Eolico, la mappa dell’invasione in Puglia

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L'eolico in Puglia
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֎Questi impianti si aggiungono alle diverse centinaia già approvati cui seguono quelli per cui sono in avanzato stato di esame le procedure autorizzative. Si tratta di impianti a terra (on-shore) ed a mare (off-shore). Ma di essi non esiste una visualizzazione cartografica puntuale e pubblica֎

Le magnifiche sorti e progressive della produzione di energia attraverso impianti da fonti rinnovabili (Fer), soprattutto dell’eolico in Puglia, vengono ormai decantate come in un poema classico, uno di quelli che formano l’identità di un popolo. E così la regione che in Italia vanta il secondo posto per produzione energetica dal vento ma è agli ultimi posti per energia da fonti rinnovabili utilizzata, vede guadagnare posizioni su posizioni nella speciale classifica delle autorizzazioni rilasciate agli impianti, quasi ormai tutte in sede ministeriale o governativa.

L’ultima seduta del Consiglio di Ministri ha espresso parere favorevole, con valore di valutazione positiva di impatto ambientale (Via), in merito ai progetti relativi alla realizzazione degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili:

● impianto eolico e sistema di accumulo integrato nei comuni di Latiano (BR) e Mesagne (BR) e relative opere di connessione alla rete di trasmissione nazionale – Società proponente: Enel Green Power Italia s.r.l.;

● impianto agrivoltaico, comprensivo di opere di connessione, sito nel comune di Foggia, in contrada Poppi, della potenza complessiva di 45,68 MW – Proponente Photovoltaic Farm s.r.l.;

● impianto fotovoltaico denominato «Candela Masseria Padula» della potenza nominale di 43 MW e delle relative opere di connessione alla rete, ubicato nei comuni di Candela (FG) e Deliceto (FG) – Proponente: Whysol-E Sviluppo S.r.l.

Questi impianti si aggiungono alle diverse centinaia già approvati cui seguono quelli per cui sono in avanzato stato di esame le procedure autorizzative. Si tratta di impianti a terra (on-shore) ed a mare (off-shore). Ma di essi non esiste una visualizzazione cartografica puntuale e pubblica.

eolico italia
L’eolico in Italia

Le mappe disponibili

In un recente convegno organizzato a Lecce dall’associazione Italia Nostra – Sezione Sud Salento per la giornata del paesaggio, una funzionaria della Soprintendenza per il Paesaggio delle province di Brindisi e Lecce ha mostrato una cartografia con il riepilogo degli impianti eolici e fotovoltaici autorizzati in Puglia, integrati da quelli in corso di autorizzazione anche off-shore.

La mappa non è pubblicabile perché, appunto, utilizzata come strumento interno di lavoro ed elaborata su basi certe ma non certificate. Tuttavia l’effetto è davvero impressionante: il territorio pugliese è terra di conquista e la diffusione degli impianti nelle aree definite beni tutelati dal Piano paesaggistico regionale (Pptr) è parossistica.

Le aree protette (parchi nazionali e regionali, riserve naturali nazionali e regionali) sono per ora indenni ma ai loro confini si sono sviluppate vere e proprie cortine di ferro. L’unica mappa disponibile al pubblico è quella che abbiamo pubblicato in copertina e di cui pubblichiamo qui sotto il particolare riguardante la Puglia.

È una cartografia interattiva, neanche troppo elaborata, prodotta dalla società Rse (Ricerca sistema energetico Spa), posseduta al 100% dal Gse (Gestore dei Servizi Energetici Spa) e quindi a totale capitale pubblico. I pallini bianchi rappresentano aerogeneratori con potenza da 200 kw a 1 Mw; quelli celesti gli aerogeneratori con potenza da 1 Mw a 2 Mw; quelli blu rappresentano aerogeneratori da 2 Mw a 3 Mw; quelli neri rappresentano aerogeneratori con potenza superiore a 3 Mw. La concentrazione di impianti sui crinali tra Puglia e Campania è incredibile. Gli aspetti paesaggistici ed ambientali sono ormai un orpello cui si rimedia con la loro rimozione dalle valutazioni di impatto. Nella cartografia di Rse mancano gli impianti eolici off-shore in corso di autorizzazione che occuperanno l’Adriatico dalla testa del Gargano fino alla punta di Leuca e lo Jonio dalla punta di Leuca fino a Porto Cesareo. Per la soddisfazione dei detrattori del paesaggio pugliese e delle bugie preconfezionate sulle rinnovabili comunque e dovunque che salveranno il mondo.

 

Fabio Modesti