Tutta colpa delle onde di Rossby

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Con il riscaldamento climatico le onde planetarie si amplificano fino a diventare stazionarie. Di conseguenza aumentano i fenomeni meteorologici estremi, ma soprattutto aumenta la persistenza dei fenomeni meteorologici estremi

Una nuova ricerca sulla «Influence of Anthropogenic Climate Change on Planetary Wave Resonance and Extreme Weather Events» conferma che con il riscaldamento climatico le onde planetarie si amplificano fino a diventare stazionarie. Di conseguenza aumentano i fenomeni meteorologici estremi, ma soprattutto aumenta la persistenza dei fenomeni meteorologici estremi. (Vedasi: Nature Scientific Reports)

Un gruppo di ricercatori internazionali (americani, tedeschi e olandesi) ha confermato precedenti studi secondo i quali le attività umane stanno alterando la circolazione generale dell’atmosfera, ma in particolare le ondulazioni della corrente a getto e la configurazione delle onde planetarie (onde di Rossby), che si amplificano in senso meridiano (latitudinale) a tal punto da ridurre la loro velocità di propagazione occidentale fino all’azzeramento. In altre parole, in un mondo che si riscalda, le onde planetarie (onde di Rossby) diventano spesso onde stazionarie.
L’eccessiva amplificazione latitudinale delle onde di Rossby è il fondamentale motivo dell’estremizzazione dei fenomeni meteorologici, così come la stazionarietà, o quasi-stazionarietà, delle onde di Rossby, è il fondamentale motivo della persistenza di fenomeni estremi che sono stati osservati nell’emisfero nord del nostro pianeta negli ultimi 15 anni, tra cui anche i famosi fenomeni sensazionali: della persistente ondata di calore del 2003 in Europa, delle persistenti alluvioni e inondazioni in Pakistan e in Russia nel 2010, e della persistente siccità che ha colpito il Texas nel 2011.
Le onde di Rossby che diventano stazionarie devono avere una lunghezza d’onda multipla della circonferenza dei paralleli delle medie latitudini dove le correnti occidentali corrono.
Questa ricerca ha mostrato, infatti, che le alterazioni della circolazione atmosferica che amplificano le onde di Rossby, sono proprio quelle che portano le ondulazioni ad avere numeri d’onda compresi tra 6 ed 8, numeri d’onda che alle medie latitudini corrispondono a lunghezze d’onda tra 3.500 km e 4.500 km. Queste lunghezze d’onda producono, in pratica, un effetto di risonanza della circolazione atmosferica planetaria che rimane complessivamente bloccata.

 

(Post di Vincenzo Ferrara su FB)