La collaborazione Scalia-Sperini

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Tutto inizia negli anni 70, quando Massimo Sperini aveva preso a interessarsi del pensiero e dell’opera di un medico austriaco, Wilhelm Reich (1897-1957). Questo studioso3, dalla personalità complessa e poliedrica e dotato di un ingegno versatile, si è occupato di discipline come psicologia, sociologia, biologia e fisica. In particolare pensava di aver scoperto l’esistenza di una nuova forma d’energia, l’energia orgonica, che poteva essere accumulata in particolari strutture dette ORAC4; l’energia orgonica così accumulata poteva servire a curare diverse patologie, tra cui il cancro. L’idea di Reich dell’esistenza di una nuova forma di energia fu molto osteggiata e lui sottoposto ad un linciaggio scientifico e culturale dalla comunità dei medici e dei fisici americani. Un linciaggio anche «fisico» se si pensa che il 19 marzo 1954, un Onorevole Giudice degli Stati Uniti, Paese simbolo dei diritti civili, emanò un’ordinanza alquanto vergognosa con cui si disponeva il rogo dei più significativi libri di Reich. Quest’ultimo, qualche anno più tardi finì in carcere, per «oltraggio alla corte», dove morì.

Massimo Sperini, che in quegli anni era studente di Fisica, si era convinto, attraverso una serie di prove sperimentali, che l’ORAC fosse un dispositivo in grado di raccogliere al suo interno cariche elettriche negative (ioni dell’aria) e che queste potevano essere responsabili di alcuni degli effetti sanitari osservati da Reich. Per un fisico si trattava innanzi tutto di progettare uno strumento, il captatore ionico, che misurasse la densità e la mobilità degli ioni atmosferici come indicatrici della salubrità dell’aria. E, tenendo conto della piccolezza della carica elettrica degli ioni, il captatore doveva essere in grado di misurare correnti incredibilmente piccole. Per la corporazione dei Fisici questa poteva sembrare roba «da inventori», un tema «esoterico», ancor più se fosse stato esplicitato il contesto culturale nel quale era maturata quell’esigenza di ricerca. Sperini si rivolse allora a Scalia, uno dei pochi professori universitari che, grazie al suo anticonformismo, era in grado di aiutarlo.
Dall’incontro tra i due Massimi (Scalia e Sperini) con il tempo è nato e si è sviluppato un rapporto scientifico e umano molto proficuo. Scalia è stato il relatore della tesi di Sperini, al Campidoglio lo ha unito in matrimonio con Maria Cristina Mazzi e gli è stato molto vicino quando ha perso improvvisamente e drammaticamente la moglie nel 2010.
Sperini si laurea con Scalia5, la sua tesi sulla progettazione di un captatore ionico mette in evidenza come il «potere risolutivo» di analoghi strumenti presentati nelle riviste scientifiche di settore sia solo una pretesa. Infatti, l’elettronica di progetto di quegli strumenti fornisce prestazioni cento volte inferiori a quelle dichiarate. Il captatore verrà in seguito realizzato e verrà raccolta un’ampia bibliografia sugli effetti biologici e sanitari degli ioni aerei. E queste ricerche diventeranno l’approfondimento di un aspetto particolare del bioelettromagnetismo.

 

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Fig. 2 – Bologna. Da sinistra a destra, Pierluigi Sbaffo, Maurizio Caporilli, Massimo Sperini e Fiorenzo Marinelli a novembre del 1990, al IV Congresso Nazionale Aereosol Biologico

 

Al di là dello svolgimento della tesi, in quel periodo Sperini viene aiutato e supportato da diversi amici, alcuni dei quali interessati a Reich; in particolare il neurologo Claudio Dell’Anna e l’amico d’infanzia e psicologo Giuseppe Sacco, con il quale qualche anno più tardi scriverà un libro su Reich6.
La vera e propria avventura con gli ioni aerei inizia dopo la laurea. Sotto la direzione di Scalia si costituisce un piccolo gruppo di ricerca composto da Sperini, ormai professore di elettronica nella scuola media superiore, il biologo Fiorenzo Marinelli e due tecnici, il meticoloso Pierluigi Sbaffo e Maurizio Caporilli, un altro amico d’infanzia di Massimo Sperini che, per ragioni di lavoro si era trasferito ad Osimo, nelle Marche.

3 F. Pulcini: Wilhelm Reich: Biografia per immagini (1897- 1933); Edizioni Andromeda s.r.l., 2012.
4 ORAC, acronimo inglese di accumulatore di energia orgonica.
5 M. Sperini: Misura della conducibilità dell’aria: rassegna dei metodi e progettazione di un apparato sperimentale; pagg. 216, Università degli Studi di Roma «La Sapienza», maggio 1986 (Tesi di Laurea).
6 G. Sacco e M. Sperini: Alla ricerca dell’energia vitale. L’orgonomia di Wilhelm Reich, pagg. 259, Ed. Melusina, Roma, 1990.

 

Francesca Pulcini