L’oceano più caldo sconvolge il meteo

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È l’Effetto Hammam. Una scoperta innovativa sulle relazioni tra la temperatura del mare e le previsioni meteorologiche. I risultati di un esperimento condotto da un team di ricerca europeo con la partecipazione della Fondazione Cmcc

«Hammam Effect» è quello che si ha quando l’oceano, più caldo di 4°C rispetto alla temperatura osservata a fine 800, modificherebbe significativamente le proprietà caotiche dell’atmosfera facilitando le previsioni meteorologiche.

Questo il risultato di un recentissimo e innovativo esperimento di climatologia condotto da un team di ricercatori europei, tra cui Carmen Alvarez-Castro, ricercatrice della Divisione Climate Simulation and Prediction (Csp) della Fondazione Cmcc – Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, e coordinato da Davide Faranda (Lsce, Francia). La ricerca è pubblicata nell’ultimo numero della rivista «Nature Communications» con il titolo «The hammam effect or how a warm ocean enhances large 
scale atmospheric predictability».

Ci sono voluti enormi quantità di dati da analizzare, l’uso di molti modelli climatici (tra cui anche i modelli della Fondazione Cmcc compresi tra gli esperimenti CMIP5, quelli che hanno contribuito all’ultimo Rapporto di Valutazione sui Cambiamenti Climatici dell’Ipcc) che hanno consentito di studiare i dati di pressione atmosferica e temperatura del mare nel periodo 1850-2100.

Utilizzando tecniche sviluppate recentemente nell’ambito della teoria dei sistemi dinamici, un ramo della matematica applicata, il team di ricercatori ha quindi analizzato la coerenza del cambiamento di predicibilità tra i modelli e le osservazioni per quel che riguarda il passato (dal 1850 fino ad oggi) e la coerenza delle previsioni future in diversi scenari di concentrazione di gas a effetto serra in atmosfera.

Tre gruppi di simulazioni climatiche sono stati presi in considerazione: un primo gruppo ha riguardato condizioni simili a quelle presenti, un secondo gruppo si è riferito a simulazioni in cui l’oceano avesse una temperatura di 4°C superiore rispetto all’epoca pre-industriale, nell’ultimo gruppo si è simulata una concentrazione di gas a effetto serra in atmosfera quattro volte superiore all’età pre-industriale. La ricerca ha così constatato un aumento della predicibilità nel secondo gruppo, quello in cui le simulazioni facevano registrare un aumento di temperatura dell’oceano.

Se, da una parte, il riscaldamento dell’acqua conduce a una migliore predicibilità del meteo, non bisogna però dimenticare, sottolineano gli autori, che queste stesse condizioni climatiche corrispondono a rilevanti cambiamenti nei regimi meteorologici e quindi nel regime delle precipitazioni che, nelle condizioni simulate, porterebbero a situazioni molto diverse da quelle a cui siamo abituati oggi.

(Fonte Cmcc)