La medicina integrata può contribuire al successo delle cure?

862
Tempo di lettura: 3 minuti

Niente di alternativo, solamente una integrazione alle cure correnti che con umiltà e saggezza dovremmo accogliere nel nostro patrimonio diagnostico e terapeutico per vincere contro malattie gravi che ci mortificano e indeboliscono. La sfida scientifica continua e si auspica che il primato della Vita e della Salute vengano affermati in linea con le leggi fondamentali costituzionali che ci governano. Di questi temi se ne parlerà il 22 aprile in un workshop ad Olbia

Nelle battaglie più difficili, contro virus batteri e in particolare contro i tumori, a margine delle mie modeste attività scientifiche, ho avuto il privilegio di vedere risultati molto incoraggianti che hanno cambiato la prognosi a persone che si sono affidate all’assistenza medica integrativa per contribuire alle cure che stavano facendo su malattie neoplastiche.
Quando le cure integrative sono state applicate dall’inizio delle cure classiche (radioterapia nel caso di due tumori della prostata) e chemio terapia in un caso di un linfoma, i risultati sono stati magnifici con pochi o scarsi effetti collaterali e una ripresa delle condizioni generali e d’organo quasi che si sia assistito alla sconfitta del Tumore.
Ci sarà da studiare molto su questi successi in due avvocati di origini abruzzesi emigrati. Ma vedere che hanno ripreso la loro attività professionale affrontando sempre più fiduciosi in gran forma, quasi spavaldi, le sfide della vita quotidiana, dà motivo di fiducia nelle possibilità mediche.
Che è successo? Non è facile rispondere a questa domanda in modo esaustivo e molte ricerche saranno necessarie per chiarire i meccanismi protettivi dell’approccio di medicina integrata usato.
Certamente è stata applicata una strategia di difesa della Coerenza nei sistemi attaccati: dal sistema emotivo (e qui le tecniche di Psicoenergetica dell’antico Oriente sono state preziose), all’uso di segnali molecolari attivi di cortisonici, gastroprotettori e antinfiammatori che hanno stabilizzato protetto e potenziato il sistema di difese organiche.
Un supporto energetico e di regolazione dell’attività enzimatica è stato fornito anche dagli integratori biodinamici di una linea in commercio che hanno contrastato parte degli effetti avversi della Radioterapia e della Chemioterapia e forse hanno contribuito anche al contrasto allo sviluppo delle cellule neoplastiche come si potrebbe dedurre da alcuni lavori sperimentali pubblicati su riviste internazionali dal Gruppo di ricercatori di Tor Vergata guidati dal prof. Simone Beninati.
In alcuni casi sono stati usati altri supporti di tipo energetico atmosferico antimeteoropatico, sviluppate nel Novecento dallo scienziato austriaco Wilhelm Reich. Anche in questi casi si assiste ad un miglioramento della performance bioelettrica misurata e della coerenza nei sistemi di difese organiche.
Sia come sia i due avvocati che hanno usufruito di questi supporti integrativi, hanno di fatto riordinato le loro difese organiche, potenziandole, e sono riusciti a combattere contro il Male che li aveva aggrediti riducendo quasi a zero le reazioni avverse della chemio e della radioterapia.
Purtroppo nei casi su cui sono intervenuto in fase terminale abbiamo avuto solo risultati parziali con l’allungamento della vita (da qualche settimana, a diversi mesi e anni in un caso di cancro polmonare) in condizioni anche qui sorprendenti per i malati che hanno ripreso la loro vita quotidiana ma non sempre sono riusciti a resistere all’aggressività della malattia neoplastica.
I meccanismi con cui si sono ottenuti questi incoraggianti risultati dovranno essere studiati ancora.
Ma in un altro caso che ebbi modo di presentare al seminario dell’8 marzo 2014 a Tor Vergata sul trattamento di una Ulcera Perimalleolare in un grande Medico ottantenne, diabetico con vasculopatie, che stava precipitando, ci dicono che approcci coerenti integrati possono far vincere battaglie per la vita quasi perse.
Niente di alternativo, solamente una integrazione alle cure correnti, con delle tecniche terapeutiche utili create dal Genio Umano, dall’Oriente antico al post moderno quantistico, che con umiltà e saggezza dovremmo accogliere nel nostro patrimonio diagnostico e terapeutico per vincere contro malattie gravi che ci mortificano e indeboliscono e che come ho cercato di raccontare succintamente in queste righe, possono essere combattute e spesso anche sconfitte.
Dentro i protocolli … oltre i protocolli, che se debbono ispirare la pratica medica, non possono diventare ostacoli all’uso di mezzi che il medico con scienza e coscienza può e deve usare nell’interesse del malato.
Nell’ambito della sfida scientifica ricordando che dell’aspirina (scoperta dal grande calabrese Raffaele Piria) solo da poco sappiamo come funziona e ancora ci sarà da scoprire sui suoi meccanismi d’azione.
La sfida scientifica continua e si auspica che il primato della Vita e della Salute vengano affermati in linea con le leggi fondamentali costituzionali che ci governano.

Di questi temi se ne parlerà il 22 aprile in un workshop ad Olbia «Riflessioni sulla scienza cosmica russa: le nuove frontiere della coscienza», che sarà tenuto da Alexander V. Trofimov, direttore generale dell’Istituto internazionale di ricerca scientifica per Antropo-Ecologia Planetaria (Isrica) fondato nel 1994 a Novosibirsk, e noto in particolare per gli studi che conduce sull’influenza delle variazioni dei campi elettromagnetici terrestri sui biosistemi utilizzando strumentazioni da lui brevettate capaci di modificare artificialmente il C.E.M. terrestre.
Di particolare rilievo nell’uomo sono gli studi sulla Coscienza: usando particolari apparecchiature note come «specchi di Kozirev». In esse è possibile modificare il flusso del tempo da lineare a non-lineare permettendo al soggetto di vivere stati di profonda meditazione e superare lo spazio-tempo abituale.