Lo scandalo Sistri continua

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foto di V. Stano
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Per tutte le imprese assoggettate al Sistri continua ad applicarsi il doppio binario e le sanzioni applicate per la tracciabilità dei rifiuti sono quelle relative alla corretta gestione del Formulario di identificazione rifiuto (Fir) e del Registro di carico e scarico rifiuto e del Modello unico di dichiarazione ambientale (Mud). Avviato nel 2009 non è entrato ancora in vigore

Una storia infinita quella del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri).
Un sistema che, avviato nel 2009 per permettere l’informatizzazione della tracciabilità dei rifiuti speciali a livello nazionale e dei rifiuti urbani della Regione Campania e garantire la gestione ottimale del rifiuto apportando semplificazione e trasparenza nei processi, non vede ancora ombra di soluzione.
In teoria, a partire da gennaio 2017 il Sistri sarebbe dovuto entrare definitivamente in vigore, con la fine del doppio regime ma con la pubblicazione del Milleproroghe (Decreto Legge n. 244 del 30 dicembre 2016 pubblicato nella Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana, Serie generale n. 304 del 30.12.2016) si viene nuovamente a conoscenza che l’avvio del sistema è rinviato per tutto il 2017.
Quindi per tutte le imprese assoggettate al Sistri continua ad applicarsi il doppio binario e le sanzioni applicate per la tracciabilità dei rifiuti sono quelle relative alla corretta gestione del Formulario di identificazione rifiuto (Fir), del Registro di carico e scarico rifiuto e del Modello unico di dichiarazione ambientale (Mud), così come all’art. 188, 189, 190 e 193 del Testo unico ambientale (Tua) – D. Lgs. n. 152/2006.
Inoltre restano validi gli obblighi di iscrizione al Sistri per le imprese obbligate ed il versamento del contributo Sistri per le categorie di iscrizione restando dimezzate le sanzioni per il mancato o l’omesso pagamento del contributo di iscrizione.
Nulla cambia rispetto al 2016, il ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare (Mattm) si prende un ulteriore anno di tempo per il pieno adeguamento del Sistema motivando la proroga soprattutto nel fatto che la procedura di affidamento della gestione del Sistema ad un nuovo concessionario non è ancora stata completata.
Insomma un sistema che non sembra trovare pace e che impone di fatto un doppio lavoro agli operatori di settore che si trovano a gestire un doppio sistema di registrazione, cartaceo e telematico, con obblighi di pagamento, che seppur dimezzati, incidono nei budget aziendali, già decisamente martoriati, e questo per un servizio assolutamente inesistente.
Una storia all’italiana…