A Mortara 72 ore per i risultati sulle diossine

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Il Wwf: «La gestione dei rifiuti nel “triangolo della diossina” è, purtroppo, una bomba ecologica ad orologeria che va disinnescata al più presto attraverso controlli puntuali e continui che portino al riesame delle verifiche di Valutazione di impatto ambientale (Via) e delle Via rilasciate, aggiornando prescrizioni per tutelare la salute e l’ambiente»

Si è sviluppato a Mortara un incendio all’interno della ditta Eredi Bertè, che tratta rifiuti pericolosi e non pericolosi e per il quale prosegue l’intervento dei tecnici dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa) Lombardia.
Un incendio, con colonne di fumo alte decine di metri che sono stati visibili per tutta la giornata di ieri a chilometri di distanza, e che i vigili del fuoco di Pavia sono riusciti a spegnere nel corso della notte scorsa, operazione questa che ora vedrà dar spazio a quella dello smassamento dei rifiuti bruciati.
Nella mattinata di oggi è stato inoltre prelevato il campione ad alto volume installato per determinare la presenza di microinquinanti. Per le diossine i risultati delle analisi saranno disponibili entro 72 ore dalla consegna al laboratorio Arpa.
E dagli ultimi aggiornamenti sui dati relativi agli inquinanti convenzionali monitorati dalle stazioni della qualità dell’aria di Mortara, Parona e Vigevano, che misurano biossidi di zolfo, ossidi di azoto, PM10, non si evidenziano anomalie riconducibili all’incendio. Gli andamenti delle concentrazioni degli inquinanti osservati rientrano infatti nella tipica variabilità stagionale.
Tutti i valori assoluti sono ben al di sotto dei rispettivi limiti di legge.
La ditta Eredi Bertè è un’azienda sottoposta ad Autorizzazione integrata ambientale (Aia) ed è stata inserita nella programmazione dei controlli a far data dal 2016, in precedenza il controllo era in carico alla Provincia.
Il 6 settembre, ironia della sorte, era previsto l’avvio della visita ispettiva ordinaria 2017 secondo la programmazione dei controlli fatta dalla Regione Lombardia ed effettuata sulla base dei criteri stabiliti dal D. Lgs.152/06, che considerano la tipologia di attività e delle emissioni potenziali e reali, il contesto territoriale in cui si trova l’azienda e la gestione dell’impianto nel corso del tempo.
Come stabilito dalla norma, le comunicazioni di avvio dell’attività ispettiva vengono solitamente inviate, senza concordare preliminarmente con l’azienda la data di inizio, oltre che alla ditta, anche alla Provincia, al Comune e all’Ats (più eventuali altri Enti se necessario).
Ora tra Mortara, Cortoleona e Parona esiste un vero e proprio triangolo della diossina in cui c’è un alto numero di imprese che lavorano nel settore dei rifiuti, con impianti che trattano rifiuti pericolosi e non pericolosi in grandissima quantità.
Nel corso dell’estate sono stati parecchi gli incendi sviluppatisi in imprese che gestiscono rifiuti anche nel Milanese, tanto che Legambiente ha parlato di «strana epidemia di incendi».
Nessuno stupore quindi quando si legge che proprio a Mortara, in provincia di Pavia, si sia sviluppato un incidente così grave su cui si è ora in attesa dei risultati che permettano di verificare i livelli di inquinamento da diossina.
Paola Brambilla, Delegato Wwf in Lombardia, ha dichiarato: «La gestione dei rifiuti nel “triangolo della diossina” è, purtroppo una bomba ecologica ad orologeria che va disinnescata al più presto attraverso controlli puntuali e continui che portino al riesame delle verifiche di Valutazione di impatto ambientale (Via) e delle Via rilasciate, aggiornando prescrizioni per tutelare la salute e l’ambiente. È necessario che gli Enti pubblici si dotino di personale qualificato in grado di analizzare in modo puntuale le relazioni e gli studi ambientali che vengono presentati dai privati e che le amministrazioni pubbliche dimostrino più coraggio nella difesa dell’ambiente».
Insomma risulta necessario fare un ragionamento d’insieme avviando immediatamente i monitoraggi programmati su tutte le attività di gestione dei rifiuti, essendo queste sensibili sotto il profilo della tutela dell’ambiente, e cominciando proprio da quelle situazioni limite come quella riscontrata a Mortara dove si indaga ora per accertare la natura dell’incendio e dove anche la Commissione di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati vuole vederci chiaro.