Più morti di tumore per chi vive a Taranto e vicinanze

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inquinamento Taranto
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Un nuovo studio ha scoperto che i residenti dei comuni più vicini alla città dei due mari muoiono più frequentemente per alcuni specifici tumori, ma che cause locali possono influire negativamente

È noto che in Italia si registri un’incidenza di cancro maggiore, rispetto alle medie regionali, nei territori indicati come altamente inquinati. Una di questa aree in Puglia è Taranto, considerata una delle città più inquinate d’Europa, con numerose attività industriali indiziate da tempo di minacciare la salute della popolazione residente (come raccontato anche in TV dalla serie «Svegliati amore mio» diretta da Ricky Tognazzi e Simona Izzo). Ora, un nuovo studio appena pubblicato sulla rivista scientifica «Sustainability», dal titolo provocatorio «L’ombra lunga di Taranto?» (Cazzolla Gatti R., Velichevskaya A. 2022. Taranto’s Long Shadow? Cancer Mortality is Higher for People Living Closer to One of the Most Polluted City of Italy. Sustainability 2022, 14(5), 2662) ha analizzato le conseguenze epidemiologiche di un elevato livello d’inquinamento prodotto dall’area industriale di Taranto e studiato le variazioni del tasso di mortalità per alcuni specifici tipi di cancro nelle città e nei paesi delle due province poste sottovento rispetto al sito tarantino. Gli autori della ricerca, il prof. Roberto Cazzolla Gatti dell’Università di Bologna e la dott.ssa Alena Velichevskaya dell’Università Statale di Tomsk, hanno analizzato i tassi di mortalità degli ultimi 10 anni per 15 principali tipi di tumore segnalati tra i residenti a Taranto, di otto comuni limitrofi (Acquaviva delle Fonti, Casamassima, Santeramo in Colle, Gioia del Colle, Putignano, Noci, Castellaneta, Massafra), collocati casualmente all’interno di un cono immaginario nella direzione del vento principale dal vertice della zona industriale di Taranto, e delle due province di Bari e Taranto coinvolte (come si vede nella figura del titolo).

«I nostri risultati — scrivono gli autori — confermano la nostra ipotesi che il tasso di mortalità per alcuni specifici tipi di cancro sia superiore alla norma nel comune di Taranto». Lo studio mostra, inoltre, chiaramente che la mortalità, per l’80% delle categorie tumorali registrate dall’Istat, è più elevata tra i residenti dei comuni più vicini a Taranto ed è indirettamente proporzionale con la distanza dalla zona industriale della città (ovvero si registra una minore mortalità per cancro in chi vive più lontano da Taranto).

I residenti di Taranto mostrano una mortalità eccessiva per 4 su 15 tipi di cancro (inclusi tassi elevati di cancro alla vescica e una mortalità per tumore del fegato superiore al 15% rispetto allo standard nazionale). «Sebbene abbiamo prove che i residenti delle città che vivono più vicino a Taranto mostrano tassi più elevati per alcuni specifici tipi di cancro, ci sono anche eccessi che sembrano non seguire la correlazione con la distanza — ha dichiarato il prof. Cazzolla Gatti —. Ciò suggerisce che nell’eccesso di mortalità potrebbero essere implicate altre cause locali, oltre alla potenziale dispersione di inquinanti dall’area industriale di Taranto posta sottovento». Ad esempio, i residenti a Massafra (TA), una cittadina che dista solo ~13 km dall’area industriale di Taranto, presentano un eccesso di mortalità per tumori al fegato (+16%), addirittura superiore rispetto al livello dei tarantini. Il paese di Castellaneta (TA), che dista solo circa 14 km da Taranto su una distanza lineare, mostra un eccesso di circa il 10% per tumori ad altre parti dell’utero e alla prostata. D’altronde, Gioia del Colle (BA), pur situata a ~41 km dalla zona industriale di Taranto, mostra eccessi di mortalità per tumore al fegato piuttosto elevati (+4,4%) e un tasso di mortalità per tumore alla prostata davvero preoccupante (+25%). Allo stesso modo, Acquaviva delle Fonti (BA), distante circa 53 km da Taranto, registra una mortalità superiore allo standard nazionale per tumore alla prostata (+5%) e leucemia (+9%).

