I rischi climatici accelerano, pericoli per le aree protette

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֎Uno studio internazionale, guidato dalla Sapienza rivela l’estensione e l’intensità del cambiamento climatico in aree protette dove vivono specie a rischio come la lince iberica e la rana dei Pirenei֎

Le città isole di calore… ma non se c’è verde

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Tempo di lettura: 2 minuti֎Una ricerca coordinata dal Cnr-Ibe, in collaborazione con Ispra, ha quantificato il fenomeno delle isole di calore in Italia, nei diversi capoluoghi di regione. I risultati potranno supportare la programmazione […]

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Le correnti dell’Atlantico del Nord hanno agito sul clima del passato

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Tempo di lettura: 4 minuti֎Identificata per la prima volta l’improvvisa intensificazione della North Atlantic Deep Water (Nadw)  una delle principali masse d'acqua che circolano nell'Oceano Atlantico settentrionale potenzialmente collegata ai cambiamenti climatici globali֎

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Clima in bilico, studiate le «soglie critiche»

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Tempo di lettura: 4 minuti֎L’analisi approfondita dei dati climatici degli ultimi 66 milioni di anni ha permesso di comprendere meglio il ruolo delle soglie critiche («tipping points») nei cambiamenti globali e migliorare le previsioni […]

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Il clima mina la salute dei bambini

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Tempo di lettura: 4 minuti֎Nella Giornata mondiale della Terra Unicef con Youtrend presentano i risultati del sondaggio su Crisi climatica e Ecoansia in Italia. Le città europee sono sempre più calde: si stima che […]

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Africa, il mare della costa atlantica è 100 m più alto

Tempo di lettura: 2 minuti֎L’Università di Pisa ha coordinato lo studio. Il prof. Vacchi: «Nonostante l’intero continente africano contribuisca solo per il 4% alle emissioni globali di gas serra, il cambiamento climatico avrà effetti […]

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Clima, gli eventi estremi mettono a rischio gli ecosistemi marini

Tempo di lettura: 3 minuti֎Lo studio condotto a Calafuria (Livorno) dall’Università di Pisa e dalla Scuola Superiore Sant’Anna. «In un mondo che si prospetta sempre più caldo e instabile, i microrganismi marini potrebbero, da […]

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Addio ai ghiacciai delle Dolomiti

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Tempo di lettura: 3 minuti֎Uno studio dell’Istituto di scienze polari del Cnr e dell’Università Ca’ Foscari Venezia svela che le aree di accumulo dei ghiacciai di queste maestose montagne si trovano al di sotto della […]

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Clima, il Mose sarà inutile…

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Tempo di lettura: 3 minuti֎Uno studio evidenzia che per effetto dei cambiamenti climatici potrebbero esserci scenari di innalzamento del livello marino a Venezia, entro il 2150, anche a causa dell’abbassamento del terreno֎

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Le piogge diminuiranno nell’area mediterranea

Tempo di lettura: 2 minuti֎Un team di ricercatori di cui fa parte l’Università Statale di Milano ha tracciato l’evoluzione delle precipitazioni nel Mediterraneo a partire dalla fine del diciannovesimo secolo. I dati mostrano una […]

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La tundra artica in rapida espansione

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Tempo di lettura: 3 minuti֎Il fenomeno dell’Arctic greening consiste nell’espansione di vegetazione terrestre al circolo polare artico in un ambiente precedentemente coperto da neve o ghiacci e rappresenta una delle risposte più rilevanti degli […]

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Crisi climatica, queste le azioni di adattamento e mitigazione

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֎Il gruppo Minds for One Health, con il supporto di Isde Italia – Associazione medici per l’ambiente (60 esperti e scienziati), ha redatto un documento che individua le azioni necessarie per rispondere in modo efficace e tempestivo alla crisi climatica nel nostro Paese, salvaguardando in primis la salute e la sicurezza dei cittadini֎

