Sottoscritto il Documento di intenti per il primo Contratto di fiume in Puglia. Un atto che dà avvio ufficialmente all’attivazione del Contratto di fiume avente gli obiettivi di tutela e valorizzazione del territorio attraversato dal Canale e di costruzione di una visione condivisa del bacino idrografico capace di guidare i sottoscrittori ad elaborare un progetto coerente con le reali potenzialità che il territorio esprime
Un primo atto formale che dà avvio ufficialmente all’attivazione del Contratto di fiume (Cdf) del Canale Reale avente gli obiettivi di tutela e valorizzazione del territorio attraversato dal Canale e di costruzione di una visione condivisa del bacino idrografico capace di guidare i sottoscrittori ad elaborare un progetto coerente con le reali potenzialità che il territorio esprime.
Lo scopo è di coinvolgere tutti i diversi attori del territorio dell’intero bacino idrografico, gli enti e le autorità direttamente interessati alla gestione del fiume e del territorio, gli abitanti e tutti i diversi portatori di interessi, e questo nella creazione di una visione non settoriale ma integrata, considerando il fiume come ambiente di vita e dunque come un bene comune da gestire in forme collettive, è certamente la principale finalità perseguita nella sottoscrizione del Documento di intenti del Canale Reale avvenuto nel Salone di rappresentanza della Provincia di Brindisi.
Dal punto di vista normativo sappiamo che la Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE prefigura politiche sistemiche di riqualificazione delle acque superficiali e sotterranee finalizzate alla promozione ed utilizzo di strumenti di governance per attuare le politiche ambientali individuando il bacino idrografico come la corretta unità di riferimento per il governo ed il risanamento delle acque.
Una politica il cui successo dipende dalla stretta collaborazione e dall’azione coerente a livello locale della comunità e degli Stati membri, oltre che dall’informazione, dalla consultazione e dalla partecipazione dell’opinione pubblica con obiettivi raggiungibili solo con la messa in atto di strumenti di gestione integrata e partecipata tra i diverse attori sociali.
Ed è in questo quadro normativo che si muovono i Cdf, inseriti nel Codice dell’Ambiente D. Lgs. 152/2006, i quali «concorrono alla definizione e all’attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a livello di bacino e sottobacino idrografico, quali strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale di tali aree».
Uno strumento di programmazione negoziata e partecipata, secondo una logica bottom-up, avente il fine di riqualificare i territori di un determinato bacino idrografico o parte di esso con interventi multisettoriali e con il coinvolgimento su base volontaria, di tutti gli enti istituzionali ed i soggetti privati insistenti su un determinato bacino.
Il Canale Reale, il primo «laboratorio di sperimentazione» in regione Puglia di questo strumento, è il più importante corso d’acqua del Salento che raccoglie alle sue origini l’acqua di una polla sorgiva nel territorio di Villa Castelli, e scorre nella pianura brindisina attraversando i territori di Francavilla Fontana, Oria, Latiano, Mesagne, Brindisi sfociando in mare, dopo circa 50 km, nell’area protetta di Torre Guaceto. Il suo bacino idrografico, che ha una estensione di 213.317 kmq e coinvolge i comuni di Villa Castelli, Francavilla Fontana, Oria, Latiano, Mesagne, San Vito del Normanni, Carovigno, Brindisi, rappresenta l’ambito di riferimento del Cdf.
Tante le criticità riconosciute per il bacino tra le quali le principali sono rappresentate dalla mancanza di una conoscenza specifica sulle varie componenti della portata idrica; gli interventi di sistemazione idraulica che hanno profondamente trasformato le caratteristiche naturali e modificato il comportamento idraulico; la densità degli interventi trasversali sull’alveo, gli insediamenti e le infrastrutture che hanno prodotto interferenze con il deflusso delle acque; le pericolosità idraulica individuate in prossimità delle aree urbane o urbanizzate per scopi produttivi; le attività antropiche che hanno portato ad un processo di dequalificazione degli ecosistemi; gli impatti delle attività agricole intensive nella piana brindisina che producono fenomeni di eutrofizzazione e di inquinamento delle acque; la mancanza di una rete di monitoraggio delle acque sotterranee.
La sottoscrizione del Documento di intenti segna l’avvio ufficiale del percorso verso il Cdf del Canale Reale, strumento sottoscritto dall’Assessore alle risorse idriche e alla tutela delle acque, Giovanni Giannini, insieme ai principali portatori di interesse (Provincia di Brindisi, Comuni del bacino, Confindustria Brindisi, Politecnico di Bari, Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Meridionale, Agenzia regionale strategica per lo sviluppo ecosostenibile del territorio – Asset, Consorzio Arneo, Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, Ordine dei geologi della Puglia, Società italiana di geologia ambientale – Sigea, ecc.).
Un primo laboratorio che consentirà di realizzare interventi sul territorio di studio, interventi condivisi attraverso percorsi partecipati e con il coinvolgimento delle diverse competenze professionali che, lavorando assieme per una finalità comune, potranno garantire un approccio integrato e una gestione sostenibile del territorio.
Elsa Sciancalepore