vita extraterrestri. In pratica gli ET sarebbero nostri «Programmatori extraterrestri»
Le sequenze non codificanti sono comuni a tutti gli organismi viventi sulla Terra, dalle spore (muffe) fino ai pesci, come per l’uomo, nel DNA umano esse costituiscono gran parte del genoma totale, come asserisce il prof. Sam Chang, il capo del Team di scienziati. Sequenze non codificanti, originariamente conosciute come «DNA spazzatura», sono stati scoperte anni fa, e la loro funzione è rimasta un mistero. La stragrande maggioranza del DNA umano è di un altro Mondo. Gli apparenti «geni spazzatura extraterrestre» possono solo godersi il viaggio. Dopo un’analisi approfondita con l’aiuto di altri scienziati, programmatori informatici, matematici e altri ricercatori, il professor Chang aveva chiesto se l’apparente «DNA spazzatura» è stato creato da una sorta di «programmatore extraterrestre».
Una più alta forma di vita extraterrestre è stata impegnata nella creazione di una nuova vita e su pianeti diversi.

«I pezzi alieni all’interno del DNA umano – osserva il professor Chang – hanno delle proprie vene, arterie e proprio sistema immunitario che resiste con forza a tutti i nostri farmaci anti-cancro». Il professor Chang stabilisce inoltre che «la nostra ipotesi è che una più alta forma di vita extraterrestre è stata impegnata nella creazione di una nuova vita e su pianeti diversi. La Terra è solo una di loro. Forse, dopo la programmazione, i nostri creatori ci crescono allo stesso modo come si crescono i batteri in piastre di Petri, non possiamo conoscere le loro motivazioni. Se si trattava di un esperimento scientifico, o un modo di preparare nuovi pianeti per la colonizzazione, o si tratta di affari da tempo in corso di seminare la vita nell’universo».

Il Professor Chang indica inoltre che «se pensiamo in termini umani, questi programmatori extraterrestri, stavano molto probabilmente lavorando su un super codice composto da diversi progetti, e questi progetti avrebbero dovuto produrre varie forme di vita per altri pianeti».

Sono state anche cercate diverse soluzioni. Questo Super Codice o Grande Codice, una volta eseguito, non possiede una funzione, ma modificandone le parti e aggiungendone di nuove, una volta eseguito ancora, si possono ottenere miglioramenti, via via che ogni volta se ne aggiungono delle parti.

Il team del professor Chang concludono inoltre che, agli «apparenti programmatori extraterrestri» potrebbero aver avuto l’ordine di tagliare tutti i loro piani idealistici per il futuro, quando si sono concentrati sul «Progetto Terra» per rispettare una ipotetica scadenza. Coordinatori del progetto Genoma Umano. Molto probabilmente, in modo frettoloso, gli ET programmatori, possono aver dovuto ridurre drasticamente «il super codice» e consegnato un programma di base, già preimpostato, destinato alla Terra. Il professor Chang è solo uno dei molti scienziati e ricercatori che hanno scoperto altre origini extraterrestri all’umanità. Chang e i suoi colleghi, mostrano che le lacune della «programmazione extraterrestre nel sequenziamento del DNA precipitato o gettato in fretta sulla Terra, allo scopo di creare la vita umana sulla Terra, ha presentato una Umanità con una crescita senza logica nella massa di cellule che conosciamo come il cancro». Chang indica inoltre che «quello che vediamo nel nostro DNA è un programma composto da due versioni, un codice grande e il codice di base. Il prof. Chang afferma poi che «il programma completo del DNA» non era scritto in modo positivo sulla Terra. È ormai un dato di fatto già verificato nelle ricerche passate e che i geni da soli non sono sufficienti a spiegare l’evoluzione; ci deve essere qualcosa di più in gioco…
«Prima o poi, dice Chang, dobbiamo fare i conti con l’idea incredibile che ogni vita sulla Terra porta con sé un pezzo genetico di un parente o cugino extraterrestre e che l’evoluzione non è quello che pensiamo che sia».