Cava abusiva nel parco dell’Etna

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    I Carabinieri del Noe di Catania hanno sequestrato una cava abusiva ed impianto di frantumazione nell’area sottoposta a vincolo paesaggistico e denunciato la titolare della società. Nell’ultimo anno, i Carabinieri del Noe di Catania nell’area etnea hanno posto sotto sequestro 5 aziende, 9 cave abusive, 4 impianti di frantumazione e produzione di calcestruzzi

    I carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Catania, nel corso di attività di controllo avviate già da tempo nel territorio di alcuni comuni facenti parte dell’estensione del parco dell’Etna, hanno proceduto al sequestro d’iniziativa di una cava di materiale basaltico-lavico posta in località contrada Fra Diavolo del comune di Belpasso.

    La cava, ove erano in corso manovre di lavorazione di materiale basaltico, ricade all’interno della cosiddetta zona «D» del parco dell’Etna, zona sottoposta a speciale vincolo naturalistico e paesaggistico, dove è assolutamente vietato poter condurre alcuna attività che ne possa modificare o alterare l’aspetto, men che meno quella estrattiva.

    La verifica della documentazione dell’azienda operante nel sito consentiva di rilevare l’assenza di autorizzazione valida ad effettuare tali lavori tanto che la titolare della stessa è stata denunciata per aver condotto dei lavori di sbancamento all’interno di un’area sottoposta a vincolo in assenza della prescritta concessione estrattiva, di competenza del distretto minerario, oltre che per violazione dell’art. 734 del codice penale, per aver causato il deturpamento dei luoghi sottoposti a speciale tutela di tipo paesaggistico, con altre responsabilità di carattere penale per quanto attiene l’impianto di frantumazione dell’azienda, sequestrato, in quanto risultato sprovvisto della prescritta autorizzazione alle emissioni in atmosfera. Sequestrato inoltre un escavatore munito di martello pneumatico.

    Nel corso dell’ultimo anno, i Carabinieri del Noe di Catania nell’area etnea hanno posto sotto sequestro 5 aziende, 9 cave abusive, 4 impianti di frantumazione e produzione di calcestruzzi trovati privi delle necessarie autorizzazioni per le emissioni in atmosfera, nonché decine di escavatori, pale meccaniche e camion utilizzati per le illecite attività.

    (Fonte Comando Generale Carabinieri)