Il Veneto avvelena i suoi cittadini

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Siti inquinati del Veneto Fonte Arpav
Siti inquinati del Veneto (Fonte Arpav)
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Accuse di Zanoni: «Bilancio, disinteresse e indifferenza dolosi della maggioranza leghista per ambiente e salute dei cittadini. Il Veneto è la Terra dei fuochi del Nord»

«Il bilancio ha confermato il disinteresse e l’indifferenza più assoluti della maggioranza per l’ambiente e la salute dei cittadini, un atteggiamento gravemente doloso. La Lega getta fumo negli occhi con l’ossessione per i migranti e la sicurezza, nascondendo sotto il tappeto le emergenze del Veneto, con milioni di persone che vivono in un ambiente sempre più inquinato, insalubre e cementificato». Giudizio totalmente negativo sul Collegato alla legge di stabilità, approvato da parte del consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni, che si è visto bocciare tutti gli emendamenti presentati e sottoscritti dall’intero gruppo.

«La sordità a qualsiasi richiesta è la conferma di un atteggiamento arrogante. Si tratta di rifiuti di principio, senza mai entrare nel merito, ma non affrontando i vari problemi si consente un aggravio della situazione. Penso per esempio alla mancata approvazione della proposta di uno studio epidemiologico e ambientale sull’area residenziale dell’aeroporto Canova di Treviso, dove l’Arpav ha rilevato più volte elevati valori di benzene e dove i voli da troppi anni superano il numero massimo consentito dalla legge, 16.300, già a settembre. Nel 2018 rischiamo di toccare quota 23.000! Era un atto dovuto e mi sorprende che i colleghi di maggioranza, in particolare quelli trevigiani abbiano bocciato la proposta».

Stessa sorte per lo studio sull’impatto ambientale e sulla salute dei cittadini provocato dalla monocoltura del Prosecco: «Si tratta di una coltivazione in cui si fa ricorso ad abbondante utilizzo di pesticidi, spesso fregandosene del fatto che i vitigni si trovino a ridosso delle abitazioni. È una coltivazione in forte espansione e che sta prendendo piede anche in molte aree di pianura, stravolgendo la tipica agricoltura trevigiana, da sempre diversificata. Quest’anno, inoltre, abbiamo dovuto fare i conti con gli scarichi illegali delle cantine che hanno inquinato pesantemente le acque di diversi fiumi, in particolare del Trevigiano. Ma è un altro tema non ritenuto degno di essere affrontato adeguatamente, così come la richiesta, in qualche modo collegata, di destinare maggiori fondi alla viticoltura biologica, in modo da prevenire fenomeni di inquinamento e contaminazione delle falde acquifere».

«La maggioranza si è mostrata insensibile su una questione di forte attualità come quella del traffico dei rifiuti – lamenta ancora Zanoni – un Piano straordinario di monitoraggio di siti inquinanti, discariche e depositi di rifiuti di provenienza illecita. Abbiamo una legge statale sui siti inquinanti di interesse nazionale, ritenevo doveroso e utile anche in vista dell’autonomia che Salvini ha dichiarato arrivare entro Natale, un provvedimento del genere per il Veneto, ormai terra dei fuochi del Nord. Dobbiamo dimostrare di saper proteggere l’ambiente e la salute di chi lo abita».

Ennesima nota dolente, poi, quella delle bonifiche: «Zero risorse per il sito della ex C&C che contiene rifiuti tossico-nocivi, nonostante le preoccupazioni dei cittadini di ben tre Comuni, Pernumia, Due Carrare e Battaglia Terme; nemmeno un euro per la messa in sicurezza della discarica ex Sev di Padernello di Paese dove sono stoccati illegalmente rifiuti anche pericolosi; nessuna volontà di scoprire la tipologia di materiali rilevati dalla Provincia dentro la cava Morganella tra Paese e Ponzano Veneto e la fonte primaria di inquinamento da mercurio che ha contaminato le falde acquifere da Quinto alle porte di Mogliano, passando per Treviso, Casier e Preganziol».

Anche sull’inquinamento dell’aria, protesta Zanoni, le risposte sono state del tutto carenti: «Hanno bocciato gli emendamenti in cui chiedevamo maggiori fondi per la rottamazione delle vecchie auto, con incentivi per l’acquisto di vetture ibride, elettriche e a Gpl. Destino identico per la rottamazione di stufe e impianti a biomassa e finanziamenti per l’acquisto di filtri antiparticolato per le stufe a legna e pellet. Sono misure che la Regione già adotta, ma le risorse sono davvero scarse e vengono esaurite in pochi giorni. Il problema delle polveri sottili va affrontato in maniera incisiva, così gli facciamo il solletico. Nel frattempo siamo sotto processo della Corte di giustizia per violazione della Direttiva sulla qualità dell’aria con il rischio di pagare una multa miliardaria, mentre l’Agenzia europea per l’ambiente dice che da noi muoiono prematuramente ogni anno 90mila persone a causa dello smog».

Ultimo aspetto evidenziato dal consigliere democratico trevigiano, il mancato contrasto al bracconaggio: «Nessun impegno concreto, nonostante gli impegni che il Veneto ha preso in conferenza Stato-Regioni con l’approvazione dell’apposito Piano nazionale. Nei nostri territori si continua a sparare a specie superprotette e inserite nella lista rossa, come accaduto nell’ultima settimana con l’uccisione di un marangone minore nel Padovano, un corvo imperiale e un tarabuso (ce ne sono solo una sessantina di coppie in tutta Italia) nel Vicentino. In compenso regaliamo 350mila euro alle associazioni venatorie per i loro briefing. È una vergogna».

 

R. V. G.