La terapia per la demenza, sorprende il genio italico

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Ci attendono un autunno e un inverno difficile e sarà bene svegliarsi dal sogno delle vacche grasse e rimboccarsi ovunque le maniche, tenendo conto che possiamo farcela, ma che dobbiamo tornare ad essere un sistema efficiente che sa usare il grande potenziale che possediamo come Italia e come Occidente

Finita la Primavera con le sue turbolenze sempre più accentuate che ci fanno dimenticare i pericoli di desertificazione che turbarono analoghe stagioni una decade fa con un mese di maggio a 40 gradi e relativo Global Warming, tra una crisi greca e l’altra, ci apprestiamo all’Estate dell’Expo Universale di Milano dedicato all’alimentazione.

Un Expo segnato dal «miracolo italiano» nonostante tutto, un Miracolo che continua grazie all’irresistibile capacità di fare del Genio italico contro le difficoltà strutturali ed economiche avverso a competitor dotati di tutto di più (quando da noi le grandi strutture sono tristemente parassitate da famigliole fameliche varie e da una impropria idea che la Proprietà pubblica sia proprietà di nessuno su cui fare i propri affari liberamente in sfregio dell’interesse generale, debolmente difeso da un Cittadino italiano ancora lontano dal Cittadino Sovrano padrone azionista primo dello Stato in tutti i sensi).

Ai margini di tutto ciò, nel tempo è cresciuto il Sommerso che si è ben pensato negli ultimi anni di stroncare con distruzione del tessuto produttivo più competitivo del Mondo con una corsa delle aziende all’altro mondo (chiusura delle aziende e purtroppo spesso con il suicidio dei vecchi ricchi perseguitati alla stregua di criminali da un mondo garantito dai produttori di ricchezza che si riducono al lumicino…). Un nuovo modello di tassazione realistico non guasterebbe, con un nuovo modello di Stato prima che sia troppo tardi, come vicende lontane e vicine dovrebbero insegnare.
In questo contesto una maggiore attenzione all’Innovazione scientifica e tecnologica nei settori strategici della Salute dell’Alimentazione e dell’Ambiente non guasterebbe.

Diverse soluzioni sono pronte per dare uno sviluppo compatibile e recuperare la competitività persa negli ultimi anni. È forse tempo di guardare con più attenzione a questi sviluppi che sono reali Le tecnologie pronte e gli stop anche se talvolta non rientrano nei trattati che è opportuno ricordare descrivono lo stato delle conoscenze attuali e non sono Trattati sacri ma il Libro della Natura con molte pagine ancora da leggere e da scrivere.

Nel campo della difesa della Salute ci troviamo nel paradosso di troppi morti per fuoco amico come riferisce l’ultimo rapporto sulla resistenza agli antibiotici che parla di 10 milioni di morti. Tra questi due giovani grandi protagonisti del nostro tempo:

Carlo Messina grande Medico e Maestro di intere generazione di medici che con la Siameg prima (prima degli Ecm), molto prima nella sede di Via Merulana davanti a Santa Maria Maggiore e poi con la Siaecm ha garantito standard altissimi di formazione continua a Roma e in Italia

Leopoldo Mancini, Medico Militare con conversione tardiva religiosa che lo portò ad abbandonare le ricchezze di famiglia e abbracciare la Missione cristiana con una dedizione e una coerenza assoluta e commovente. Da Ateo scientista, rimasi colpito dal suo essere un grande Vescovo, Patriarca Assiro Caldeo e Uomo di Mondo che capisce e vive il mondo.
Nelle battaglie di Alghero (che poi volevano essere dei banali seminari scientifici estivi e invernali nella bella cittadina di mare sarda), da Medico militare e Guida spirituale militare (dovevo accompagnarlo in Slovacchia ad un ritiro di truppe, ma non riuscii a combinare) ci guidò e ci protesse in un momento in cui il vizietto del fuorigioco e del buttare il tavolo per aria aveva preso le mani dei nostri interlocutori poco avvezzi a quanto pare al confronto scientifico aperto.

Leopoldo già un anno fa doveva andarsene in cielo, gli avevano dato 45 giorni e davanti a questa sentenza, andammo oltre i limiti e gli demmo tutto l’aiuto di cui eravamo capaci. Si riprese e fece tante belle cose; poi fu ripreso dai circuiti terapeutici classici che tentarono di bloccare il male affamando le cellule cattive e purtroppo forse affamando pure il Patriarca che ci ha lasciato a metà giugno giusto un anno dopo.

Giusto in questi giorni a Berlino i ragazzi sardi che aveva voluto guidare alla mission dell’amore per la verità, con il loro Maestro Virgilio Agnetti, hanno presentato un lavoro con i risultati a 7 anni di trattamento di soggetti con Demenza lieve con risultati di grande interesse, a Berlino nessuna bufera su DoDo, come a Kiev nel maggio 2014 e il lavoro di Dore e D’Onofrio è stato esaminato e discusso con grande fair play e attenzione in particolare a fronte delle difficoltà che la demenza induce nella vita dei pazienti delle famiglie e del servizio sanitario che si trova a gestire una terapia fino a Dore considerata non guaribile mentre oggi come si vede dal video e dai report qualche lumicino nel tunnel si vede e vedasi anche il poster di Berlino.

Tornando alla entrante estate, sarebbe bene andare oltre il cicaleccio. Ci attendono un autunno e un inverno difficile e sarà bene svegliarsi dal sogno delle vacche grasse e rimboccarsi ovunque le maniche, tenendo conto che possiamo farcela, ma che dobbiamo tornare ad essere un sistema efficiente che sa usare il grande potenziale che possediamo come Italia e come Occidente. Sono stato al Mario Negri a una Cena di Beneficenza ospite di Bibi una grande mecenate dell’Istituto Mario Negri. Nel Concerto che ha preceduto la splendida cena di gala del cuoco Giancarlo Morelli, il duo Giorgio Casciarri Tenore e Cristiano Manzoni al Pianofote, ci hanno intrattenuto con arie classiche e napoletane finite con il bis di Nessun Dorma (che senza strafare con il non dormire…) deve vederci impegnati nella partita dell’innovazione per recuperare competitività in tutti i campi a cominciare dalla salute che non può vederci consumare inutilmente il meglio delle risorse umane e finanziarie delle Regioni. Quindi tra soggiorni terapeutici nelle belle spiagge della Penisola e sulle catene montuose prepariamoci alla sfida d’autunno per rilanciare la competitività di nostri sistemi.