Politiche ambientali post elezioni… e si aspettano risposte!

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Una frana in atto a S. Marco in Lamis sul Gargano
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Le partite aperte nel settore sono molteplici e si attende, da chiunque vada al Governo, di sapere quali saranno i provvedimenti che verranno presi in tema di Sistri, modifiche al Testo unico ambientale, Tares. Inoltre si attendono da anni alcuni decreti ministeriali fondamentali per l’applicazione del diritto ambientale, tra cui il Decreto ministeriale sulla disciplina dell’Albo nazionale gestori ambientali e il Decreto ministeriale sull’assimilazione dei rifiuti urbani annunciato da tempo dall’art. 195 del Tua

E dopo tanta campagna elettorale dove il tema ambientale è stato sempre marginato alle ultime battute, ci si chiederà, ora, cosa accadrà nella politica ambientale a seguito dell’esito delle elezioni.
Le partite aperte nel settore sono molteplici e si attende, da chiunque vada al Governo, di sapere quali saranno i provvedimenti che verranno presi in tema di:
– Sistri. Stante l’ultimo provvedimento sul tema, il D.L. 83 del 2012 così come convertito con L. 134 del 2012, dovrebbe essere disposta l’entrata in vigore del sistema entro il 30 giugno del 2013. Al momento tutto tace. Il Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti così tanto discusso e la cui efficienza è stata innumerevoli volte messa in discussione tornerà in vita o morirà definitivamente?
– DDL C. 4240, Lanzarin. Il disegno di legge ormai agli sgoccioli dell’iter parlamentare contiene numerosissime modifiche al Testo Unico Ambientale (Tua). Ricordiamo, a tal proposito, una delle più attese e vale a dire la semplificazione della gestione delle terre e rocce da scavo prodotte dai piccoli cantieri.
– Tares. L’avvio della Tares, più volte rimaneggiata dal governo Monti, è stato previsto per il 1° luglio del 2013. A fronte di tale proroga che sembra andare incontro ai contribuenti, si crea, tuttavia, un rilevate disagio per tutti i soggetti che gestiscono i servizi di raccolta dei rifiuti urbani i quali vedono le proprie casse private del contributo per la propria attività. Come verrà affrontata tale emergenza?
Inoltre, in aggiunta a questo, si attendono da anni alcuni decreti ministeriali fondamentali per l’applicazione del diritto ambientale, che tuttavia sono rimasti nell’oblio, tra cui il Decreto ministeriale sulla disciplina dell’Albo nazionale gestori ambientali (siamo, infatti, rimasti ancora al Decreto 406 del 1998) e il Decreto ministeriale sull’assimilazione dei rifiuti urbani annunciato da tempo dall’art. 195 del Tua (si deve far riferimento, ancora, ad una Delibera Interministeriale del 1984).
E allora non possiamo che sperare che chiunque salga al Governo si occupi e preoccupi di tali delicati temi che oltre a consentire una corretta gestione delle tematiche ambientali, devono poter permettere alle aziende di operare nella chiarezza normativa, senza la preoccupazione di interpretazioni giustizialiste a proprio svantaggio.