Lenr, non solo Fusione fredda

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L’incontro «Low Energy Nuclear Reactions» non sarà solo un confronto sulle reazioni nucleari a bassa energia, ma sarà l’occasione per misurare il grado di capacità del mondo della ricerca italiana di confrontarsi su teorie piuttosto che su pregiudizi. Il programma e le sintesi

Il Centro interuniversitario di ricerca per lo sviluppo sostenibile presso l’Università La Sapienza non è più on line e con lui tutte le iniziative passate e future. Non sappiamo se sia un problema momentaneo o definitivo. Certo è strana la coincidenza con eventi che sono, diciamo così, di vivace confronto come la Fusione fredda.
Già il 5 giugno, quando era stato programmato l’incontro sul Lenr (un confronto aperto fra ricercatori di cui noi pubblichiamo il programma e le sintesi) avvenne qualcosa che fece cancellare l’appuntamento. Ora quell’incontro sulle reazioni nucleari a bassa energia si tiene lunedì prossimo.

In un nostro precedente articolo ci chiedevamo: «Fusione fredda – Ora c’è più attenzione o no?». Purtroppo, alla luce di quanto sta accadendo, ed ascoltando le varie «voci» che si inseguono e che non riportiamo perché ci piace ancora credere in un mondo della ricerca alieno dai comportamenti di chi oppone vecchi giochi da sagrestia al confronto proprio della ricerca, dobbiamo, ahimé!, rispondere che ancora non c’è l’attenzione giusta.
E questo a dispetto dei tanti ricercatori e documentazioni disponibili, di cui abbiamo pubblicato un’ottima sintesi nel lavoro di Alessandro Bozzi

Resta l’auspicio che La Sapienza sappia ritrovare il ruolo leader nella ricerca avanzata in tutti i settori. Anche se purtroppo si deve registrare questo strano silenzio sul Cirps che continua nella grande tradizione dell’innovazione e dello sviluppo tecnologico anche nelle aree avanzate della ricerca energetica come le Lenr/Fusione Fredda riprendendo anche i lavori che nel 2004, 2005 e 2006 erano stati fatti nelle grandi sedi come il rettorato o il dipartimento di chimica, prima dello scatenarsi delle resistenze medievali come raccontò Camillo Franchini nelle sue graziose comunicazioni di vittoria su un blog

Ma questo è il passato, ora non possiamo che salutare questi sviluppi con speranza, consci che solo l’impegno corale dei grandi centri di ricerca potrà assicurarci risultati decisivi nelle applicazioni energetiche e ambientali di cui il nostro Paese e non solo, ne ha urgente bisogno.

Certo si dovrà pur affrontare il tema della ricerca, su un piano accademico scevro di riserve mentali e dogmatiche perché, come ha ben detto Margherita Hack: «Del resto è proprio nell’anomalia che risiede il senso più profondo della scienza: se il mondo e i suoi fenomeni fossero riducibili solo ed esclusivamente a costanti ferree e a sviluppi circolari sempre identici, il nostro lavoro di ricercatori sarebbe finito da un pezzo».