L’era della «Grande Cecità»

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FRANCESCO JODICE
Una foto di Francesco Jodice esposta nella collettiva «Post-Water»
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Al Museo della montagna di Torino una mostra collettiva sull’acqua. «Post-Water» resterà aperta fino al 19 marzo 2019, si inserisce all’interno di un momento storico in cui l’impatto antropico sta effettivamente portando alla luce gli effetti della carenza del senso di responsabilità e di sostenibilità della società globale

«Post-Water» è una riflessione su un tema di grande urgenza collettiva: l’acqua. Attraverso un approccio semantico quanto mai attuale, tra rimandi al passato, a scenari attuali e a visioni future, la mostra compie una riflessione sul concetto di narcisismo della società contemporanea, in quella che Amitav Ghosh ha definito come l’era della «Grande Cecità».

La mostra, che resterà aperta fino al 19 marzo 2019, si inserisce all’interno di un momento storico in cui l’impatto antropico sta effettivamente portando alla luce gli effetti della carenza del senso di responsabilità e di sostenibilità della società globale.

«Post-Water» include importanti contributi scientifici di Elisa Palazzi, Ricercatrice presso l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio nazionale delle Ricerche (Isac-Cnr) di Torino.

Il catalogo raccoglie interessanti contributi di Luca Mercalli (Presidente della Società meteorologica italiana), della stessa Elisa Palazzi, oltre a un saggio di Matteo Meschiari (Antropologo, scrittore e docente di Geografia e Antropologia della Comunicazione all’Università di Palermo) e a testi di Andrea Lerda, curatore della mostra al Museo nazionale della montagna di Torino.

Gli artisti presenti nella mostra sono: Andreco, Georges-Louis Arlaud, Marcos Avila Forero, Olivo Barbieri, Gayle Chong Kwan, Caretto/Spagna, Jota Castro, Sebastián Díaz Morales, Federica Di Carlo, Mario Fantin, Bepi Ghiotti, William Henry Jackson, Adam Jeppesen, Francesco Jodice, Jeppe Hein, Frank Hurley, Peter Matthews, Ana Mendieta, Studio Negri, Giuseppe Penone, Pennacchio Argentato, Paola Pivi, Laura Pugno, Gaston Tissandier.

Nella presentazione del catalogo, Valentino Castellani, Presidente della Commissione Museomontagna, sottolinea che «a prima vista può sembrare strano che il Museo della Montagna organizzi una mostra sul tema dell’acqua. Vale dunque la pena di partire da questo piccolo iniziale spaesamento per sottolineare la traiettoria culturale che il Museo vuole percorrere, senza per questo rinunciare alla propria storia e alla propria consolidata vocazione nella promozione della cultura e della storia della montagna.

«La montagna è parte essenziale di un sistema territoriale, non soltanto nel senso paesaggistico, e il problema dell’acqua è diventato centrale anche nei paesi dell’Occidente. I grandi serbatoi d’acqua delle nostre montagne – i ghiacciai – si stanno riducendo per gli effetti climatici e l’acqua dei nostri fiumi è troppo spesso inquinata dalle attività dell’uomo. Si tratta dunque di un problema importante per il futuro delle nostre comunità ed entrarvi culturalmente per stimolare la riflessione è una responsabilità sociale di tutti gli attori culturali.

«Il nostro Museo intende essere soggetto attivo della cultura del territorio e per questo vuole mettersi in rete e non trascurare nessun tema che possa essere messo in relazione con la montagna. Quello dell’acqua è certamente uno di questi. L’aspetto suggestivo è poi l’utilizzo del linguaggio dell’arte e delle metafore che essa riesce a mettere in campo».

 

R. V. G.