Una fattoria sostenibile e di… recupero

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Masseria didattica
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È la comunità Emmaus di Foggia, una realtà agricola e sociale che vanta oltre 40 anni di vita. Accoglie giovani in difficoltà e una cooperativa sociale che con i suoi soci e volontari cura con grande amore una fattoria bio didattica e dove si producono formaggi, ortaggi di stagione e uno yogurt delicatissimo dal latte di capra

Masseria didattica foggia gen«Qui abbiamo fatto una scelta di salvaguardia della biodiversità locale ben precisa. Sarebbe stato più semplice e anche meno costoso comprare animali come ad esempio i cavalli argentini. Ci sono stati periodi che li vendevano ovunque, ma sarà anche per le mie origini murgiane, abbiamo preferito circondarci da esemplari pugliesi. È una forma di rispetto per la natura e anche per gli altri allevatori del territorio». Don Vito Cecere mentre parla con una voce gentile, allarga il braccio e mostra il «qui»: campi coltivati talmente ordinati e verdi che sembrano finti, ampi recinti dove capre, mucche, cavalli, maiali e galline vivono così bene che si percepisce la loro felicità. È la comunità Emmaus di Foggia, una realtà agricola e sociale che vanta oltre 40 anni di vita.

Su circa trenta ettari di terreno dono della Fondazione Siniscalco Ceci, un microcosmo composto da una comunità che accoglie giovani in difficoltà e una cooperativa sociale che con i suoi soci e volontari cura con grande amore una fattoria bio didattica e dove si producono formaggi, yogurt e ortaggi di stagione. E proprio il loro yogurt è un prodotto che andrebbe molto valorizzato.

«Parte di quanto produciamo serve per la comunità che vive e risiede stabilmente qui, parte viene venduto durante gli open day o con un servizio di consegna a domicilio che abbiamo avviato grazie ad un progetto regionale PugliaSociale. Ora speriamo di poter comprare un camioncino refrigerato, così da poter allargare il nostro raggio di azione e trasportare al meglio i nostri prodotti. Ma trovare tutte le risorse necessarie non è facile…».

La Comunità Emmaus foggiana avrebbe bisogno di sostegno, magari da parte di grosse realtà imprenditoriali con le spalle larghe, o fondazioni, che possano far crescere i progetti che hanno avviato e perché no, aiutarli quando mani illegali si allungano. Solo pochi mesi fa è stato loro rubato un trattore e le economie sempre in bilico di questa realtà non permettono con facilità un nuovo acquisto. «Per poter avere un nuovo trattore abbiamo avviato una raccolta fondi in Rete — spiega don Vito — ma le risorse non sono state sufficienti a coprire tutti i costi».

Di piccoli furti la Comunità ne subisce spesso. Aperta e attiva su un territorio assolutamente non facile, non è immune da attacchi di microcriminalità.

«Al momento la comunità è composta da circa una trentina di persone. Questa realtà nasce come centro di recupero per giovani tossicodipendenti, alla quale si aggiunge la cooperativa e la fattoria — sottolinea don Vito —. Sono due anime che crescono insieme. Ci sono ancora alcune delle famiglie che hanno fondato il gruppo iniziale nel 1978, qui sono cresciuti i loro figli, e i giovani che sono stati accolti e che hanno fatto il loro percorso di disintossicazione e riabilitazione. Sono tanti che non so neanche dire quanti ne abbiamo accolti in questi 40 anni. Con alcuni siamo ancora in contatto, altri hanno fatto altre scelte».

masseria foggia mungituraAl momento in fattoria anche dei ragazzi extracomunitari. «Sono con noi grazie ad alcune borse lavoro. Uno di loro, Viex, ha 24 anni ed è originario del Senegal. È arrivato qui che era minorenne, lo scorso maggio è tornato nel suo paese per sposarsi ed ora stiamo curando i documenti per poter portare in Italia la moglie». Mentre don Vito parla, Viex si avvicina e con un largo sorriso annuncia: «è nato, ma ho perso la scommessa è maschio». Il fiocco azzurro è di un vitellino venuto alla luce da meno di un’ora. La madre, una mucca podolica, lo sta ancora ripulendo dal sacco amniotico.

masseria foggia capre«Sapendo che doveva partorire in questi giorni è stata tenuta tranquilla in stalla. È stata brava — commenta don Vito —, ha fatto tutto da sola». Vicino alle stalle, grandi spazi dove le altre mucche sono al pascolo e capannini aperti dove saltano le capre garganiche. La paglia è asciutta e pulita, gli animali si avvicinano e si lasciano accarezzare. Poco distante i recinti dei cavalli, uno stallone murgiano passeggia e innervosisce un pony che si dimostra geloso di una femmina poco distante, anche se di stazza sicuramente inarrivabile per un cavallino di pochi centimetri come lui. La scena è talmente buffa che non si può fare a meno di notare e sorridere.

La fattoria grazie all’impegno di volontari, organizza piccoli corsi di ippoterapia ed equitazione per ragazzi. «La vicinanza e l’accudimento di animali e campagna ha un grande effetto benefico, sia sui ragazzi che arrivano con problemi di tossicodipendenza, sia per le famiglie che vengono la domenica o nelle giornate di apertura. Qui si vivono storie di speranza e fallimenti e gli animali sono punto centrale in un percorso di riabilitazione. È incredibile vedere come il rapporto con altri esseri viventi faccia emergere le fragilità, e questo è ricchezza assoluta».

 

Margherita Schena