L’ultimo assalto alla fusione fredda italiana…

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Adesso il boicottaggio è più tecnico, giuridico, amministrativo, «sicurezzevole», preparato con tutti i crismi della produttività e della sicurezza. Così mentre il Francesco Celani è l’unico (o giù di lì) dei fisici italiani candidati al Premio Nobel per il 2015, per la Pace, dopo le pazze guerre contro la fusione fredda evidentemente c’è ancora la voglia di buttare giù dal carro del vincitore, tutti quei protagonisti che a prezzo di sacrifici, criminalizzazioni, licenziamenti, si è data da fare per mantenere accesa la fiammella della Fusione Fredda in Italia e nel mondo

L’Italia è per i mediocri (chiamiamoli così…) e lo sport nazionale è quello di cacciare sempre chi raggiunge un certo livello, chiedere sempre le dimissioni del governo di turno in una sorta di tourn over perenne, essere esterofili ad oltranza e denigrare sempre quello che i propri connazionali riescono a fare.
Che questo accada anche nel mondo scientifico è veramente deprimente e spesso la realtà supera l’immaginazione… sembra questa la possibile chiave per capire che accade in quelli che furono pensati come i Laboratori Nazionali di Fisica Nucleare di Frascati dai grandi della Fisica italiana guidati da Lino Salvini, Italo Federico Quercia e altri grandi fisici che hanno dedicato la loro vita alla scienza, notte e giorno.

Adesso per l’ultimo dei giapponesi, che non ha ancora capito che lavorare all’Infn è un buon impiego, orari ufficio, discreto stipendio e non una lotta contro l’ignoto delle particelle subnucleari, da farsi notte e giorno, sabato e domenica, Pasqua e Natale, con tutti i mezzi, anche in un magazzino, come quello di via Panisperna più famoso, sembra giungere l’ora della chiusura, tanto invocata a colpo di lettere e ultimatum fermatisi davanti alla reazione dell’opinione pubblica e del Parlamento a cui si è chiesto di rispondere.

Adesso l’assalto è più tecnico, giuridico, amministrativo, «sicurezzevole», preparato con tutti i crismi della produttività (voce in cima alle classifiche scientifiche italiane dei promoter dell’iniziativa simile a quella contro Alberto Carpinteri, come si sa dalle statistiche internazionali che ci vedono ben piazzati in fondo alle classifiche dell’innovazione scientifica e tecnologica) e della sicurezza (sa… temeranno che il Celani gli muoia per scarsa sicurezza nucleare o convenzionale… che anime candide e compassionevoli!).

Così mentre il Francesco Celani è l’unico (o giù di lì) dei fisici italiani candidati al Premio Nobel per il 2015, per la Pace (secondo Stoccolma evidentemente le possibilità che la Fusione Fredda /Lenr possa contribuire a ridurre i focolai di guerra per l’energia è reale), dopo le pazze guerre contro la fusione fredda finite in gloria il 5 giugno 2013 al Dipartimento di Fisica con il capo della lotta contro l’antiscienza fredda che ospita e apre i lavori di un seminario 24 anni dopo F&P, sulla scia di quella giornata, evidentemente c’è ancora la voglia di buttare giù dal carro del vincitore, tutti quei protagonisti che a prezzo di sacrifici, criminalizzazioni, licenziamenti, si è data da fare per mantenere accesa la fiammella della Fusione Fredda in Italia e nel mondo.

Sì, adesso ci sono finanziamenti importanti, pubblici e privati ovunque e quindi, dopo le porte in faccia alla Sapienza osannate dall’oca repubblicana adesso si fa caccia all’uomo, da Frascati a Boston, dove resistono i principali teorici e sperimentali nella Fusione Fredda/Lenr che i telefonisti romani (Vincenzo Valenzi usa questo termine per indicare chi esercita pressioni per boicottare seminari, screditare conferenzieri, ricerche, esperimenti ecc., N.d.R.) avevano tentato di bandire dalle sedi istituzionali come si gridò ai quattro venti su internet, dopo uno degli ultimi successi dei soliti sacerdoti telefonisti, che avevano difeso le mura cinte della Sapienza dai barbari freddi.

Un po’ di pudore non guasterebbe, anche un po’ di serietà e di amore per questo Paese che rischia di perdere la Corsa all’Oro della Fusione Fredda che non gli farebbe male alla bolletta energetica e non solo.

È utile accennare che il tema Lenr Fusione Fredda dovrebbe essere tra i temi strategici in corso di definizione e presto, ai cosiddetti piani alti di Frascati, potrebbero trovarsi con delle sorprese quando qualcuno potrebbe ricordare loro che sono lì per servire gli interessi dell’Italia e non per le loro piccole battaglie personali burocratiche sul nulla.
Sarebbe interessante di questi verificatori fare una verifica di quello che producono realmente per il Paese a parte qualche articolo con IF alto a prezzo ancora più alto, e di cui il Paese ci fa poco avendo bisogno di risultati e non di chiacchiere più o meno elaborate, ultimamente neanche quelle bazzicando sui vertici del fondo delle classifiche come tristemente si sa, fondo che evidentemente comunque si vuole difendere tenendosi alla larga da tutti i temi di frontiera che fusione fredda a parte vengono discusse buon ultimo in Crimea dove a Cosmos and Biosphere viene dato l’Award Benveniste che nel nostro bel mondo «serio» è considerato pseudoscienza o venduto a little pharma… non mi scappa neanche da ridere… 

C’è di che riflettere a tutti i livelli.

È inutile parlare di innovazione, di produttività, di libertà dai legacci e poi continuare a fare queste pratiche che non fanno neanche più pena, zavorrando il Paese e facendolo affondare irreversibilmente.

Non credo che l’Italia e l’intero Occidente, se le possano permettere, qualora lo avessero potuto in passato.

Buon week end di riflessione di questa Primavera entrante che si auspichi porti ad un rilancio dei destini del Bel Paese dal Mare ai Monti, di cui si discuterà il 21 aprile alla Casa dell’Aviatore a Roma che rilancia il convegno di qualche anno fa su basi si auspica concrete.