Clima, ecco i rischi per la salute infantile

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Tempo di lettura: 2 minuti֎Pubblicata sulla rivista scientifica «Environment International» una nuova ricerca che evidenzia i possibili effetti cronici dell’esposizione a eventi estremi legati al cambiamento climatico sulla salute respiratoria nella prima infanzia֎

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Il programma Copernicus e il clima

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Tempo di lettura: 2 minutiL'impegno dell'Ispra ֎Potenziare gli strumenti necessari alla conoscenza risulta essenziale e da stimolare a tutti i livelli. Gli obiettivi futuri: acqua, ondate di calore, incendi, inquinamento֎

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Somalia, la siccità fa strage di bambini

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֎Nuovo rapporto Unicef-Oms: oltre 71.000 persone potrebbero essere morte tra il gennaio 2022 e il giugno 2024, circa il 40% erano bambini sotto i 5 anni֎

Disastri naturali 2024, report: perdite economiche per 320 miliardi di dollari

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(Adnkronos) – A livello mondiale, nel 2024 le catastrofi naturali hanno causato perdite per 320 miliardi di dollari, di cui circa 140 miliardi assicurate. Gli eventi meteorologici estremi sono stati responsabili del 93% delle perdite complessive e del 97% delle perdite assicurate. A fare il punto è Munich Re, fornitore di soluzioni di riassicurazione, assicurazione primaria e rischi assicurativi, in un report globale sui danni registrati lo scorso anno a causa dei disastri naturali.  A livello mondiale, secondo i calcoli di Munich Re, nel 2024 le catastrofi naturali hanno causato perdite per 320 miliardi di dollari (268 miliardi nel 2023, rettificati per l’inflazione), di cui circa 140 miliardi (106 miliardi) assicurate. Le perdite complessive e, ancor più, quelle assicurate sono state notevolmente superiori alla media, aggiornate per l’inflazione, degli ultimi dieci e trent’anni (perdite totali: 236/181 miliardi di dollari; perdite assicurate: 94/61 miliardi di dollari). In termini di danni assicurati, il 2024 è stato il terzo anno più costoso; in termini di danni totali, si colloca al quinto posto nella scala dei costi dal 1980. Gli eventi meteorologici estremi sono stati responsabili del 93% delle perdite complessive e del 97% delle perdite assicurate. Nel 2024, circa 11mila persone hanno perso la vita a causa di catastrofi naturali, un numero significativamente inferiore rispetto alla media.  Le perdite dovute a eventi non di picco, come inondazioni, incendi e forti temporali, sono state ancora una volta consistenti, per un totale di 136 miliardi di dollari, di cui circa 67 miliardi assicurati. Nel 2024, i cicloni tropicali hanno contribuito da soli con 135 miliardi di dollari alle perdite totali e con 52 miliardi di dollari alle perdite assicurate. La maggior parte di queste perdite è stata causata dai grandi uragani negli Stati Uniti (105 miliardi di dollari, di cui 47 miliardi assicurati).
Gli uragani Helene e Milton, che hanno colpito gli Stati Uniti in rapida successione, rispettivamente a settembre e ottobre, sono stati i disastri più distruttivi del 2024. L’uragano Helene ha causato le maggiori perdite complessive dovute a catastrofi naturali nel 2024, pari a 56 miliardi di dollari, di cui 16 miliardi a carico degli assicuratori. L’uragano Milton ha prodotto i maggiori danni assicurati dell’anno, per un totale di 25 miliardi di dollari. Le perdite complessive sono state di 38 miliardi di dollari – calcola Muniche Re – La terza catastrofe naturale più costosa dell’anno in termini di perdite complessive è stata un terremoto in Giappone il giorno di Capodanno, che ha scosso la costa occidentale del Paese vicino alla penisola di Noto, scarsamente popolata, con una magnitudo di 7,5. Le perdite complessive sono state stimate in 15 miliardi di dollari, con danni assicurati per circa 2,5 miliardi di dollari. Il disastro naturale con il più alto numero di vittime è stato il tifone Yagi: circa 850 persone sono state uccise quando ha attraversato le Filippine, l’isola cinese di Hainan, la punta meridionale della provincia cinese di Guangdong, il Vietnam e il Myanmar a settembre. Con perdite totali di 14 miliardi di dollari, Yagi è stato anche uno dei disastri più costosi dell’anno, ma solo una piccola parte è stata assicurata, circa 1,6 miliardi di dollari.