Serve un’indagine più ampia

Tra tutti i comuni analizzati, rispetto ai pochi superamenti sparsi rilevati a Noci (per i tumori rari) e a Casamassima (per melanomi cutanei), la situazione epidemiologica di Taranto (TA) risulta, invece, essere drammatica e quella di Massafra (TA), Acquaviva delle Fonti (BA) e Gioia del Colle (BA) altrettanto seria. I residenti di queste quattro città, in particolare, mostrano tassi di mortalità per molti tipi di cancro più elevati non solo dello standard nazionale (che è «gonfiato» dagli altissimi tassi di mortalità per tumori delle regioni del Nord Italia, in particolare per i residenti dell’inquinatissima Pianura Padana, e della Campania), ma anche rispetto ai tassi di mortalità delle due province di Bari e Taranto di appartenenza.

«Abbiamo trovato — spiega il prof. Roberto Cazzolla Gatti, biologo ambientale ed evolutivo di origini pugliesi — prove importanti che, per 12 su 15 tipi di tumore, la mortalità diminuisce con la distanza dei comuni rispetto al sito industriale di Taranto. Tuttavia, abbiamo motivo di ritenere che altre cause locali possano essere implicate nell’eccesso di mortalità riscontrato in alcuni specifici comuni, che va oltre la potenziale dispersione di inquinanti dall’area industriale di Taranto. La vicinanza con Taranto non può, infatti, spiegare tutte le anomalie rilevate in alcune popolazioni, come quelle di Massafra, Castellaneta, Gioia del Colle e Acquaviva. È probabile che altre fonti di forte inquinamento sito-specifiche stiano giocando un ruolo nel peggiorare il bilancio delle vittime di tumore di queste comunità e i risultati del nostro studio dovrebbero essere presi in seria considerazione dagli amministratori e dalle autorità locali».

La ricerca evidenzia, inoltre, alcuni dettagli che derivano dall’approfondita indagine. I tassi di mortalità per alcune tipologie di cancro che risultano in eccesso nella città di Taranto sono spesso più elevati anche nei comuni delle città più vicine. Tuttavia, solo Putignano (BA) e Santeramo (BA), tra tutti i siti di studio, mostrano bassi livelli per tutti i tipi specifici di tumore. Quindi, oltre alla conferma che i decessi per molti tipi di tumore sono superiori alla norma nel comune di Taranto (com’era da attendersi, ma quanto mai chiara dopo questo studio), è da notare che i residenti di Massafra (TA), Castellaneta (TA), Acquaviva delle Fonti (BA) e Gioia del Colle (BA) presentano tassi di mortalità per tumore fuori norma rispetto alla nazione e alle province di appartenenza che sembrano essere specifici del sito (in particolare per fegato, prostata, leucemia e sindrome di Hodgkin).

Tabella_Taranto (2)E se è vero che la posizione sottovento rispetto all’area industriale di Taranto e la vicinanza al sito industriale della città possono spiegare la maggior parte degli eccessi di mortalità per tumori riscontrati in questo studio, potrebbero esserci ulteriori fonti di inquinamento che aiuterebbero a spiegare gli alti tassi di mortalità per specifici tipi di cancro nelle quattro città sopra menzionate. Ad esempio, molti cittadini di Massafra (TA) e Gioia del Colle (BA), negli ultimi anni, hanno manifestato apprensione per la possibile dispersione di inquinanti dall’inceneritore di rifiuti e dalla discarica di Massafra (TA) e dagli impianti di sperimentazione sulla combustione dei rifiuti e dall’aeroporto militare ubicati a poche centinaia di metri dalla zona residenziale del comune di Gioia del Colle (BA).

