Ma veramente niente sarà come prima?

1997
bosco passeggiata futuro
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E chi dovrebbe intervenire per modificare lo stato delle cose e dare una sterzata al nostro stile di vita? Quale classe politica? Forse quella che sta facendo abbattere gli alberi nelle città, o quella che sta pensando di abbassare i livelli di controllo nelle merci per favorire il commercio globale?

Ora, con l’imperversare del Covid-19 pare si stia scoprendo l’acqua calda e gli italiani rivelano tutta la loro ingenuità tanto da fare tenerezza e rabbia allo stesso tempo.

Il mantra che ripetono intellettuali, commentatori, ricercatori è: dopo nulla sarà come prima…

Ma come? Dove eravate ieri? Quando i giornali, l’Oms, l’Iss, le varie Asl sciorinavano i dati sulle morti per malattie respiratorie dovute all’inquinamento atmosferico, quelle dovute all’uso indiscriminato in agricoltura degli anticrittogamici, quelle dovute all’impoverimento della biosfera perché con l’abbattimento di foreste, inquinamento dei mari abbiamo distrutto vita ancora sconosciuta, che poteva essere utile…

E chi dovrebbe intervenire per modificare lo stato delle cose e dare una sterzata al nostro stile di vita?

Quale classe politica?

Forse quella che sta facendo abbattere gli alberi nelle città, o quella che sta pensando di abbassare i livelli di controllo nelle merci per favorire il commercio globale?

Quanto ancora ci sarebbe da aggiungere: dalle allergie alle intolleranze, dal controllo delle sementi alle guerre, dalla fame allo sfruttamento dei nostri simili…

Quanto ha ragione il Papa: «… non ci siamo ridestati di fronte a guerre e ingiustizie planetarie, non abbiamo ascoltato il grido dei poveri, e del nostro pianeta gravemente malato. Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato…».

C’è solo un modo per venirne fuori, per fare in modo che nulla sia come prima, ed è un modo antichissimo: rimboccarsi le maniche, dare sulle mani al bimbo (negazionista o complottista) quando entra in casa con i piedi sporchi e tenere pulita casa nostra e la nostra mente.

E i politici? Hanno ovviamente delle chance ma la musica deve cambiare: dalla riparametrazione dei posti letto e della Sanità in generale, perché i rischi futuri verranno ancora dalle epidemie; dalla presa in carico del sistema delle video conferenze, ad esempio per i processi senza costosissime trasferte; dal telelavoro, risparmiando sugli spostamenti nelle grandi città; dalla madre di tutto che è mettere mano alle nuove tecnologie veramente a disposizione di tutti come le nuove fonti di energia; dal tenere in altra considerazione la ricerca e i pareri scientifici… e per fare questo non c’è bisogno di commissioni e commissioni, basta osservare quello che si sta facendo e attuare quello che sta funzionando. È troppo difficile? Per loro sì, perché queste cose si sapevano già da prima…

I. L.