Kyoto, ecco le decisioni dei ministri Ue

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In vista della «Sesta Sessione Bis della Conferenza delle parti». La decisione adottata esprime la posizione politica e negoziale, consensualmente raggiunta da tutti gli Stati membri della UE

Il Consiglio dei Ministri dell’Ambiente della Ue ha adottato la decisione riportata integralmente qui di seguito, riguardo al problema dei cambiamenti climatici, in vista della «Sesta Sessione Bis della Conferenza delle parti» della Unfcc, che si terrà a Bonn dal 16 al 27 luglio prossimo. La decisione adottata esprime la posizione politica e negoziale, consensualmente raggiunta da tutti gli Stati membri della Ue.

La decisione adottata dal Consiglio dei Ministri Ambiente della Ue, esprime:
– la necessità di attuare azioni di cooperazione internazionale per combattere le cause dei cambiamenti climatici;
– i complimenti ed il supporto ad Ipcc ed al suo lavoro che, dopo l’approvazione del Tar, deve continuare anche in futuro;
– la disponibilità piena della UE a negoziare sul clima e a raggiungere anche “compromessi”, purché venga salvaguardata la integrità ambientale del Protocollo di Kyoto;
– il dispiacere che gli Stati Uniti abbiano assunto un atteggiamento contrario alla ratifica del Protocollo augurandosi che nella prossima sessione della COP-6 gli Usa partecipino costruttivamente al negoziato;
– la consapevolezza che il clima è elemento essenziale dello sviluppo sostenibile e che quindi adeguate azioni debbano essere prese a favore dei Paesi in via di sviluppo attraverso ulteriori consultazioni con il gruppo G-77 (Gruppo dei Paesi in via di sviluppo in similitudine con i G8);
– il compiacimento per la dichiarazione congiunta EU-ACP, cioè tra Ue e Paesi dell’Africa dei Caraibi e del Pacifico (Paesi del Trattato di Lomé) nella quale si riafferma che le azioni per il clima contribuiscono allo sviluppo sostenibile ed alla eradicazione della povertà;
– l’auspicio di più stretta cooperazione con i Paesi ad economia in transizione con la speranza che i Paesi, tra questi, che stanno per entrare nella UE abbiano comuni posizioni con la Ue;
– la consapevolezza delle conseguenze del ritardo delle azioni e la necessità di porre in atto al più presto, quanto di meglio è disponibile in termini di nuove tecnologie, opportunità di mercato, etc.
– la determinazione a ratificare il Protocollo di Kyoto entro e non oltre il 2002 e la necessità che tutti gli Stati membri si attivino al massimo per il raggiungimento di questo obiettivo comunitario e nazionale;
– la parziale soddisfazione che la UE abbia ridotto alla fine del 1999, del 4% le sue emissioni complessive di gas di serra rispetto al 1990, rendendosi tuttavia conto che ulteriori e più incisivi sforzi debbano essere effettuati per raggiungere il previsto obiettivo di riduzione del 8% al 2012: in questo contesto si dà il benvenuto alla Conferenza che si terrà all’inizio di luglio (2 luglio) sull’argomento;
– la opportunità di portare a conoscenza nella riunione di Goteborg tra Ue ed Usa queste decisioni, in modo non solo da riavviare un dialogo con gli USA ma anche per ricevere indicazioni sulla possibilità per la Ue di giocare un ruolo più attivo nel campo del clima.