Il documento presenta i risultati dell’attività del Consorzio Remedia, che si occupa di gestione di Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, pile e accumulatori a fine vita
Ogni anno Remedia, il Consorzio che si occupa di gestione di Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (Raee), pile e accumulatori a fine vita, con 2.200 aziende aderenti in tutta Italia, pubblica, in collaborazione con Fondazione per lo Sviluppo sostenibile, il report con i risultati della propria attività.
Nel 2018 il Consorzio ha raccolto e gestito 124.818 tonnellate di Raee domestici, professionali e di pile e accumulatori, alle quali si aggiungono 1.651 tonnellate di altri tipi di rifiuti e imballaggi, segnando un +36% rispetto al 2017 e +85% rispetto al 2016.
I Raee domestici rappresentano circa l’82% della raccolta complessiva nel 2018, i Raee professionali e le pile e gli accumulatori si attestano intorno al 9% del totale.
Utilizzando la metodologia Life Cycle Assesment, Remedia ha tradotto i propri risultati in indicatori ambientali, stimando l’impronta ambientale della propria filiera; i benefici ambientali sono intesi come impatti positivi derivanti dall’uso di una materia prima seconda al posto di materia prima vergine.
Ecco quindi alcuni dati di bilancio per l’anno 2018:
- 237.000 tonnellate di CO2 equivalente risparmiate; 205.473 emissioni evitate dal solo riciclo e oltre la metà di queste è riconducibile al riciclo di metalli ferrosi e alluminio;
- oltre 2.000.000 di m3 di acqua risparmiata (o non inquinata), in crescita del 15% rispetto al 2017; 2.747.755 m3 di acqua risparmiati o non inquinati grazie al solo riciclo, con un contributo più elevato da parte dei metalli;
- 1.067 ettari di suolo non consumato; 1.323 gli ettari di terreno risparmiati grazie al solo recupero di materia, con il principale contributo del vetro (proveniente prevalentemente da televisori, schermi, monitor, notebook);
- 226.917 tonnellate di materie prime risparmiate, + 28% rispetto al 2017; 292.515 le tonnellate di materie prime risparmiate grazie al solo recupero di materia.
(Fonte Arpat)