Il Nord America (compresi l’America Centrale e i Caraibi) ha registrato ancora una volta la quota più alta dei danni da catastrofi naturali a livello mondiale, e una percentuale più elevata del solito (circa il 60% dei danni totali, media decennale 54%). In totale, le perdite sono state pari a circa 190 miliardi di dollari, di cui circa 108 miliardi assicurati. Oltre agli uragani, anche i forti temporali hanno causato danni enormi: solo negli Stati Uniti hanno causato perdite per 57 miliardi di dollari, di cui 41 miliardi assicurati. In Europa, lo scorso anno le catastrofi naturali hanno distrutto beni per un valore di 31 miliardi di dollari, di cui 14 miliardi assicurati. La catastrofe più grave è stata l’inondazione in Spagna, vicino a Valencia. Almeno 200 persone hanno perso la vita, diventando così il disastro naturale più letale degli ultimi 50 anni in Spagna. I danni totali ammontano a circa 11 miliardi di dollari, di cui 4,2 miliardi assicurati. Anche le inondazioni in Germania e nei Paesi limitrofi a giugno e nell’Europa centro-orientale a settembre hanno causato danni per oltre 9 miliardi di dollari, di cui ben 4 miliardi assicurati.  “Il 2024 è stato un anno che ha nuovamente messo in evidenza la crisi climatica in Italia. Gli eventi atmosferici estremi che abbiamo affrontato, dalle alluvioni alle grandinate, dalle ondate di calore alle raffiche di vento, sia pur non raggiungendo a livello di danni assicurati i valori del 2023, hanno avuto un impatto significativo sulle economie locali del nostro paese, ma anche sul panorama assicurativo globale come riportato nel nostro report globale. È necessario rafforzare l’impegno verso soluzioni innovative non solo per mitigare i rischi, ma anche per favorire uno sviluppo sostenibile che protegga le generazioni future”, ha dichiarato Thomas Wilde, Ceo Munich Re Italia. Nella regione Asia-Pacifico e in Africa, le perdite totali di circa 91 miliardi di dollari sono state superiori a quelle dell’anno precedente (66 miliardi di dollari) e alla media decennale (66 miliardi di dollari). Le perdite assicurate, pari a circa 16 miliardi di dollari, sono state significativamente superiori a quelle dell’anno precedente (10 miliardi di dollari).  —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sarà un 2025 di disubbidienza

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Tempo di lettura: 4 minuti֎Abbiamo avuto un 2024 di crisi climatica e di record poco edificanti. Come diceva Martin Luther King «abbiamo una responsabilità non soltanto legale, ma anche morale, che ci impone di […]

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Clima, gli tsunami rischio per le coste del Mediterraneo

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Tempo di lettura: 2 minuti֎Un nuovo studio evidenzia l’importanza della pianificazione e la gestione dei rischi legati ai maremoti nelle aree costiere del Mediterraneo, minacciate dal cambiamento climatico֎

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Antartide, il ghiaccio dal blu al bianco

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Tempo di lettura: 3 minuti֎Nella baia Terra Nova in Antartide, la formazione della weathering crust, o crosta di alterazione, ha modificato le proprietà della superficie delle piattaforme glaciali Nansen e Hells Gate, aumentandone la […]

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Clima, turbolenze in aumento rischi nei cieli europei

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Tempo di lettura: 3 minuti֎Una ricerca dell'Ingv ha analizzato i dati della turbolenza medio forte degli ultimi 44 anni al fine di comprendere l’impatto dei cambiamenti climatici e contribuire ad un futuro per l’aviazione […]

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