Le osservazioni dell’Arpa Puglia

Il comune di Massafra (TA), per la sua vicinanza a Taranto, negli anni 90 è stato inserito nella «zona ad alto rischio di crisi ambientale», come stabilito con decreto del Consiglio dei Ministri. Nonostante ciò, nel 2003 è entrato in esercizio il primo impianto per la produzione di energia elettrica da combustibile derivato dall’incenerimento dei rifiuti (Cdr, impianto gestito da Appia Energia Srl). In data 16 dicembre 2013 l’Agenzia Regionale per la Tutela dell’Ambiente (Arpa Puglia), con una nota informativa inviata a tutte le Amministrazioni locali, compreso il sindaco di Massafra, ha comunicato il superamento del valore della concentrazione massima di diossine e PCB in un campione di latte bovino raccolto da un’azienda agricola situata nelle campagne del paese. Successive analisi di conferma per ulteriori campioni di latte hanno mostrato un esito ancora più sfavorevole sulla contaminazione da Pcdd/F e Pcb. La stessa agenzia regionale (Arpa Puglia) nel 2017 ha verificato che il gestore dell’inceneritore non ha effettuato alcuna campagna di monitoraggio per PM10, PM2,5, metalli e inquinanti organici. Tuttavia, durante l’ispezione di campioni di suolo (su terreni agricoli) è stata riscontrata una concentrazione di berillio e vanadio al di sopra della soglia dei metalli, che sono cancerogeni per l’uomo. Quindi, l’Arpa ha riferito che anche gli autocontrolli dell’azienda nel 2014 e nel 2017 avevano mostrato un eccesso al di sopra dei limiti per il berillio e anche per lo stagno.

A Gioia del Colle (BA) da decenni, durante e prima del decennio periodo considerato in questo studio, sono state condotte sperimentazioni sul trattamento dei rifiuti presso l’Ansaldo su un impianto senza fiamma e su un impianto di incenerimento presso il centro combustioni dello stesso sito, con sperimentazioni su varie tipologie di rifiuti, anche speciali e radioattivi (Regione Puglia. Bollettino della Regione Puglia n. 42 del 6.4.2017). Nel 2019 le autorità hanno attuato un sequestro preventivo dell’impianto di dissociazione molecolare a causa dello «smaltimento illegale documentato di rifiuti pericolosi contenenti composti chimici cancerogeni e mutageni del feto materno, fanghi acidi e residui di reazioni chimiche industriali». Inoltre, l’estrema vicinanza al centro abitato della città di Gioia del Colle dell’aeroporto militare «36° Stormo», dove erano immagazzinate armi radioattive, sono in funzione radar militari, sono state gestite le scorie nucleari derivanti dalle sperimentazioni effettuate presso l’Itrec in Basilicata, e dalla quale decollano quotidianamente aerei da combattimento in grado di rilasciare ingenti quantità di gas di scarico contenenti anche cancerogeni sulle aree limitrofe al paese desta da sempre grande preoccupazione nella popolazione locale. Dalle analisi effettuate dall’Arpa Puglia sulla qualità dell’aria del centro urbano di Gioia del Colle, infatti, sono emersi dati indicativi relativi al rapporto toluene/benzene (T/B). Questo rapporto permette di distinguere le fonti di contaminazione chimico-industriale da quelle di inquinamento atmosferico veicolare-stradale. Questi valori potrebbero essere indicativi di una fonte intermittente di inquinamento chimico-industriale, come una fabbrica che lavora a giorni alterni (esperimento sull’inceneritore di rifiuti?) o un aeroporto che opera prevalentemente in giorni lavorativi selezionati (aeroporto militare?). Il toluene, infatti, è un inquinante rilevante delle produzioni industriali e un componente dei carburanti per aerei militari.

Più difficile individuare fonti sospette di contaminazione per i comuni di Castellaneta e Acquaviva in cui lo studio ha mostrato qualche eccesso di mortalità e dove, però, non sono presenti aree industriali, né impianti pericolosi. Sembra plausibile che l’estrema vicinanza di questi due piccoli comuni a Taranto, Massafra e Gioia del Colle possa renderli vittime di «inquinamento indiretto».

Ad ogni modo, questo studio fornisce un’innegabile evidenza sulla correlazione tra la distanza da una fonte di elevato inquinamento ambientale e il tasso di mortalità per alcuni tipi di tumore: vivere più vicino a Taranto sembra aumentare il rischio di morire per alcune tipologie di cancro. Tuttavia, l’eccesso di mortalità tra i residenti di alcuni comuni può rappresentare una conferma delle preoccupazioni circa la presenza di una o più, costanti nel tempo, fonti di contaminazione localizzate nei territori comunali. È ora che chi gestisce il territorio si svegli, blocchi le fonti di inquinamento e s’impegni a salvare la vita dei suoi cittadini alle prese, sempre più spesso, con un’infausta diagnosi tumorale.

  • Articolo scientifico originale: Cazzolla Gatti R., Velichevskaya A. 2022. Taranto’s Long Shadow? Cancer Mortality is Higher for People Living Closer to One of the Most Polluted City of Italy. Sustainability 2022, 14(5), 2662.

 

R. V. G.