Smog, la scoperta dell’acqua calda

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Il cattivo giornalismo a proposito della notizia che divulga la correlazione fra inquinamento atmosferico e tumori. La cosa che indigna è l’uso degli aggettivi da cui si evince come se questa fosse una scoperta di ora e non una conferma. Un giovane cittadino trae la convinzione che viviamo in ambienti salubri e che soltanto ora si scoprono questi problemi. Si vanifica il lavoro di tanti ricercatori, divulgatori e ambientalisti che da anni si battono per modificare la viabilità, i mezzi di trasporto, promuovere i mezzi pubblici ecc. ecc.

Tv e giornali on line (e domani anche i giornali cartacei) stanno dando con ampio risalto la notizia della conclusione di un convegno romano in cui è stato divulgato uno studio, pubblicato anche su «Lancet», in cui finalmente si stabilisce una correlazione fra inquinamento atmosferico e tumori.
La cosa che indigna in questa notizia è l’uso degli aggettivi da cui si evince come se questa fosse una scoperta di ora e non una conferma.
Ma dove erano questi giornalisti in questi decenni passati in cui sono stati divulgati dall’Oms, da tutte le università, dalle Arpa ecc. ecc. tali studi? Da che cosa deriverebbero gli stop al traffico, le marmitte catalitiche, l’abbassamento progressivo delle percentuali di PM10 e PM2,5? (chi vuole approfondire può fare una lettura della pagina di Wikipedia). 
Sempre in questi servizi si riporta con enfasi anche la relazione con le malattie cardiache o con le sabbie africane. Tutto già ampiamente noto.
Questo tipo di notizie sono di una dannosità inaudita e imperdonabile perché provengono dai media che, notoriamente dovrebbero essere preparati nella tecnica della comunicazione.
Un giovane cittadino che legge queste notizie, confezionate in questo modo, trae la convinzione che viviamo in ambienti salubri e che soltanto ora si scoprono questi problemi. Si vanifica il lavoro di tanti ricercatori, divulgatori e ambientalisti che da anni si battono per modificare la viabilità, i mezzi di trasporto, promuovere i mezzi pubblici ecc. ecc.
Ma fortunatamente l’informazione corretta in questi anni ha fatto crescere e maturare le conoscenze. Il danno maggiore forse, ricade proprio su questo modo di fare giornalismo, e non meravigliamoci se i media tradizionali perdono credibilità e quindi lettori.